Coronavirus in Italia, le ultime notizie di oggi
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – Nella giornata di ieri ci sono stati tre morti per Covid-19 in tutta Italia (zero decessi in Lombardia), è il numero più basso di vittime da febbraio. Ad oggi le persone attualmente positive al Coronavirus in Italia sono 12.404, con 35.058 morti, per un totale di 244.058 casi totali. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus di oggi, martedì 21 luglio 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 18,00 – Campania, De Luca: “Mascherina all’aperto se aumentano i casi” – “Se c’è una moltiplicazione di contagi diventerà inevitabile l’uso della mascherina in pubblico, mi auguro sinceramente di no”, lo afferma il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca. “L’importante, lo dico ai giovani, è che quando vi incontrate la sera e state uno addosso all’altro quello è il momento nel quale bisogna indossare la mascherina – ha spiegato – quando si passeggia in luoghi aperti si può stare senza”. “Nessuno ci garantisce quando entriamo in un bar, non sappiamo chi è entrato prima di noi, ci vuole molta molta prudenza – ha concluso – evitare di bere dagli stessi bicchieri o bottiglie, non è che se lo facciamo siamo dei fenomeni. Un po’ di pazienza e responsabilità e andremo avanti”.
Ore 17,13 – Il bollettino della Protezione civile – È di 12.248 (+156) persone attualmente positive, 197.431 (+269) guariti e 35.073 (+15) morti per un totale di 244.752 (+129) casi, il bilancio odierno relativo all’epidemia di Coronavirus in Italia emerso dal consueto bollettino diffuso dalla Protezione Civile e dal ministero della Salute. I ricoverati con sintomi sono 732 (-13), i pazienti in isolamento domiciliare sono 11.467 (-145) e quelli in terapia intensiva sono 49 (+2). Oggi sono stati effettuati 43.110 tamponi. Qui il bollettino
Ore 16,45 – Basilicata, 25 migranti positivi in centro accoglienza – Sono arrivati i risultati dei tamponi effettuati sui migranti sbarcati nei giorni scorsi in Sicilia e trasferiti in un centro di accoglienza in Basilicata: sono 25 in tutto i positivi al Covid. Prima sono risultati positivi tre migranti, oggi si e’ appreso che sono contagiati altri 22: i 25 sono in isolamento in strutture di accoglienza.
Ore 16,00 – Sette micro-focolai di Coronavirus a Padova, almeno 90 casi positivi – Sono stati individuati a Padova sette micro-focolai di Coronavirus. Lo ha reso noto l’Ulss 6 Euganea, sottolineando che tra città e provincia ha riscontrato una novantina di casi positivi al nuovo virus. Oltre alla comunità camerunense – una trentina di casi scoperti dopo una cerimonia funebre – e al Mercato agroalimentare di Padova (12), il contagio si è diffuso anche al corriere Sda di Limena, per un totale di 7 più un contatto esterno all’azienda, in una stamperia di Padova (una decina di positivi e 7-8 casi correlati), in due case di riposo (10 casi in tutto, tra cui 6 operatori e 4 ospiti) e in un centro estivo (un bambino). “I micro-focolai ce li aspettavamo – ha detto Domenico Scibetta, direttore generale dell’Ulss 6 Euganea – forse non li prevedevamo a fine luglio, ma abbiamo sempre detto che l’allarme deve essere massimo, perché il virus continua a circolare anche se con intensità completamente diversa da febbraio e marzo”.
Ore 13,30 – Lazio, verso obbligo mascherina all’aperto in zone movida – La Regione Lazio sta lavorando a un’ordinanza che renda obbligatorio l’uso della mascherina quando si verificano condizioni di assembramenti anche all’esterno, soprattutto nei luoghi della movida. A confermarlo l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato: “Stiamo cercando di capire qual è lo strumento più adatto contro gli assembramenti e valutiamo possibili soluzioni compreso un provvedimento analogo a quello preso a Capri”, ha detto l’assessore a Rai Radio 1. “Abbiamo un problema con la movida – ha continuato – e lo dobbiamo risolvere considerando che il senso di responsabilità per ora non c’è stato. Bisogna evitare ciò che è accaduto in Catalogna e bisogna prevenire la diffusione del virus”.
Ore 12,15 – Il bollettino dello Spallanzani di Roma – “In questo momento sono ricoverati presso il nostro Istituto 69 pazienti. Di questi, 53 sono positivi al tampone per la ricerca di Sars-CoV-2 e 16 sono sottoposti a indagini”. Così si legge nel bollettino medico diramato oggi dallo Spallanzani. L’ospedale romano precisa che “2 pazienti necessitano di terapia intensiva” e che “i pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture territoriali sono a questa mattina 530”.
Ore 11,30 – Piemonte, positivo il 5,5% dei sottoposti a test sierologico – Il 5,5 per cento delle persone sottoposte in Piemonte al monitoraggio sierologico sul Covid-19 è risultato positivo al Coronavirus. Questi i risultati della squadra B-Life che dal 10 giugno 2020 ha effettuato 6.005 test tra Torino e Novara su volontari di associazioni e dipendenti di municipalizzate che hanno svolto servizi di utilità pubblica durante il lockdown. Sono 207 su 4.826 a Torino le persone positive all’esame sierologico, pari al 4,8%, mentre a Novara su 1.179 soggetti la percentuale sale al 10,5% (124 persone). In totale i positivi sono 331 su 6.005, pari al 5,5%.
Ore 9,00 – Focolaio sospetto alla Brt in Trentino: 200 tamponi ai dipendenti – Alla Bartolini, l’azienda italiana attiva nel settore del trasporto di merci, si teme un focolaio di Coronavirus. Settanta tamponi effettuati oggi e altri 119 sono previsti domani alla Bartolini di Rovereto, in Trentino, dopo che tre lavoratori, che sono ora in isolamento, sono risultati positivi al tampone dopo aver sviluppato i sintomi del virus. Sono state attivate le procedure per circoscrivere il focolaio ed effettuati i tamponi ai contatti delle persone positive al Coronavirus.
Ore 7,00 –C’è l’accordo sul Recovery Fund –Al quinto giorno di Vertice Ue tra i capi di Stato e di governo si è arrivati a una intesa che prevede un fondo da 750 miliardi, di cui 390 saranno di sussidi. Abbiamo approvato un piano di rilancio ambizioso e adeguato alla crisi che stiamo vivendo. Avremo una grande responsabilità, con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l’Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre” ha dichiarato il Premier Conte (Qui cosa prevede).
Di Lorenzo (Irbm): “A fine anno prime dosi vaccino” – “Se i test di fase 3 sul nostro candidato vaccino ci daranno i risultati sperati, è possibile ipotizzare che già entro fine anno avremo le prime dosi destinate alle categorie più a rischio”. Lo ha detto all’Agi Piero Di Lorenzo, il presidente e amministratore delegato della IRBM, l’azienda di Pomezia che ha collaborato al vaccino dell’Università di Oxford, quello che dai test di fase 1 e 2 si è dimostrato sicuro e in grado di indurre una forte risposta immunitaria. “Non cantiamo vittoria, ma incrociamo le dita”, precisa Di Lorenzo. “Sono molto orgoglioso di aver fatto parte di questo progetto insieme a due grandi colossi, come Oxford e AstraZeneca”, aggiunge.
I test sono stati condotti in Inghilterra, Brasile e Sud Africa. “L’Italia no perché non abbiamo più da tempo l’ambiente virale adatto per sperimentare e anche in Inghilterra sta iniziando a venire meno”, spiega Di Lorenzo. Questo non significa che il nostro paese non avrà alcun vantaggio dall’aver preso parte allo sviluppo di questo candidato vaccino. “Con la firma apposta dal nostro ministro della Salute Speranza all’accordo con Germania, Francia e Olanda, l’Italia non dovrebbe avere problemi di disponibilità del vaccino, qualora il nostro candidato lo diventi”. I tempi sono piuttosto stretti. “Ci aspettiamo di avere i risultati dei test di fase 3 a settembre. Se tutto andrà come sperato – conclude Di Lorenzo – prima della fine di quest’anno avremo a disposizione diverse dosi da somministrare alle categorie più a rischio”.
Da vaccino di Oxford forte risposta immunitaria: “Risultati promettenti” – Il vaccino anti-Covid ChAdOx1, messo a punto dallo Yenner Institute della Oxford University con la collaborazione dell’italiana Irbm, “ha indotto una forte risposta immunitaria e anticorpale fino al 56/mo giorno della sperimentazione in corso”. Il risultato è pubblicato sulla rivista Lancet. Si tratta di risultati preliminari riferiti alla fase 1-2 di sperimentazione che ha coinvolto 1.077 adulti sani. “Ulteriori studi – si legge – sono necessari per confermare se il vaccino protegga effettivamente dal Covid-19”. Sarah Gilbert, dell’università di Oxford, ha dichiarato: “C’è ancora molto lavoro da fare prima che si possa confermare che il nostro vaccino aiuterà a gestire la pandemia di Covid-19, ma questi risultati sono promettenti”. I risultati della risposta del potenziale vaccino negli esseri umani, nelle prime fasi di test, sono promettenti grazie alla significativa risposta del sistema immunitario, ha riferito la rivista Lancet.
Recovery Fund, Conte: “Svolta dopo posizione dura Italia” – “Mi sembra che il clima sia cambiato. Ieri sera dopo posizione più dura di Italia, Spagna e Portogallo” spalleggiate da Francia e Germania “c’è stata una svolta”. Così Giuseppe Conte sulla trattative per il Recovery Fund. “Abbiamo fatto comprendere chiaramente che non si può portare avanti un negoziato che porti tutto al ribasso”. Segui qui la diretta sul vertice Ue.
Giornata in memoria delle vittime di Coronavirus, al via discussione alla Camera. In aula alla Camera è cominciata la discussione generale sul testo unico per l’Istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus.
Ricciardi: “Serve responsabilità, rischiamo caos catalano”. In un’intervista al quotidiano La Stampa, Walter Ricciardi, il consigliere del ministro della Salute Speranza, lancia un appello alla responsabilità. “La tolleranza è troppa, rischiamo il caos catalano. Servono più sanzioni”, dice. “Purtroppo vedo che le multe sono lo zero virgola qualcosa rispetto al numero delle persone fermate. Così non va”. E Ricciardi osserva anche: “Potremmo fare di meglio, senza abbassare la guardia, come purtroppo fanno un po’ troppi in giro”. Secondo il professore, finora “siamo stati tra i pochi Paesi ad aver reagito bene e tempestivamente alla pandemia, ma ora dobbiamo fare di tutto per non arrivare impreparati alla battaglia di ottobre, quando il virus potrebbe rialzare la testa”. Diciamo, puntualizza, che “sarebbe stato meglio trovarci oggi vicino a zero contagi che non dover affrontare la possibile seconda ondata con i circa 200 casi che registriamo quotidianamente”.
Ancona, sequestro 36mila maschere e 10 tute monouso. La Guardia di Finanza di Ancona e i funzionari dell’ufficio delle Dogane hanno intercettato 36 mila mascherine filtranti (FFP2) e 10 mila tute monouso, provenienti dalla Cina. Le mascherine, risultate irregolari per apposizione di una falsa marcatura CE rilasciata da un ente certificatore con sede nel Regno Unito, sono state sequestrate, mentre le tute monouso sono state requisite su disposizione del commissario straordinario Arcuri e assegnate alla locale protezione civile. La merce, importata da parte di una società umbra con interessi commerciali nella Marche, era arrivata all’aeroporto di Bologna e segnalata dai finanziari alla sede di Fabriano dell’ufficio delle dogane di Ancona, dove era diretta per l’effettuazione delle operazioni di sdoganamento. L’importatore è stato denunciato per produzione e uso di atti falsi e commercializzazione di prodotti privi di attestazioni di conformità CE, reati punibili con una pena fino a quattro anni di reclusione.
Crisanti verso l’addio a Zaia: “Tradito il modello Veneto”. Andrea Crisanti, ispiratore del celebrato “modello Veneto” nel contrasto all’epidemia di Coronavirus, sembra pronto a lasciare il Comitato tecnico scientifico della Regione Veneto, perché quel modello “è stato tradito”. “Questo è il risultato della scelta di Zaia di affidarsi a persone che dicono che il virus è morto. E intanto gli ospedali tornano a riempirsi”, ha detto Crisanti al Messaggero. “A un certo punto le esigenze politiche hanno prevalso sulle indicazioni della scienza. Ora c’è gente in Regione che dice che i tamponi sono inutili”. Oggi “il Veneto sta seguendo una linea opposta a quella in cui credo”. Qui la notizia completa.
Recovery Fund, Conte, due proposte Michel a 400 e 390 miliardi di sussidi. Il presidente del consiglio europeo Charles “Michel non ha anticipato null’altro ma ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e una 390 miliardi”. Lo ha anticipato il presidente del Consiglio italiano, Giuseppe Conte, arrivando in hotel dopo la nottata di trattative sul ‘Next generation Ue’. “La soluzione da 400 miliardi” di sussidi nel Recovery plan “condurrebbe un maggiore sconto (rebates, ndr) per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto”, ha spiegato. “In questo momento ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni e il confronto diventa più risolutivo: spero domani si possa iniziare a valutare alcuni aggiornamenti delle poste, frutto dell’intensa negoziazione di questi giorni”, ha aggiunto il premier.