Coronavirus in Lombardia, la proposta della giunta leghista
In un’emergenza coronavirus che si fa sempre più seria, la regione Lombardia accetta anche l’aiuto delle Ong e dei loro medici. A dirlo è l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera nella conferenza stampa di giovedì 5 marzo. Mancano infatti medici e posti letto per far fronte all’emergenza primaria del settore sanitario lombardo in questo momento. Gallera ha spiegato che “dalle Ong ci è arrivata per interposta persona una disponibilità di medici: ci stiamo mettendo in contatto con loro”.
“L’ho ripetuto più e più volte – ha dichiarato Gallera – abbiamo bisogno delle migliori energie, qualsiasi contributo, da specializzandi a medici in pensione alle Ong, non solo è benvenuto ma assolutamente necessario”. “La cosa bella – ha aggiunto l’assessore – è la solidarietà del sistema: a Lodi sono arrivati due anestesisti dal Besta, medici del Gruppo San Donato, medici di Pavia, del Fatebenefratelli e del Niguarda”. In due giorni, ha spiegato l’assessore, sono stati assunti 136 medici, fra questi a Lodi sono arrivate 83 unità nuove, tra cui 19 medici 47 infermieri e 17 Operatori socio-sanitari. E, fra questi, 5 medici e 8 infermieri dell’Esercito: “Personale dell’Esercito sta arrivando in soccorso anche a Seriate, 10 medici e 8 infermieri arriveranno domani”, ha continuato Gallera.
Si tratterebbe per la giunta regionale di un dietrofront incredibile: l’ipotesi di impiegare anche i medici in servizio presso le Ong, fino a oggi sempre criticate e attaccate dalla Lega, partito al quale appartiene il presidente della Regione Attilio Fontana.
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