Coronavirus in Italia: le ultime notizie di oggi in tempo reale
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Continua l’emergenza Coronavirus in Italia anche se i numeri migliorano sensibilmente. Nella giornata di ieri per la prima volta dall’inizio dell’epidemia il numero dei guariti ha superato quello dei nuovi casi. Secondo l’ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile allo stato attuale sono 106.527le persone positive al Covid-19, 25.969le vittime e 60.498i guariti per un totale di 192.994casi. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus, aggiornate in tempo reale, di oggi, venerdì 24 aprile 2020:
Ore 22,26 – Dall’11 maggio via libera alla ristorazione ma solo da asporto – Secondo quanto apprende l’Agi, dall’11 maggio il Governo darà il via libera alla ristorazione ma solo da asporto. Prevista per domani una riunione tra il presidente Conte e le parti sociali e una riunione anche della cabina di regia alla quale dovrebbero partecipare i ministri Boccia e Speranza con le regioni e i comuni.
Ore 20,05 – Mattarella firma testo: il Cura Italia è legge – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato la conversione in legge del decreto Cura Italia.
Ore 18,00 – Il bollettino della Protezione Civile – È di 106.527 (-321) persone attualmente positive, 25.969 (+420) morti e 60.498 guariti (+2.922) per un totale di 192.994 casi (3.021), il bilancio aggiornato dell’epidemia di Coronavirus in Italia secondo l’ultimo bollettino diramato dalla Protezione Civile. Dei 106.527 attualmente positivi, 22.068 (-803) sono ricoverati in ospedale con sintomi, 2.173 (-94) sono ricoverati nei reparti di terapia intensiva, mentre 82.286 (+576) si trovano in isolamento domiciliare. Continua il decremento degli attuali positivi. Oggi, infatti, si registrano -321 attualmente positivi rispetto alla giornata di ieri, mentre ieri era stata raggiunta la cifra record di -851 rispetto alla giornata precedente. Stabile, purtroppo, il numero dei morti (oggi 420, ieri 464), mentre rimane fortunatamente alto il numero dei guariti. Oggi, infatti, si registrano 2.922 guariti in più rispetto a ieri, mentre ieri ne erano stati registrati 3.033. Continua anche il decremento degli ospedalizzati, un trend ormai consolidato da numerosi giorni. Oggi sono stati registrati -803 ricoverati in ospedale (ieri erano -934), mentre per quanto riguarda i ricoverati nei reparti di terapia intensiva i dati di oggi segnano un -94, mentre ieri era di -117. Per quanto riguarda il numero dei tamponi, oggi sono stati effettuati 62.447 test a fronte dei 66.658 tamponi realizzati ieri e dei 63.101 dell’altro ieri. Il bollettino della Protezione Civile.
Ore 15,40 – Mes, Lega annuncia mozione sfiducia contro Gualtieri – “La Lega presenterà una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri”. Lo ha annunciato nell’Aula della Camera Massimo Garavaglia in dichiarazione di voto finale sul decreto Cura Italia, specificando che la mozione sarà presentata sia al Senato che a Montecitorio. “Sostenere e appoggiare il Mes senza aver consultato le Camere è un atto contro la legge, contro il Parlamento, un crimine contro l’Italia, contro l’interesse nazionale, contro il futuro dei nostri figli”, hanno dichiarato i capigruppo Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.
“Denunciamo questo governo per aver condotto trattative in Europa senza la legittimazione del Parlamento – proseguono – per avere, di fatto, già accettato come strumento il Mes: mettere a rischio il futuro del Paese, la nostra economia non può passare sotto silenzio. Visto che il governo ha impedito un legittimo voto in Parlamento, ogni singolo parlamentare si assuma ora la responsabilità di avallare le scelte compiute personalmente dal ministro Gualtieri decidendo se debba restare o meno al suo posto. Prendiamo atto con rammarico che Forza Italia, sul Mes, sostiene le posizioni del governo Conte, le stesse che sono state di Prodi e di Monti. Noi chiediamo la sfiducia per Gualtieri per aver tradito gli italiani e il Parlamento”.
Ore 14,00 – Veneto, Zaia firma ordinanza: “Via tutte le restrizioni” – Il governatore del Veneto Luca Zaia ha firmato un’ordinanza per “togliere tutte le restrizioni rimaste”. Una vera mossa a sorpresa, che anticipa le decisioni del governo e che di fatto dà il via in Veneto alla fase 2. Nell’ordinanza, si apre al take away e al cibo da asporto, vengono eliminate le restrizioni per le cartolerie, le librerie e i negozi di abbigliamento per bambini, viene consentita la coltivazione di orti urbani e comunali, ammessa l’esecuzione di lavori pubblici di strade, autostrade e infrastrutture a prescindere dal codice Ateco e consentito l’accesso ai cimiteri. (Qui l’articolo completo)
Ore 13,30 – L’Iss a TPI: “Il 29 aprile scelta del test sierologico” – “Nei prossimi giorni, dal 25 al 28 aprile, verranno valutate le proposte sul test sierologico, e poi il 29 ci sarà la graduatoria di identificazione dei test e l’aggiudicazione di quello selezionato per la conduzione dello studio di sieroprevalenza sul territorio nazionale, che vedrà coinvolte tutte le Regioni, proprio per avere una fotografia di quanto è andato a incidere il virus in termini di diffusione”. Così il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha risposto alla domanda posta dall’inviata di TPI Veronica Di Benedetto Montaccini nel corso del punto stampa sull’andamento epidemiologico. (Qui l’articolo completo)
Ore 13,20 – L’Iss a TPI: “Su calcio decisione politica” – “Far ripartire il calcio dopo la fine del lockdown è una decisione politica. Dal punto di vista tecnico il calcio come altri sport implica un contatto diretto, quindi la necessità di controlli molto stretti su un numero di persone relativamente ampio, anche se non si discute che si gioca a porte chiuse. Ma attorno ai calciatori ci sono 200 persone, i controlli sarebbero in carico delle squadre da quello che ho capito, a scadenze molto strette. È una decisione molto difficile da prendere, non mi sembra ci siano le condizioni per un rischio zero”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro, rispondendo nel corso del punto stampa sull’andamento epidemiologico a una domanda posta dall’inviata di TPI Veronica Di Benedetto Montaccini. (Qui l’articolo completo)
Ore 13,00 – Iss: “Serve cautela, vita non sarà come prima” – “Noi ci immaginiamo che il Paese progressivamente riprenda delle attività secondo una logica di grande prudenza ma anche di inesorabilità. L’idea è: apriamo attività produttive, commerciali, una mobilità a supporto e vediamo se riusciamo a mantenere questi numeri, e andiamo progressivamente ad articolare una nostra vita che certamente non sarà come prima, fino a quando non avremo terapia ma soprattutto il vaccino. Bisogna riorganizzarsi, anche nella vita quotidiana. Ci si può muovere ma rispettando alcune regole. Si potrà andare al parco, ma non fare feste in sintesi”. È quanto dichiarato da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, nel corso del punto stampa sull’andamento epidemiologico. (Qui l’articolo completo)
Ore 12,30 – Iss: “44% infezioni ad aprile in Rsa, 24% in famiglia” – Su circa 4.500 casi di Covid notificati tra l’1 e il 23 aprile, il 44,1% delle infezioni si è verificato in una Rsa, il 24,7% in ambito familiare, il 10,8% in ospedale o ambulatorio e il 4,2% sul luogo di lavoro. E’ quanto emerge dai risultati preliminari di uno studio dell’Istituto superiore della sanità sulle fonti di infezione in pieno lockdown, presentati oggi in conferenza stampa.
Ore 09,00 – Cambia il calendario della Fase 2: parrucchieri già l’11 maggio? – Secondo le ultime indiscrezioni, il calendario delle riaperture nella Fase 2 di lotta al Coronavirus in Italia sarà suddiviso su ben 4 date. La task force guidata da Vittorio Colao, infatti, vorrebbe far ripartire alcuni specifici settori già lunedì 27 aprile, nonostante sia il presidente del Consiglio che il ministro della Salute, Roberto Speranza, abbiano manifestato scetticismo. Dopodiché, anche in base all’andamento della curva dei contagi, per ogni lunedì successivo (fino al 18 maggio) si andrà per gradi, sbloccando altre attività (Qui tutti i dettagli).
Ore 08,00 – Alcuni sintomi resistono anche due mesi – In questi giorni il caso di Bianca Dobroiu, la ragazza di 23 anni in quarantena ormai da quasi 60 giorni e ancora positiva al Coronavirus seppur sia senza sintomi da marzo, ha fatto molto discutere in Italia, facendo sorgere molte domande ai cittadini che si chiedono quanto dura la malattia all’interno del nostro corpo e per quanto tempo si protraggono i sintomi principali del Covid. Non esiste una risposta univoca: abbiamo visto che il virus ha conseguenze molto diverse a seconda dell’età del paziente e talvolta anche del sesso. Ciò che è certo e dimostrato da decine di testimonianze, però, è che per i casi più gravi la guarigione può essere molto faticosa (Leggi la notizia completa).
Ore 07.00 – Mattarella chiama il sindaco di Bergamo – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha contattato telefonicamente oggi il sindaco di Bergamo Giorgio Gori per essere aggiornato sull’evoluzione della pandemia in terra bergamasca. Si tratta della terza telefonata del Capo dello Stato al primo cittadino di Bergamo. Gori ha esternato a Mattarella tutta la sua preoccupazione per le difficoltà sociali ed economiche che nasceranno nei prossimi mesi. Il presidente della Repubblica ha espresso l’intenzione di visitare Bergamo appena sarà possibile.
Ore o6.00 – Renzi: “Siamo circondati da aspiranti sovranisti reali cialtroni” – “L’Europa ha fatto tutto quello che doveva fare. Dopodiché noi siamo circondati da due o tre aspiranti sovranisti, reali cialtroni, anti-Mes, che non si rendono conto che il Mes è semplicemente un prestito di 37 miliardi da investire sulla sanità a condizioni straordinariamente light. Sono ancora più convinto che il vero problema per noi non è l’Europa ma l’Italia, che deve avere regole più semplici”. Lo ha detto il leader di Iv, Matteo Renzi, a Piazzapulita su La7. Renzi ha parlato anche della Fase 2 e del tema della scuola: “Questo paese non riparte solo con le fabbriche. Se impedisci ai ragazzi di tornare a scuola non ci sarà una vera fase 2. Io sono favorevole a fare in modo che si facciano sia gli esami di maturità che quelli di terza media”.
Consiglio europeo: via libera al Recovery Fund – Al termine di una riunione durata circa 4 ore, il Consiglio europeo ha dato il via libera al Recovery Fund, un fondo da 1.000/1.500 miliardi di euro, garantito dagli Stati membri, che dovrebbe emettere titoli di Stato (denominati Recovery bond) e girare il ricavato ai paesi più in difficoltà. C’è, però, un importante nodo ancora da sciogliere. Bisogna decidere, in particolare, se, gli aiuti per i paesi in difficoltà saranno a fondo perduto (come chiedono, tra gli altri, Italia e Spagna) o se saranno prestiti (come vorrebbero ad esempio Germania e Olanda). Cos’è e come funziona il Recovery Fund
Conte: “Recovery Fund tappa importante nella storia Europea” – “Tutti i 27 Paesi europei hanno accettato di introdurre il Recovery Fund, uno strumento innovativo, che andrà a finanziare tutti i Paesi più colpiti tra cui l’Italia e non solo l’Italia. Si tratta di una tappa importante nella storia dell’Europa”. Così il premier Giuseppe Conte ha commentato l’accordo raggiunto in sede di Consiglio europeo sul Recovery Fund. (Qui il discorso completo di Conte)
Il bollettino della Protezione Civile – Il bollettino della Protezione Civile di ieri ha registrato per per la prima volta dall’inizio dell’epidemia un numero di guariti più alto rispetto a quello dei nuovi casi. Il bilancio di ieri: 106.848 persone attualmente positive (-851 rispetto al giorno precedente), 25.549 morti (+464) e 57.576 guariti (+3.033) per un totale di 189.973 casi (+2.646). Ci sono ancora 22.871 persone ricoverate in ospedale con sintomi (-934) e 2.267 (-117) ricoverati nei reparti di terapia intensiva. Ieri sono stati realizzati 66.658 tamponi a fronte dei 63.101 test effettuati il giorno precedente. Il bollettino della Protezione Civile.
Segrate, sindaco vuole fare test sierologici ai cittadini. Ma la Regione blocca tutto – “Nel nostro comune ci sono centinaia di persone che avrebbero diritto di sapere se hanno il Covid-19 ma non riescono a saperlo, perché sostanzialmente il tampone viene fatto solo quando arrivi in ospedale”. Paolo Micheli, sindaco di Segrate (Milano), ritiene che ancora oggi uno dei problemi principali nella gestione lombarda dell’emergenza Coronavirus sia la possibilità di ottenere un riscontro diagnostico per i casi sospetti di Covid-19. Intervistato da TPI, il sindaco lombardo racconta di essersi mosso in prima persona affinché i medici di base del suo comune potessero ottenere almeno la possibilità di utilizzare i test sierologici, “ma ho dovuto fermarmi – spiega – perché mi è stato comunicato che le case diagnostiche a cui ci eravamo rivolti non erano più disponibili. Le due case diagnostiche private con cui ero in relazione e stavo per partire con questo protocollo pochi giorni fa si sono tirate indietro, dicono che la Regione Lombardia le ha bloccate” (Qui tutti i dettagli).
Sindaci e medici contro la Regione Lombardia: “Abbandonati, nessuna strategia” – A due mesi dall’inizio dell’emergenza Coronavirus in Italia la Regione Lombardia vine fortemente criticata per la gestione della pandemia: sindaci e medici lombardi attaccano l’operato delle autorità regionali, accusandole di essere stati abbandonati e non adeguatamente sostenuti nella loro lotta in prima fila contro il Covid-19. Contro le decisioni della giunta Fontana si schiera anche Legacoop Lombardia, associazione di categoria che denuncia la diffusione del contagio dalle aziende rimaste aperte durante il lockdown (Qui tutti i dettagli).
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