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    Quante persone sono morte davvero per Coronavirus in Lombardia?

    Credits: ANSA / Andrea Fasani

    Ogni giorno alle 18 la Protezione civile dà i numeri ufficiali sui morti in Italia. Eppure "ufficiale" e "reale" sembrano essere due parole distanti. E lo dimostrano i dati forniti dalle amministrazioni locali

    Di Piero Luigi Sevolta
    Pubblicato il 31 Mar. 2020 alle 13:06 Aggiornato il 31 Mar. 2020 alle 13:09

    Coronavirus in Lombardia, quanti sono i morti reali? Dati diversi da quelli “ufficiali”

    I tragici dati sui morti ufficiali per Coronavirus vengono dichiarati tutti i giorni alle 18, come sappiamo, dal quotidiano bollettino della Protezione civile. Eppure “ufficiale” e “reale” sembrano essere due parole distanti, scollegate da ogni proporzione e nesso. Lo si può toccare con mano prestando attenzione alle tante comunicazioni degli enti comunali e provinciali delle amministrazioni locali, in particolare quelle lombarde, che negli ultimi giorni hanno preso in mano un po’ di numeri e si sono messe a fare due conti. Conti massimamente empirici, senza una particolare pretesa scientifica, ma con uno scopo preciso: fare chiarezza su quante persone abbiano realmente, anche se non ufficialmente, perso la vita a causa del Covid-19.

    Il sistema utilizzato è semplice. Ogni comune o provincia prende i dati cumulativi dei decessi avvenuti nella propria area di competenza e isola quelli del periodo successivo al 21 febbraio, giorno in cui la Protezione civile ha cominciato a catalogare i morti a causa del virus. Poi li paragona a quelli avvenuti nello stesso periodo dell’anno precedente, quando il Covid-19 non c’era: la differenza tra i due dati dovrebbe, grossolanamente, assomigliare al numero di deceduti “ufficialmente” per Coronavirus. Eppure non assomigliano per niente, anzi.

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    “Nel 2019, nelle prime 4 settimane di marzo, sono decedute 18 persone. Nello stesso periodo del 2020, siamo a 86 morti. Basta fare la differenza: 86-18=68. Al netto del margine di imprecisione che questo calcolo comporta, possiamo affermare che, dall’inizio di marzo, circa 68 persone residenti a Dalmine hanno perso la vita a causa del Coronavirus”. Così scrive il Comune di Dalmine sulla propria pagina Facebook. I morti “ufficiali” per il virus nel Comune sono invece solo 15, mentre i decessi complessivi ammontano quasi al 400 per cento di quelli dell’anno scorso, incremento mostruoso, troppo per essere verosimile. Lo dice chiaramente anche il direttore generale dell’Ats (ex Asl) di Brescia, Claudio Sileo in un’intervista con l’emittente locale Teletutto: “Oltre ai decessi ufficiali a Brescia riteniamo ce ne siano tra i 30 e i 50 in più al giorno, persone alle quali non è stato fatto il tampone ma che riteniamo essere morte per Covid-19”. E i dati di tanti altri comuni bresciani, ma anche bergamaschi, cremonesi, milanesi e pavesi, vanno nella stessa direzione.

    Le testimonianze sono state raccolte in un articolo pubblicato il 29 marzo da Agi. Castelleone, Soresina, Mediglia, Pisogne, Robbio, Gravedona, Dongo, San Pellegrino Terme, Scanzorosciate, San Giovanni Bianco, Gropello Cairoli. Tutti comuni in cui la sproporzione tra i decessi straordinari rispetto all’anno precedente e quelli “certificati” da Coronavirus è troppo grande per essere fisiologica. Il dato più esemplare è proprio quello di Albino, il centro del focolaio bergamasco. “Lo scorso anno, dal 23 febbraio al 27 marzo erano morte 24 persone, quest’anno sono 145 – spiega il sindaco Fabio Terzi – tra i deceduti, quelli con Coronavirus “certificati” sono 30. E’ chiaro che i conti non tornano”.

    C’è un 400 per cento in più di morti rispetto al 2019, ma “ufficialmente” non Covid. E quindi ufficiosamente inverosimile, come ha sostenuto per primo Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, dalla cui dichiarazione del 26 marzo è partito questo confronto in tutta la regione. “A Bergamo, dall’1 al 24 marzo, i decessi dei residenti sono stati 446: 348 più della media degli ultimi anni (98). I decessi ufficialmente dovuti a Covid-19 nel periodo sono 136. Ce ne sono 212 in più”. Manca la domanda finale: dove sono? E di conseguenza, quanto sono affidabili i numeri della Regione Lombardia? Sembrerebbe poco, molto poco. Bisognerebbe moltiplicare almeno per 4, facendo una media dei dati di tutti i Comuni che hanno registrato quest’anomalia. E questo porterebbe il numero dei deceduti nella regione ad almeno 27mila, ben distante da quello “ufficiale” di 6.818.

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