Coronavirus Italia, le ultime notizie di oggi
CORONAVIRUS ITALIA, ULTIME NOTIZIE – Superate le 75mila vittime dall’inizio della pandemia nel nostro Paese. Intanto oggi l’Italia ritorna, solo per un giorno, in zona arancione. Qui tutte le notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime news sul Coronavirus in Italia di oggi, martedì 5 gennaio 2021, aggiornate in tempo reale.
Ore 21,30 – Burioni: “Finalmente mi vaccino” – “Finalmente! Giovedì 7 verrò vaccinato al San Raffaele contro COVID-19. Grazie a tutti i volontari, ricercatori, medici, produttori e trasportatori che hanno reso possibile questo miracolo che mai e poi mai avrei immaginato potesse avvenire così velocemente!”. Così il virologo Roberto Burioni su Twitter.
Ore 20,25 – Vaccino, Arcuri: confido entro oggi 235mila italiani vaccinati – “In questo momento in Italia sono state fatte 221.900 vaccinazioni, la giornata è ancora lunga e in molti luoghi del nostro Paese si vaccina fino a tarda serata. Io confido che potremmo arrivare, a fine giornata, ad almeno 235mila italiani vaccinati”. Lo ha detto al Tg1 il Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri. “Si tratta di un numero che ci soddisfa – ha aggiunto – siamo secondi in Europa solo dopo la Germania. Riteniamo che questa accelerazione debba continuare se non ulteriormente incrementarsi”.
Ore 19,58 – In Italia 191mila vaccinati: a che punto sono le singole regioni – Sulle 479.700 dosi consegnate, finora ne sono state iniettate 191.011, pari al 39,8%. Tra le Regioni, la più “virtuosa” è la provincia di Trento con il 67,7% delle dosi disponibili già somministrate, seguita dal Lazio (64,8%), Toscana (56%) e Veneto (55,6%). Ancora indietro la Lombardia (14%). Fanalini di coda Sardegna (7,5%) e Calabria (6%).
Ore 18,01 – Vaccino, Boccia: superamento fase 1 per Reithera ottima notizia – “Il vaccino tutto italiano ha superato la fase 1 con grande successo; era un sogno e presto potrà diventare realtà”. Lo scrive sui social il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia. “La Regione Lazio ha avuto la grande capacità di guardare lontano sostenendo ricerca e innovazione, settori sui quali il governo ha impegnato ulteriori risorse e continuerà a fare la sua parte con un continuo rafforzamento a livello territoriale”, aggiunge.
Ore 17,28 – Il cdm approva i nuovi criteri delle zone, ma è scontro sulla scuola – Misure in vigore dal 7 al 15 gennaio. Zona gialla ‘rafforzata’ nei giorni feriali – con il divieto di spostamento tra regioni e la conferma della possibilità di spostarsi verso un’altra abitazione per massimo 2 persone – e una zona arancione nel fine settimana. Ma è scontro sul rientro in classe: il Pd chiede un rinvio, mentre Italia Viva parla di caos inaccettabile. Le lezioni delle superiori riprendono l’11 gennaio.
Ore 14,02 – Il Papa non celebrerà tradizionale battesimo dei bambini il 10/01 – “A causa della situazione sanitaria – rende noto il Vaticano -, in via precauzionale, quest’anno non si celebrerà il tradizionale battesimo dei bambini presieduto dal Santo Padre nella Cappella Sistina la domenica del Battesimo del Signore.
Ore 13,30 – Vaccino: Lazio, somministrate 32.741 dosi, 63% dei disponibili – Nel Lazio sono state somministrate 32.741 dosi di vaccino anti Covid-19. Il dato si riferisce all’aggiornamento alle 12 sulla pagina dedicata al vaccino su salutelazio.it. Salute Lazio ha comunicato che è stato somministrato nella Regione il 63% dei vaccini disponibili.
Ore 11,50 – Vaccino, a Pavia dosi con un migliaio di siringhe sbagliate – Sono state 189 le persone vaccinate ieri contro il Covid a Pavia, dove con i kit sono arrivate un migliaio di siringhe sbagliate, da 5 ml anziché da 1, come riporta la Provincia Pavese. Per le vaccinazioni, che avvengono al Policlinico San Matteo e all’ospedale di Voghera, sono state utilizzate le scorte in magazzino. Resta da vedere ora se le siringhe sbagliate devono essere restituite o possono essere utilizzate per altro.
Ore 11,40 – Il vaccino italiano di ReiThera ha funzionato nella fase 1: “Puntiamo a ottenere 100 milioni di dosi l’anno” – Il vaccino italiano anti Covid prodotto da ReiThera ha funzionato nella prima fase della sperimentazione. È quanto è emerso dalla conferenza stampa in corso allo Spallanzani in cui vengono presentati i risultati della sperimentazione iniziata ad agosto. Dai risultati è emerso che non ci sono state reazioni avverse e che il sistema immunitario è stato attivato, sia sul fronte degli anticorpi che bloccano il virus in circolazione, sia sul fronte delle cellule T, che distruggono le cellule del nostro organismo già infettate. “Abbiamo la capacità di produrre cento milioni di dosi all’anno” ha spiegato Antonella Folgori, presidentessa di ReiThera. Per la fase due e la fase tre delle sperimentazioni serviranno circa sei mesi. Il commissario Arcuri, presente alla conferenza, ha rilevato che per l’Italia è “importante avere una produzione propria”. Il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, ha dichiarato: “Il vaccino è sicuro e stimola il sistema immunitario come Moderna e Pfizer”. Per vaccinarsi basterà una dose e il vaccino può essere conservato in un normale frigorifero.
Ore 11,25 – Scuola, Giannelli (Anp): “Serve coraggio politico di far tornare gli studenti in presenza” – “Fatico a capire le motivazioni di questo tira e molla continuo tra Regioni e Governo. Come le loro visioni possano essere così distanti se si basano sugli stessi dati. Riprendere la frequenza il 7 o l’11 gennaio non cambia la situazione di contagi, scuole e trasporti”. A dirlo è il presidente dell’Associazione nazionale presidi (ANP) a proposito della decisione del governo sulla scuola. “Se il rapporto dell’ISS attesta che le scuole, dove le mascherine vengono indossate e tutte le regole di distanziamento vengono rispettate, non sono focolaio di contagio, dobbiamo avere il coraggio politico di far tornare gli studenti in presenza. E se il problema è quello del trasporto pubblico, allora lo si deve riorganizzare o potenziare di conseguenza e senza indugi. Siamo tutti stanchi di polemiche politiche che a volte sembrano pretestuose”. Giannelli aggiunge: “Oggi sono stati diffusi i risultati di un sondaggio di “Save the Children” che ci racconta una generazione di studenti stanca, preoccupata, ansiosa che ha la sensazione di aver sprecato un anno e che pensa di pagare in prima persona il prezzo dell’incapacità degli adulti nella gestione della pandemia. Non possiamo far pagare a questi ragazzi un prezzo così alto”.
Ore 10,10 – Cosa si può fare e cosa no dal 7 al 15 gennaio – Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri il nuovo decreto sulle restrizioni valide dopo l’Epifania, che resterà in vigore fino al 15 gennaio, quando dovrà essere approvato un nuovo Dpcm. Il decreto proroga il divieto di spostamento tra le Regioni (anche quelle in fascia gialla) che resterà quindi in vigore per un’altra settimana. Ma cosa si potrà fare dal 7 al 15 gennaio? Qui la guida giorno per giorno.
Ore 9,00 – Il commissario Arcuri: “Non è vero che siamo in ritardo sui vaccini” – Il commissario straordinario all’emergenza Domenico Arcuri è intervenuto per chiarire alcuni punti sulla campagna di vaccinazione anti-Covid in una lettera inviata al Corriere della Sera. Arcuri scrive che dal momento che “sono passati solo 4 giorni dall’inizio della campagna” gli sembra “davvero presto e sarebbe strumentale fare già consuntivi” sulle asimmetrie tra Regioni, e aggiunge: “sono certo che lo spirito di collaborazione che abbiamo messo in campo porterà rapidamente ad azzerare queste asimmetrie. E se così non sarà di certo non mi esimerò dal denunciarlo”. Qui la notizia completa.
Ore 8,20 – L’infettivologo Andreoni lancia l’allarme: “Un miraggio la copertura al 70%. Per l’estate avremo vaccinato solo un italiano su 3” – “Così la copertura al 70% diventa un miraggio”: l’infettivologo Massimo Andreoni, direttore clinica malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), lancia l’allarme sui ritardi del vaccino anti-Covid e avverte “Con il programma attuale rischiamo di arrivare all’estate con una vaccinazione sulla popolazione che è inferiore al 30 per cento”. Intervistato da Il Messaggero, l’esperto sottolinea che “stanno emergendo numerose difficoltà che certamente andavano analizzate molto tempo addietro, per poter poi trovare soluzioni prima dell’inizio della campagna vaccinale”. Qui la notizia completa.
Ore 07,00 – Scontro nel Governo sulla riapertura delle scuole. Rinvio all’11 gennaio – Le scuole superiori ripartiranno l’11 gennaio, e non il 7 come inizialmente previsto. È questo l’esito a cui si è giunto dopo il Consiglio dei Ministri che si è tenuto nella notte. Si è consumato un duro scontro nell’esecutivo tra lo schieramento che fa capo alla ministra dell’Istruzione Azzolina, che spingeva per la riapertura il 7, e l’ala del Pd capeggiata dal ministro Franceschini, che voleva una riapertura non prima del 15 gennaio. Il tutto con le Regioni che avevano già iniziato a predisporre apertura differenziate (con il Veneto di Zaia che ha addirittura optato per ripartire il 31 gennaio).
Alla fine è stato trovato un compromesso sulla data dell’11 gennaio: sarà in quel giorno che le scuole superiori riapriranno, con una didattica in presenza al 50 per cento. Sono stati in particolare i ministri Boccia e Speranza a favorire il compromesso. Resta uno scontro che nell’esecutivo è stato molto duro, con Azzolina spalleggiata dalle ministre di Italia Viva Bonetti e Bellanova. Non è detto, in ogni caso, che i governatori delle Regioni di adegueranno a questa nuova data.
La riapertura è in ogni caso soggetta al monitoraggio sull’indice Rt e le fasce di rischio che avverrà venerdì 8. Nelle regioni che dovessero finire in zona rossa, le scuole superiori resteranno chiuse anche dall’11 gennaio in poi, e si procederà esclusivamente con la didattica a distanza (qui l’articolo completo).
Il bollettino del 4 gennaio – Secondo il bollettino di oggi, lunedì 4 gennaio, sul Coronavirus in Italia pubblicato dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile, sono 10.800 i nuovi casi, contro i 14.345 di ieri, e 348 i morti (ieri erano stati 347), a fronte di tamponi effettuati (ieri erano stati 102.974). Il rapporto positivi/tamponi è al 13,8%. Qui il bollettino completo.
Sileri: “Al lavoro su ordinanza, parametri più restrittivi” – “In queste ore si sta lavorando all’ordinanza che stabilirà la tabella di marcia per i prossimi giorni. La settimana che ci attende rappresenta un momento importante, perché potremmo iniziare a osservare un aumento dei contagi connessi al periodo delle feste che, nonostante le misure prese, hanno determinato un maggior rischio di esposizione. La valutazione del colore da assegnare alle Regioni seguirà dunque parametri più restrittivi per limitare la diffusione del numero dei contagi”.
Scuola, Cts: “Problema non è riaprirle ma tenerle aperte” – La cosa più importante “non è tanto riaprire le scuole, ma cercare di tenerle aperte. Rischiare di riaprire le scuole e doverle poi richiudere tra una decina di giorni o tra due settimane. È una cosa che il Paese non si può permettere perché sarebbe la testimonianza provata del fatto che i numeri stanno riaumentando”. Così il segretario del Cts, il Comitato tecnico-scientifico, Fabio Siciliano, in un’intervista a InBlu Radio.
Campania, ritorno graduale in presenza dall’11 gennaio – Le scuole in Campania riapriranno lunedì 11 gennaio quando potranno tornare in classe gli alunni della scuola dell’infanzia e delle prime due classi della scuola primaria, esattamente com’era prima della chiusura per la pausa natalizia. E’ il frutto della riunione dell’Unità di Crisi della Regione che ha valutato i dati epidemiologici in relazione alla possibilità di un ritorno in presenza; ci sarà un’ordinanza entro domani. A partire dal 18 gennaio sarà valutata dal punto di vista epidemiologico generale, la possibilità del ritorno in presenza per l’intera scuola primaria e dal 25 gennaio, per la secondaria di primo e secondo grado.
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4. Festa di Capodanno nel resort di lusso sul Lago di Garda: multate 126 persone. Locale chiuso // 5. Le regole in vigore dal 7 gennaio 2021: scuole, palestre, bar e ristoranti; // 6. La variante inglese è più diffusa tra i bambini: riaprire le scuole significherebbe favorire il virus (di Selvaggia Lucarelli)