Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Mostra qualche segno di rallentamento la pandemia di Coronavirus in Italia. Il bollettino di ieri ha registrato 34.767 nuovi positivi e un tasso di positività del 14,6%. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito tutte le ultime notizie sul Coronavirus in Italia di oggi, domenica 22 novembre 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 20.47 – Speranza, numeri imponenti. Non abbassare la guardia – “La situazione è molto seria e non può essere sottovalutata. I numeri ci devono far riflettere”. Lo dice il ministro della Salute, Roberto Speranza a ‘Che tempo che fa’. “Da due settimane c’è in ogni caso un’inversione di tendenza. Le misure che abbiamo attuato” sulla ‘zonizzazione’ “stanno dando i primi effetti ma non sono ancora sufficienti. Bisogna resistere e tener duro”, aggiunge. “Sono ancora numeri imponenti, sarebbe un errore grave abbassare la guardia. Non c’e’ alternativa ai sacrifici” derivati dalle misure restrittive, aggiunge.
Ore 19.37 – Di Maio: “Strumentalizzare scuola è da irresponsabili” – “Strumentalizzare la scuola è da irresponsabili. Dico una cosa molto semplice: non si può trasformare la scuola in un campo di battaglia, bisogna agire con serietà. La ministra Lucia Azzolina ce la sta mettendo tutta per garantire il regolare svolgimento delle lezioni. Ed è premura di tutto il Movimento 5 Stelle far riaprire le scuole, in totale sicurezza e rispettando le norme anti-Covid, non appena ci saranno le condizioni. Bisogna permettere a tutti i nostri studenti di seguire le lezioni in presenza”. Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Fb.
Ore 18.00 – Lombardia 5.094 positivi e 165 morti in 24 ore – L’onda lunga della pandemia in Lombardia non accenna a rallentare e oggi, a fronte di 29.800 tamponi effettuati (3.798.851 da inizio emergenza), i nuovi casi positivi sono stati 5.094 di cui 477 “debolmente positivi” e 57 a seguito di test sierologico. I guariti-dimessi sono 186.680 (+3.208), di cui 8.063 dimessi e 178.617 guariti mentre in terapia intensiva ci sono 949 (+13) e ricoverati non in terapia intensiva salgono a 8.391 (+77). In 24 ore i nuovi decessi sono stati 165 che porta il totale complessivo delle croci a 20.524. I nuovi casi per provincia vedono a Milano 2.208 positivi di cui 825 a Milano città, a Bergamo 129, Brescia 196, Como 316, Cremona 89, Lecco 197, Lodi 137, Mantova 142, Monza e Brianza 843, Pavia 211, Sondrio 218 e Varese 326.
Ore 17.32 – Il bollettino della Protezione civile – Gli attuali positivi in Italia sono 805.947, di cui 767.867 in isolamento, 34.279 ricoverati (+216 in 24 ore) e 3.801 in terapia intensiva (+43 in 24 ore). Da inizio emergenza processati 20.388.576 tamponi e testati 12.225.850 casi, con 1.408.868 contagi accertati, 49.823 deceduti e 553.098 guariti. Va ricordato, come sempre, che ogni singola persona può essere sottoposta a più tamponi. Qui il bollettino completo
Ore 15.50 – In Puglia 1.327 casi nelle ultime 24 ore, nelle Marche 529, in Alto Adige 535 – Primi dati dalle regioni, in attesa del bollettino nazionale previsto per le ore 17. Sono 1.327 i nuovi casi di Covid registrati in Puglia, a fronte di 6677 test per l’infezione effettuati. I casi sono così suddivisi : 403 in provincia di Bari, 52 in provincia di Brindisi, 116 nella provincia BAT, 397 in provincia di Foggia, 151 in provincia di Lecce,197 in provincia di Taranto, 7 residenti fuori regione, 4 casi di residenza non nota. Sono stati registrati 32 decessi: 4 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 14 in provincia BAT, 7 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto, 2 residenti fuori regione. Dall’inizio dell’emergenza sono statieffettuati 719.303 test e risultate positive 43.507 persone. 10.975 sono i pazienti guariti. 31.352 sono i casi attualmente positivi.
In Alto Adige dati sempre elevati per quanto concerne il contagio da Covid-19. I decessi registrati ieri sono stati 7 per un totale di 469 da inizio pandemia. Le positività emerse nelle ultime 24 ore sono state 535 su 2.889 tamponi Pcr esaminati. Il numero delle persone testate positive dal 24 febbraio – giorno del primo caso ufficiale – è 21.200. In leggero aumento i pazienti covid ricoverati negli ospedali, 323 (ieri erano 311) nei normali reparti ai quali si aggiungono 38 (uno in meno da ieri) che necessitano della terapia intensiva.
Nelle Marche sono stati individuati nelle ultime 24 ore 529 nuovi casi di ‘Covid-19’, il 29,5% dei 1.793 tamponi processati nell’arco della giornata: si tratta di un lieve calo rispetto ai dati resi noti ieri, quando i positivi erano stati 452, il 28,8% dei 1.567 test effettuati. Il totale dei casi positivi individuati in tutta la regione dall’inizio della crisi pandemica sale a 26.594.
Ore 13.44 – Sci, bozza Regioni: impianti chiusi in zone rosse e mascherina obbligatoria nelle altre – Per una settimana bianca in sicurezza durante la pandemia di Coronavirus, sono in arrivo le “linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici”. Per ora si tratta di una bozza, ma domani il documento arriverà in Conferenza delle Regioni e poi sarà sottoposto a governo e Cts. Ecco cosa prevedono le regole su cui si sta discutendo.
Ore 13.00 – Azzolina, tutti collaborino per riaprire le scuole – “È falso che ‘al Ministero dell’Istruzione si dà ormai per scontato che anche a dicembre tutti gli studenti resteranno a casa’. L’unica cosa per me scontata è che siano tutti d’accordo, e che tutti collaborino, per riportare quanto prima in classe studentesse e studenti che al momento stanno facendo didattica digitale a distanza. Io sto lavorando per questo”. Lo afferma in un post su Facebook la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, che smentisce alcune frasi che le sono state attribuite. In particolare, scrive Azzolina, “stamani su ‘La Repubblica’ mi vengono attribuite parole mai pronunciate, in riferimento alla riapertura delle scuole: “La data del 4 dicembre è troppo vicina per programmare ogni cosa”. Mai detto. Falso anche un passaggio secondo il quale mi sarei opposta “per tutta l’estate ad un piano condiviso sui trasporti”.
Ore 12.15 – Infettivologo Giacometti, “mi vaccinerei anche oggi” – “Posso capire che tra i cittadini ci siano persone meno motivate a vaccinarsi, ma per i sanitari questo non è possibile anche perché corrono dei grossi rischi, anzi ci tengono a vaccinarsi e a proteggersi, soprattutto chi lavora nei reparti di malattie infettive e nei covid hospital”. È la posizione di Andrea Giacometti, primario della clinica di Malattie infettive dell’ospedale regionale di Torrette, a proposito della scarsa sicurezza dei vaccini anti-Covid in arrivo nei prossimi mesi. “Io mi vaccinerei anche oggi”, dice ancora, aggiungendo di non condividere i dubbi sulle conoscenze e sull’affidabilità espressi dal virologo: “Al contrario si dovrebbe infondere coraggio nella popolazione”. “Mettendo sul piatto della bilancia il rischio di avere un effetto collaterale più o meno importante, con il rischio che corriamo tutti i giorni, il gioco vale la candela – ha aggiunto Giacometti -: in Italia sono morti oltre 200 medici per Covid, nessun vaccino ha mai ucciso 200 medici in poco tempo, il virus invece sì”.
Ore 11.14 – Le regole dell’Iss nelle terapie intensive – L’Istituto superiore di sanità ha elaborato un protocollo per i medici, in particolare per gli anestesisti, da applicare nel caso in cui dovessero trovarsi a scegliere chi ricoverare prima in terapia intensiva. Queste misure, ricorda l’Iss, vanno applicate solo ed esclusivamente in situazioni di estrema gravità.
Precedenza a chi può sopravvivere: questa la regola madre; l’età non è l’unico criterio. Attualmente i criteri all’esame dell’Istituto di sanità sono 12, comprese tutte le possibili condizioni da seguire prima di arrivare alla scelta. Al paziente, si legge ancora, vanno comunque garantiti i suoi diritti e assicurato che sarà preso in carico con “gli strumenti possibili”. Il titolo del documento è Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia da Covid-19. Qui la notizia completa
Ore 07.00 – Sottosegretaria Zampa: “A Natale solo con 5-6 persone tra affetti più cari” – “Mancano 40 giorni a Natale e in questo momento i dati epidemiologici ci dicono che non ci si può spostare tra regioni, ma ci aspettiamo che i numeri migliorino e che quindi siano possibili deroghe”, ha spiegato la sottosegretaria del Ministero della Salute, Sandra Zampa (Pd). L’alt è agli assembramenti, ai ritrovi in piazza, alle feste. “Questo Natale dobbiamo fare lo sforzo di essere davvero il meno numerosi possibile – ha concluso la sottosegretaria -: non è il numero in sé, ma più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente, maggiore è il rischio. Immagino che si possa dire cinque, sei persone al massimo tra gli affetti più cari”
Ore 06.30 – Alto Adige, da screening massa 1,0% risulta positivo – In Alto Adige su 254.408 persone che si sono sottoposte volontariamente al test rapido, 2.533 sono risultate positive al Covid-19, ovvero l’1,0%. Al termine della seconda giornata dello screening di massa la percentuale della popolazione altoatesina che si è recata in una delle 646 linee di test collocate in tutti i 116 Comuni altoatesini sfiora il 50%. Gli abitanti della Provincia di Bolzano sono 536.667. A Bolzano, dove vivono 108.606 persone, 43.691 si sono sottoposte al test rapido e per 483 di loro l’esito è stato ‘positivo’. A Merano, seconda città dell’Alto Adige (41.605 abitanti), sono state 17.061 le persone che si sono fatte testare e 301 di esse sono risultate positive al coronavirus (1,8%). La campagna ‘Test rapidi in Alto Adige’ si concluderà con lo screening di massa domani alle ore 18. Da lunedì 23 a mercoledì 25 sono previsti test rapidi presso farmacia e ambulatori medici.
Ore 06.00 – Dl ristori, Catalfo: “Con ter nuovi fondi, massima protezione” – “Continuiamo a garantire al Paese la massima protezione economica e sociale possibile. Insieme, possiamo superare questo momento delicato”. Lo scrive su Facebook il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. “Con il decreto Ristori ter – sottolinea Catalfo – stanziamo ulteriori fondi per sostenere le attività e i lavoratori nelle Regioni interessate dal passaggio alla fascia ‘arancione’ o a quella ‘rossa’. Tali risorse andranno, da un lato, a finanziare le misure già varate dal Governo con i precedenti decreti, come il fondo perduto, il credito di imposta sugli affitti commerciali, i congedi parentali e il bonus baby sitter. Dall’altro – spiega – verranno impiegate per mettere in campo nuovi interventi emergenziali, come ad esempio un fondo da 400 milioni per consentire ai comuni di adottare misure urgenti di solidarietà alimentare”.
Medici: emergenza posti letto reparti, sature 19 Regioni – È emergenza per i posti letto nei reparti ospedalieri internistici (Pneumologia, Medicina interna e Malattie infettive). Dal confronto, regione per regione, dei posti letto nel 2018 e quelli attivati nel 2020 con l’attuale numero dei ricoveri Covid-19, emerge “un quadro drammatico”: il Piemonte è saturo al 191%, Valle d’Aosta al 229%, Lombardia al 129%, Liguria al 118%, Lazio al 91%, Campania all’87%. Solo Molise e FVG sono sotto la soglia di occupazione del 40% (34%). Sono in allarme 19 Regioni o PA. Lo rileva l’Anaao-Assomed, maggiore sindacato dei medici ospedalieri.
Galli: “Forse presto sperimentazione di un vaccino al Sacco” – “La nota di ottimismo che mi sento di dare arriva dal vaccino. Siamo tutti un po’ indispettiti dalla politica degli annunci. Continuiamo a vedere una gara a chi ha il vaccino migliore. Se questa fosse una gara nei fatti e non solo negli annunci sarebbe una bellissima cosa”. A dirlo è il direttore di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli, intervistato su Rtl 102.5. “Credo che potrò iniziare una sperimentazione molto presto su uno dei vaccini anti Covid presso il mio centro (l’ospedale Sacco, n.d.r.). Credo che se scoprirò che il ruolo di principal investigator e di responsabile non e’ in conflitto con quello di volontario sarò tra i primi a fare questa vaccinazione. La posizione di Crisanti, che ha tutta la mia stima, è stata travisata. Era seccato di continuare a vedere annunci sui media sul vaccino e non dati concreti”, ha concluso Galli.
Raggi al Forlanini, “riaprire ospedale” – Riparte la campagna della sindaca Virginia Raggi per la riapertura dell’ospedale Forlanini di Roma chiuso da alcuni anni. La prima cittadina oggi si è recata davanti alla struttura “insieme a quattro importanti professionisti della sanità italiana – riferisce lei stessa su Twitter- Salvatore D’Antonio, Giovanni Puglisi, Massimo Martelli e Stefano Barone. La struttura deve riaprire per accogliere e curare pazienti Covid-19”, la richiesta.
Confindustria: “Alla fine del 2020 l’Italia rischia una seconda recessione” – Il rapporto mensile del Centro Studi di Confindustria, evidenzia per il nostro Paese il “rischio di nuova caduta”, con il Pil del quarto trimestre atteso “di nuovo in calo” a causa della pandemia di Covid-19. Preoccupano i servizi, in particolare il turismo che potrebbe subire perdite vicine al 70%. Secondo il Csc, inoltre, la domanda interna è “fragile” ed è allarme per uno “stop dell’occupazione”. Frena anche la crescita dell’Eurozon.
Milano, in un supermercato vietata la vendita di carta igienica nel weekend – Accade in un supermercato di Vanzaghello, come segnalato da un cliente su Facebook. Esclusi dalla vendita anche pannolini e assorbenti. La direzione giustifica la decisione affermando che, essendo il loro un supermercato dentro un centro commerciale, secondo la direttiva in vigore nel fine settimana dovrebbero vendere esclusivamente generi alimentari.
Zone rossa e arancione: firmata la nuova ordinanza – Zona rossa e arancione, c’è una nuova ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza con le misure di contenimento dei contagi da Coronavirus. L’ordinanza entra in vigore subito e rinnova le misure anti-Covid adottate per la Calabria, la Lombardia, il Piemonte, la Puglia, la Sicilia, la Valle d’Aosta. L’Abruzzo passa a zona rossa.
La nuova ordinanza – sottolinea una nota del ministero – è valida fino al 3 dicembre, “ferma restando la possibilità di nuova classificazione prevista dal decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre”. Alla luce del Dpcm, infatti, le regioni dal 27 novembre potrebbero cambiare colore e approdare in una fascia diversa. Lo spera soprattutto la Lombardia, che preme per diventare zona arancione e non più zona rossa. L’ordinanza è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 20 novembre.
Per ora tutti restano nella stessa situazione in cui erano anche il 13 novembre. Riepilogando: Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta, Calabria, Provincia di Bolzano, Toscana e Campania sono rosse; Sicilia, Puglia, Liguria, Basilicata, Umbria, Marche, Emilia-Romagna, Friuli arancioni; Provincia di Trento, Veneto, Sardegna, Lazio, Molise sono gialle. L’unica eccezione è quella dell’Abruzzo, che sarebbe arancione ma ha chiesto di passare in zona rossa. Cosa che accadrà da domani grazie all’ordinanza ad hoc del ministro della Salute, Roberto Speranza. I dati rilevati ieri però fanno ben sperare, in particolare per dicembre, quando molte Regioni si sbloccheranno e potranno diventare, dati permettendo, zona gialla. Un buon viatico per un Natale con meno restrizioni. In poco tempo, cioè dal monitoraggio del 30 ottobre, si è vista una discesa netta dell’Rt in molte regioni.
Consiglio ministri: approvato dl ristori ter da 1,6ml – Nella notte il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge ristori ter che stanzia complessivamente circa 1,6 miliardi. Il Consiglio dei Ministri ha deciso un ulteriore scostamento di bilancio da sottoporre alle Camere per 8 miliardi di euro. Lo scostamento di bilancio verrà sottoposto al voto del Senato mercoledì 25 e al voto della Camera giovedì 26. In entrambe le Camere è necessaria l’autorizzazione con maggioranza assoluta dei suoi componenti.
Il testo che è entrato alle 22 alla seduta del Consiglio dei ministri prevede lo stanziamento di 1,45 miliardi per ristorare le imprese, 400 milioni per la “solidarietà alimentare” garantita sinora dai Comuni, 100 milioni “al fine di procedere all’acquisto e la distribuzione sul territorio nazionale dei farmaci per la cura dei pazienti con Covid-19”. I fondi movimentati dal decreto, quindi, si aggirano attorno ai 2 miliardi.