Il ministero della Salute riporterà in due voci distinte i “pienamente positivi” e i “debolmente positivi” nel suo report settimanale sui contagi da Coronavirus. La decisione è stata presa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, su richiesta degli esperti.
I cittadini con tampone debolmente positivo – sulla cui contagiosità la comunità scientifica si sta interrogando – sono ora quasi la metà dei casi in Lombardia. La loro positività emerge generalmente dai test sierologici, cui segue un tampone in caso di presenza di anticorpi nel sangue del paziente. I pienamente positivi, invece, risultano dall’attività clinica e direttamente dal tampone. Di solito (ma non sempre) questo risultato si ottiene quando l’infezione è recente.
“Bisogna distinguere tra contagi nuovi e identificazione di contagi vecchi”, ha spiegato al Corriere Vittorio Demicheli, epidemiologo della task force in Lombardia e membro della cabina di regia sull’emergenza Covid presso il ministero della Salute. “Nell’ultima settimana in Lombardia sono emersi poco meno di novecento casi, di questi oltre 500 dopo test sul sangue. Il totale è alto, ma solo un terzo si sta verificando ora”. Da qui la scelta di adottare il conteggio differenziato, per valutare l’andamento dell’epidemia in maniera più corretta.
Sul corretto conteggio dei positivi al Coronavirus si è espresso oggi anche il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, che in un’intervista al gruppo dei quotidiani Nazione-Carlino-Giorno ha dichiarato: “Potessi tornare indietro non darei i dati sul contagio giorno per giorno e non chiamerei malati tutti coloro che sono stati testati positivi” e ha aggiunto: “l’epidemia per come l’abbiamo conosciuta non c’è più” anche se il Covid-19 “sarà sconfitto quando avremo un vaccino che dovrà essere sicuro ed efficace”.
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