Coronavirus in Italia: le ultime notizie di oggi in tempo reale
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – In Italia sono 108.237 le persone positive al Coronavirus, epidemia che al momento ha procurato 24.114vittime. Il bollettino della Protezione Civile diffuso ieri continua, comunque, a fornire segnali di miglioramento di questa emergenza sanitaria, dato che prosegue la riduzione del numero di persone ricoverate in terapia intensiva. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus, aggiornate in tempo reale, di oggi, lunedì 20 aprile 2020:
Ore 21,40 – Calcio, Spadafora: “Non do per certa la ripresa”. Il Governo insisterà per far sì che le partite di calcio siano trasmesse in chiaro per venire incontro alle esigenze degli italiani che non potranno andare allo stadio. Lo ha ribadito a Tg2 Post il ministro delle Politiche giovanili e dello Sport, Vincenzo Spadafora. “Il fatto di tornare ad allenarsi il 4 maggio – ha detto il ministro – non significa automaticamente che il campionato possa ripartire a fine mese, malgrado la volontà della Lega di Serie A. Infatti bisogna vedere come evolverà la situazione coronavirus in Italia. Nel caso in cui si torni a giocare, comunque – ha aggiunto Spadafora – noi torneremo a chiedere di trasmettere le partite di calcio, che si giocherebbero a porte chiuse, in chiaro. Una richiesta governativa ben precisa”, ha aggiunto il ministro che, su questo argomento, si è già scontrato di recente con il presidente della Lega di Serie A Dal Pino. Un tema molto scottante, al punto che domani la Lega si riunisce in assemblea per discutere proprio dei diritti tv.
Ore 20,30 – Fase 2: Boccia a Regioni, raccordo territori e Camere su app. Nel corso della videoconferenza che si è svolta questo pomeriggio in Protezione civile tra il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia, la ministra dell’Innovazione Paola Pisano, il commissario Domenico Arcuri e le Regioni, stando a quanto si apprende il ministro Boccia ha fatto presente come la app ‘Immuni’ che sarà operativa su smartphone nelle prossime settimane, dovrà aiutare il governo a tracciare in tempo reale la diffusione del contagio da Covid-19 tra la popolazione. “Si apre così un tema dalla massima delicatezza che intreccia innovazione spinta e privacy” e “proprio per questo, richiede un raccordo massimo tra Stato e Regioni”, è stato il ragionamento fatto durante il confronto dal ministro Boccia.
Ore 19,30 – Salvini: “Non vorrei si allungasse lockdown perché conviene” – “Non vorrei che qualcuno tendesse ad allungare di più la chiusura delle attività e ritardare la ripartenza per mantenere il controllo sugli italiani”: lo ha dichiarato Matteo Salvini nel corso di una diretta sul suo profilo Facebook.
Ore 18,00 – Il bollettino della Protezione Civile – È di 108.237 (-20) persone attualmente positive, 24.114 (+454) decessi e 48.877 (+1.822) guariti per un totale di 181.228 casi (+2.256) il bilancio aggiornato dell’epidemia di Coronavirus in Italia emerso fornito dal capo della Protezione Civile Angelo Borrelli nel corso della prima delle due conferenze stampa settimanali previste. Delle 108.237 persone attualmente positive, 24.906 (-127) sono ricoverate con sintomi, 2.573 (-62) sono in terapia intensiva, mentre 80.758 (+169) si trovano in isolamento domiciliare. Per la prima volta dall’inizio dell’epidemia, quindi, il numero degli attualmente positivi registra il segno meno. Oggi, infatti, sono -20 gli attualmente positivi a fronte dei +486 registrati ieri. Stabile il numero dei decessi (oggi 454, ieri 433), mentre cala leggermente quello dei guariti (oggi 1.822, ieri 2.128). Diminuisce anche il numero dei casi totali registrati in Italia: sono 2.256 i numeri registrati oggi, mentre ieri erano 3.047. Il numero dei ricoverati con sintomi torna con il segno meno, dopo il +26 di ieri, mentre continua anche il calo dei ricoverati nelle terapie intensive (oggi -62, ieri -98). Per quanto riguarda i tamponi invece, oggi sono stati effettuati 41.483 test a fronte dei 50.708 tamponi effettuati ieri e dei 61.725 dell’altro ieri. Il bollettino della Protezione Civile.
Ore 16,45 – Frena ancora l’epidemia nel Lazio – Nel Lazio sono stati registrati 60 nuovi contagi di Coronavirus nelle ultime 24 ore con appena 23 casi registrati nella città di Roma. Ieri, i casi totali registrati nel Lazio erano stati 87. Si conferma, dunque, la frenata del virus nella Regione così come conferma l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato, il quale sottolinea che gli ultimi dati “indicano una discesa dei casi sia nei numeri assoluti che nel trend in frenata all’1%”.
Ore 13,00 – Il bollettino dello Spallanzani – Sono 125 le persone positive al Covid-19 attualmente ricoverate all’ospedale Spallanzani di Roma. Di queste, 19 sono in condizioni più serie e necessitano di supporto respiratorio. È quanto si legge nel consueto bollettino diramato dal nosocomio romano, specializzato nella cura delle malattie infettive. I pazienti dimessi e trasferiti a domicilio o presso altre strutture sono invece 320, mentre in giornata sono previste ulteriori dimissioni. Secondo lo Spallanzani i dati confermano “il trend di decrescita dei ricoveri”.
Ore 12,15 – Quando finisce la pandemia in Italia? Le proiezioni regione per regione – Mentre l’Italia parla di Fase 2, di graduale ripartenza delle attività produttive e commerciali e di lentissimo ritorno alla normalità, sono in tanti i cittadini a chiedersi quando finisce la pandemia da Coronavirus nel nostro Paese. questo quesito ha provato a rispondere l’Osservatorio nazionale sulla salute nelle Regioni italiane, diretto dal professor Walter Ricciardi, con uno studio basato sulle ipotetiche date in cui in ogni regione italiana si arriverà a zero nuovi contagi. In Lombardia e Marche, verosimilmente, l’assenza di nuovi casi si potrà verificare non prima della fine di giugno, in Emilia-Romagna e Toscana non prima della fine di maggio. Nelle altre Regioni l’azzeramento dei contagi potrebbe avvenire tra la terza settimana di aprile e la prima settimana di maggio (L’articolo completo).
Ore 11,50 – Basilicata, oggi nessun nuovo caso – Nessun nuovo caso positivo al Coronavirus si registra in Basilicata. Ieri – fa sapere la ‘task force’ regionale – “sono stati effettuati 340 test per l’infezione da Covid-19, risultati tutti negativi”. Al momento “i casi di contagio confermati in tutta la regione sono 242. Ieri erano 247, ai quali vanno sottratte 5 persone guarite, su un totale di 6868 tamponi analizzati, di cui 6524 risultati negativi”. Ai 242 positivi vanno aggiunte “24 persone decedute e 76 persone guarite”. Attualmente i “pazienti ricoverati presso strutture ospedaliere lucane sono 66”.
Ore 11,30 – Fontana risponde a De Luca: “Noi non chiuderemo mai porte” – “Caro governatore Vincenzo De Luca, sappia che qualunque cosa accada noi non chiuderemo mai la porta ai 160 mila italiani, tra cui circa 14 mila campani, che ogni anno scelgono di venire in Lombardia per farsi curare”. Lo scrive sulla sua pagina Facebook il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, rispondendo al governatore campano che nei giorni scorsi ha detto di voler chiudere i confini della Campania se le regioni con un alto contagio riaprono prima.
Ore 10,00 – Fontana: “Rischio se qualche Regione riapre prima” – Se qualche Regione meno colpita dal Coronavirus decidesse di aprire prima delle altre sarebbe un “grosso rischio, il contagio riesce a non diffondersi se c’è rispetto di certe regole. O siamo in grado di contenere il contagio e allora si apre tutti, o altrimenti non siamo in grado e non c’è chi è più e chi è meno”. Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, nel corso di un collegamento con Centocittà su Radio 1. Sulle riapertura, ha concluso il governatore, “credo che si debbano fare delle valutazioni assolutamente comuni”.
Ore 09,50 – Fase 2, Speranza apre a ripartenze diversificate tra Regioni – Ospite della trasmissione Circo Massimo su Radio Capital, il ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto il punto sulla pandemia da Coronavirus in Italia, soprattutto in riferimento a come sarà organizzata la Fase 2. Sulle possibili riaperture diversificate da Regione e Regione, Speranza ha sottolineato che “già oggi ci sono differenze tra le Regioni, abbiamo un ordinamento che dà spazio all’autonomia per le differenze che ci sono tra territori. La circolazione del virus è stata diversa”. Saranno però importanti, ha continuato il ministro, “le linee guida che dobbiamo avere a livello nazionale. Sul piano sanitario dobbiamo rafforzare la rete di assistenza territoriale perché così il virus si combatte meglio. Conta la velocità nell’individuare e isolare e nel prossimo decreto investiremo nel rafforzamento di questa rete di assistenza territoriale. Poi abbiamo bisogno di strutture specializzate per Covid perché gli ospedali misti aumentano il contagio. Se nello stesso plesso hai pazienti Covid e no è un rischio. Investiremo ancora di più su questo tipo di strutture”. L’importante, ha proseguito Speranza. è che non si immagini di aver già superato il pericolo: “Se compiamo questo errore vanifichiamo i sacrifici enormi fatti delle persone e dalle imprese. Il prezzo pagato dall’Italia è molto alto ma queste misure ci hanno consentito di salvare migliaia di vite”. Sulla app “Immuni”, che dovrà consentire il tracciamento del contagio nel nostro Paese, Speranza non si è sbilanciato: “E’ uno degli strumenti – ha detto – ma non c’è una singola mossa salvifica. Noi abbiamo una strategia con molti punti e la App è uno di questi ma non è il miracolo. Serve a essere più veloci nel rintracciare i contatti. Oggi questo si fa con colloqui con il personale sanitarie che fanno domande. Con la App il tracciamento è più veloce e accurato”. Sui test sierologici, invece, il ministro ha chiarito: “Non possono dare alcun patentino di immunità. Sono test che ti dicono se dentro il tuo sangue si sono sviluppati anticorpi che sono la reazione al virus dopo un determinato numero di giorni. Ci dicono se sei stato toccato dal virus. Sarà un dato attendibile su un campione che proiettiamo sul resto della popolazione. A metà di questa settimana i nostri scienziati decideranno quale è il test è più affidabile. Selezioneremo i migliori anche se siamo consapevoli che nessuno dà certezze al 100 per cento”.
Ore 08,45 – Sala: “Nella Fase 2 negozi aperti la sera e doppi turni a scuola” – Intervistato dal Corriere della Sera, il sindaco di Milano Beppe Sala ha parlato della Fase 2 della lotta al Coronavirus, che dovrebbe partire dal 4 maggio. “Stiamo lavorando a un piano per la riapertura che presenteremo settimana prossima – ha detto il primo cittadino – ma per riaprire sono necessarie tre condizioni: mettere in sicurezza il trasporto pubblico, scaglionare ingressi e uscite nelle scuole con doppi turni, modificare gli orari del personale dei negozi, magari aprendo anche la sera”. Per quanto riguarda il primo punto, secondo Sala sarà necessario introdurre “un sistema che controlla gli ingressi nelle stazioni del metrò e li blocca quando si supera un certo numero”, mentre sul pavimento delle carrozze ci saranno “dei cerchi per garantire la distanza”. Sulle scuole, il sindaco di Milano ha aggiunto: “I ragazzi non devono entrare tutti alle 8 ma dalle 8 alle 10”, perciò “bisognerebbe pensare a doppi turni perché le classi non potranno essere più così numerose come adesso”. Sulle attività commerciali, mentre le aziende non destano particolare preoccupazione perché “sono abituate a una certa flessibilità e sono in grado di garantire ingressi scaglionati o continuare nello smart working”, i negozi “non possono avere gli stessi orari di adesso. Il Comune non avrebbe nessun problema a immaginare di avere i negozi aperti la sera”.
Ore 08,30 – Rezza (Iss): “Ecco perché l’Italia è stato il Paese più colpito” – In un’intervista concessa a Repubblica Gianni Rezza, epidemiologo e direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, ha provato a spiegare perché l’Italia ha avuto più casi di Coronavirus rispetto agli altri Paesi. “Sfortuna ha voluto – ha detto l’esperto – che l’epidemia esplodesse nella fase di picco influenzale: chi aveva il virus ma con sintomi lievi è stato scambiato per un malato d’influenza, solo i casi più gravi hanno fatto scattare l’allarme. Questo ritardo ha dato il tempo al Covid-19 di diffondersi. E poi nell’esito della battaglia ha contato l’impostazione dei Servizi sanitari nazionali, molti dei quali, anche a causa dei tagli alla sanità, erano impreparati” (Leggi la notizia).
Coronavirus Italia | Ore 08,00 – Ripartenze modulate per Regione: come sarà il 4 maggio – Mentre il piano nazionale per la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus scatterà il 4 maggio, le Regioni che vorranno sbloccare già il 27 aprile (ovvero lunedì prossimo) le aziende del settore auto, edile e moda dovranno garantire di avere a disposizione ospedali Covid e luoghi dove tenere in quarantena i positivi. Negozi e aziende avranno l’obbligo di autocertificarsi per dimostrare di essere in regola con le nuove norme per il contenimento del contagio (Leggi l’articolo completo).
Ore 07,45 – Cosa resterà aperto e cosa chiuso nella Fase 2 – Tutta Italia fa il conto alla rovescia per il 4 maggio: è questa, ormai, la data in cui – a meno di clamorosi ribaltoni e in concomitanza con la scadenza delle misure previste dall’ultimo Dpcm del governo – dovrebbe iniziare la cosiddetta Fase 2 della lotta al Coronavirus. Ma c’è anche qualche attività che dovrebbe riaprire prima: aziende di moda, del settore dell’automotive e del tessile, oltre a cantieri e mobilifici, dovrebbero ripartire già il 27 aprile (Qui tutti i dettagli).
Ore 07,00 – Salvini: “Di Battista vuole affidarci alla Cina” – “Oggi Di Battista ha detto ‘affidiamoci alla Cina’. Io non mi fido di quella che non è una democrazia. Il virus arriva da là, non so se in maniera fortuita o per altre maniere, e guarda caso l’economia cinese è l’unica che crescerà quest’anno”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a ‘Non e’ l’Arena’. “Non mi faccio dettare le condizioni” dalla Germania, ha poi aggiunto, “non voglio indebitare mio figlio con Pechino o Berlino”.
Coronavirus Italia | Ore 06,30 – Di Maio: “Presto altri miliardi a famiglie e imprese” – “Come governo, stiamo per approvare un nuovo decreto che stanzierà altri miliardi per aiutare famiglie, imprese e lavoratori. Vi chiedo di non mollare e di non perdere la speranza”. E’ quanto si legge in un “post” del ministro degli Esteri Luigi Di Maio sul suo profilo Facebook. “Vi leggo, so bene che il momento è duro. Questa pandemia ci sta facendo soffrire, sta facendo soffrire tutto il mondo e non può certo essere una colpa dell’Italia. È quel che stiamo dicendo con forza ai tavoli europei. Stiamo facendo il massimo per preservare il lavoro degli italiani e per dare alle imprese gli strumenti per poter ripartire. Ma serve prudenza, bisogna evitare una nuova ondata, bisogna evitare di vanificare gli sforzi compiuti fino ad ora”. Il messaggio si chiude così: “Resistere e reagire, sono queste le parole chiave. Supereremo anche questa crisi, ve lo assicuro”.
Ore 06.00 – Presidente Figc Gravina: “Fermare il campionato sarebbe un disastro” – “Fermarsi oggi sarebbe un disastro. Se il calcio non riparte ci sarebbe un pesante impatto negativo, sul settore ma anche sul Paese, visto che movimentiamo circa cinque miliardi”. Lo ha detto il presidente della Figc, Gabriele Gravina, a ‘Che tempo che fa’. Un eventuale stop dei campionati di calcio? “E’ una responsabilita’ che lascio al governo. Potete immaginare il dramma che sto vivendo – ha detto il presidente della Figc – nel dover reggere quasi in modo isolato questa battaglia di far riprendere il mondo del calcio. Ma io non posso essere il becchino del calcio italiano”.
Il bollettino della Protezione Civile – È di 108.257 (+486) persone attualmente positive, 23.660 decessi (+433) e 47.055 guariti (+2.128), per un totale di 178.972 casi (+3.047), il bilancio aggiornato dell’epidemia di Coronavirus in Italia emerso nell’ultimo bollettino della Protezione Civile. Il bollettino della Protezione Civile.
Nel Lazio ieri il dato più basso da un mese – Ieri nel Lazio sono stati registrati 87 casi di positività al Coronavirus. Si tratta del dato più basso da un mese a questa parte ed è, come afferma l’assessore alla Sanità della Regione Alessio D’Amato, “la prima volta che scendiamo sotto i 100 casi giornalieri dal 19 marzo scorso”.
Papa, non abbandonare chi è rimasto indietro – “La misericordia non abbandona chi rimane indietro. Ora, mentre pensiamo a una lenta e faticosa ripresa dalla pandemia, si insinua proprio questo pericolo: dimenticare chi è rimasto indietro”. Così Papa Francesco nell’omelia durante la messa celebrata nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, nel ventesimo anniversario della canonizzazione di suor Faustina Kowalska e dell’istituzione della Domenica della Divina Misericordia.
Coronavirus in Italia, Brusaferro (Iss): non dovremo avere più orari di punta – “La parola chiave è convivere per mesi col virus e rispettare individualmente le regole per evitare il contagio. Nel tempo avremo più conoscenze su come si diffonde il Sars-CoV 2, più farmaci e più strumenti di diagnosi però non fasciamoci la testa. Lo batteremo solo con l’immunità gregge data dal vaccino che non arriverà prima di fine anno”. Lo ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità in una intervista al Corrire della sera.
Conte, ripresa ragionevolmente il 4/5 – “I rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno dell’Esecutivo di adottare un piano nazionale contenente linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”. Lo afferma il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un post su Facebook.
1. ESCLUSIVO TPI – Parla la gola profonda dell’ospedale di Alzano: “Ordini dall’alto per rimanere aperti coi pazienti Covid stipati nei corridoi” 2.“Chiudere solo Codogno non è stato sufficiente, eravamo tutti concentrati su quello, ma i buoi erano già scappati dal recinto”: parla Rezza (ISS) 3. Lazio, 129 contagiati al Nomentana Hospital di Fonte Nuova: “Hanno spostato qui il focolaio di Nerola” 4. Calderoli a TPI: “La mancata zona rossa ad Alzano e Nembro ha determinato il disastro di così tante vittime in Italia”
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