Coronavirus in Italia: le ultime notizie di oggi in tempo reale
CORONAVIRUS ITALIA ULTIME NOTIZIE – L’emergenza Coronavirus in Italia è sempre più economica e sempre meno sanitaria, sebbene i contagi e i decessi non si sono ancora azzerati del tutto. Ad oggi sono 21.543 le persone attualmente positive, a fronte di 34.561 morti e 181.907 guariti. Qui le ultime notizie sul Covid-19 nel mondo. Di seguito le ultime notizie dall’Italia sul Coronavirus di oggi, venerdì 19 giugno 2020, aggiornate in tempo reale.
Ore 18,00 – Il bollettino della Protezione Civile – È di 21.543 (-1.558) persone attualmente positive, 34.561 (+47) decessi, 181.907 (+1.363) guariti, per un totale di 238.011 (+251) casi, il bilancio inerente all’epidemia di Coronavirus in Italia, emerso dal consueto bollettino diffuso dalla Protezione Civile. Dei 21.543 attualmente positivi, 2.632 (-235) sono ricoverati in ospedale, 161 (-7) necessitano di cure nei reparti di terapia intensiva, mentre 18.750 (-1.316) si trovano in isolamento domiciliare. Anche oggi si registra un decremento degli attuali positivi che scendono di ulteriori 1.558 unità. Oggi si registrano 47 decessi (ieri erano stati 66) e 1.363 guariti (ieri erano stati 1.089). Cala anche il numero totale dei nuovi casi: 251 a fronte dei 333 registrati nella giornata di ieri. Dei 251 casi registrati a livello nazionale, 157 sono stati registrati in Lombardia, che rimane, dunque, la Regione più colpita dall’epidemia. Continua il decremento anche per quanto riguarda gli ospedalizzati e soprattutto i ricoverati in terapia intensiva, che oggi scendono di 7 unità: ieri, infatti, si era registrato un incremento di 5 unità che aveva destato qualche preoccupazione. Per quanto riguarda i tamponi, oggi sono stati realizzati 57.541 test a fronte dei 58.154 tamponi effettuati ieri e dei 77.701 dell’altro ieri. Il bollettino della Protezione Civile.
Ore 17,35 – Rezza: “Situazione buona, focolai sotto controllo” – “La situazione epidemiologica nel Paese resta buona, anche se si è registrato un lieve aumento dell’incidenza di nuovi casi in alcune aree del Paese, dovuto per lo più a una maggiore attività di screening. Si sono verificati alcuni focolai, che però attualmente risultano sotto controllo”. Lo dichiara il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, commentando i dati emersi report settimanale di monitoraggio della Fase 2 del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. “È necessario – aggiunge Rezza – che i cittadini rispettino le misure di distanziamento sociale e che le autorità sanitarie intervengano prontamente per identificare nuovi focolai e mantenerli sotto controllo”.
Ore 17,15 – Rt sotto 1 in tutte le Regioni tranne il Lazio – Rimane sotto quota l’indice di contagio Rt in tutte le Regioni italiane tranne il Lazio, che segna un 1,12 a causa dei focolai esplosi la settimana scorsa e ora sotto controllo. È quanto emerge dal report settimanale di monitoraggio della Fase 2 del ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità.
Ore 17,00 – Ministero-Iss: “Criticità bassa ma lieve aumento” – Complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da Covid-19 in Italia rimane “a bassa criticità con una incidenza negli ultimi 14 giorni di 6.03 per 100.000 abitanti”. Tuttavia, a livello nazionale “si osserva un lieve aumento nel numero di nuovi casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente, riscontrato sia nel flusso di sorveglianza coordinato dal ministero della Salute e pubblicato sul sito della Protezione Civile, sia nel flusso di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità”. È quanto si legge nel report di monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss.
Ore 16,10 – Lazio: 9 casi, 1 riferibile al focolaio del San Raffaele – “Oggi registriamo un dato di 9 casi positivi e di questi un caso è riferibile al focolaio del San Raffaele Pisana. Si tratta di una infermiera dipendente della struttura”. Lo rende noto l’assessore alla Sanità della regione Lazio, Alessio D’Amato, sottolineando che 6 dei 9 casi complessivi sono stati registrati a Roma.
Ore 15,10 – Merkel: “Italia non potrà ricevere fondi prima del 2021” – I soldi previsti dal Recovery Fund “dovranno fluire rapidamente” verso i Paesi più colpiti dalla pandemia del Coronavirus, ma questo, stando alle stime del governo tedesco, “sarà possibile al più presto all’inizio del 2021”. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel a Berlino, aggiungendo che “per motivi giuridici non è possibile versare prima il denaro a Paesi come l’Italia”. Questo anche perché i Parlamenti nazionali dovranno ratificare le deliberazioni prese dall’Ue. Inoltre, al vertice Ue non è stato ancora deciso se gli aiuti fluiranno in forma di sovvenzioni o di crediti, ha spiegato ancora la cancelliera. “Ma nessuno ha messo in dubbio la costruzione del piano, ossia che la Commissione possa acquisire titoli dal mercato”, ha sottolineato Merkel. Si tratta anche di valutare la situazione burocratiche, per vedere “se si sia in grado di agire nel modo più rapido possibile”. Tra le priorità del piano, Merkel ha citato “quelle del futuro, ossia la digitalizzazione e della difesa del clima” (Qui tutti i dettagli).
Ore 13,50 – Silvestri: “Ritirata continua, negarlo è sciocchezza” – “La ritirata continua? Certo che sì, e se qualcuno dice di no, sappiate che sta dicendo una sciocchezza. Perché se è vero che i ricoveri in terapia intensiva sono aumentati di 5 unità (passando da 163 a 168, siamo al 4.1% del valore di picco, e vedremo domani come vanno), i ricoveri ospedalieri totali sono scesi da 3.113 a 2.867 (quindi di altre 246 unità), mentre i casi attivi totali sono scesi da 23.925 a 23.101 (quindi di altre 824 unità). Questi ultimi dati dimostrano come in Italia ci siano sempre meno malati di COVID-19 e sempre meno persone positive al test per SARS-CoV-2”. Lo scrive sul suo profilo Facebook il virologo Guido Silvestri.
Ore 10,10 – Iniziato il Consiglio europeo sul Recovery Plan in videoconferenza – Iniziato il Consiglio europeo: oggi i 27 capi di Stato e di Governo discuteranno la proposta della Commissione europea sul Recovery Plan, o Next Generation Eu, che prevede 500 miliardi di trasferimenti e 250 miliardi di prestiti, oltre a un Quadro finanziario pluriennale da 1.100 miliardi. L’incontro, come sottolineato qualche giorno fa dal premier Giuseppe Conte durante la sua informativa alla Camera e al Senato, non sarà decisivo, ma solo consultivo: troppo complessa la proposta perché venga elaborata in così poco tempo e soprattutto troppo difficile stringere accordi bilaterali in videoconferenza (Qui tutte le notizie in diretta).
Ore 09,30 – “La discesa del virus si è fermata, il prossimo inverno rischiamo”: l’allarme di Crisanti – “La discesa del virus si è fermata”: il professor Andrea Crisanti, direttore di Microbiologia e Virologia dell’Università di Padova e consulente della Regione Veneto, è preoccupato è non nasconde il suo rammarico per come l’Italia sta affrontando la pandemia ora che il virus sembra essere più debole. “Stiamo perdendo un’occasione: dovevamo sfruttare le temperature alte, nei giorni in cui il virus fatica maggiormente a circolare, per avvicinare allo zero la sua presenza. Invece, la discesa si è fermata. I numeri dell’epidemia ora sono bassi, però c’è un elemento che ci deve fare molto preoccupare: i nuovi casi sono costanti, non diminuiscono da settimane, gli scostamenti sono poco significativi” (Qui tutti i dettagli).
Ore 08,30 – Lopalco: “A dicembre virus circolava già in modo subdolo” – Lo studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulle acque di scarico di Milano e Torino “costituisce la prova che già a metà dello scorso dicembre il virus circolava tra la popolazione, nascondendosi e confondendosi con l’influenza. E’ una informazione importantissima che ci fornisce un pezzo di conoscenza per le regioni del sud, perché abbiamo capito che, per due o tre mesi di preparazione, il virus circola in maniera subdola per poi manifestarsi con un’ondata pandemica”. Lo ha detto l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco ad Agorà, su Raitre. “L’indicazione per il sud è quella di fare attenzione proprio adesso per evitare che il virus circoli in modo subdolo. Il lavoro di analisi delle acque reflue lo stiamo facendo da un mese in Puglia e, al momento, non abbiamo gli stessi esiti. Nelle acque reflue solitamente si ricercano virus e batteri per scopi epidemiologici in un certo territorio – ha quindi aggiunto Lopalco parlando dello studio dell’Iss -, c’è voluto tempo per mettere a punto una tecnologia che andasse a rilevare questo virus. E’ stato fatto un lavoro retrospettivo su quei campioni conservati a tale scopo”.
Ore 06.30 – Nel Lazio l’indice Rt torna superiore a 1. Assessore D’Amato: “Effetto dei focolai” – Nel Lazio l’indice di contagio Rt torna superiore a 1, varcando così nuovamente la soglia di rischio secondo i parametri stabiliti dall’Istituto Superiore di Sanità. Il dato si spiega con l’esplosione di due focolai nei giorni scorsi, uno all’ospedale San Raffaele e l’altro in un palazzo del quartiere Garbatella. L’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato ha però spiegato che si tratta di un aumento fisiologico (proprio per effetto dei due focolai) e che non c’è da preoccuparsi: “Questo dato era inevitabile – ha dichiarato D’Amato – poiché è causato dai focolai ormai chiusi nella città di Roma. Sarebbe stato grave l’inverso poiché significava la non tempestiva delimitazione di tutti i casi dei focolai”.
“Il Lazio – ha proseguito l’assessore alla Sanità – si conferma avere il miglior sistema di contact tracing a livello nazionale. Il numero dei casi per cui sia stata effettuata una regolare indagine epidemiologica con ricerca dei contatti stretti nell’ultima rilevazione settimanale del Ministero della Salute è pari al 100%. Un altro dato positivo è il netto miglioramento del tempo medio tra data di inizio sintomi e la data della diagnosi (tampone) che scende a sole 48h, su una soglia di sufficienza delineata in 5 giorni”
L’Iss: tracce di Covid già a dicembre 2019 nelle acque di scarico di Milano e Torino – Nelle acque di scarico di Milano e Torino c’erano già tracce del Coronavirus a dicembre 2019. Lo dice uno studio in via di pubblicazione dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) realizzato attraverso l’analisi di acque di scarico raccolte in tempi antecedenti al manifestarsi dell’epidemia in Italia. Leggi qui la notizia completa.
Il bollettino del 18 giugno – Secondo il bollettino del 18 giugno fornito dalla Protezione Civile, sono 23.101 le persone attualmente positive (-824 rispetto al giorno precedente), 34.514 i morti (+66) e 180.544 i guariti (+1.089), per un totale di 238.159 casi (+333). Sono 2.867 (-246) i ricoverati in ospedale, 168 (+5) le persone che necessitano di cure nei reparti di terapia intensiva, mentre 20.066 persone (-583) si trovano in isolamento domiciliare. Il bollettino della Protezione Civile.
Mattarella vede Conte in vista del Consiglio Ue: “Servono risposte in tempi rapidi” – Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale il premier Giuseppe Conte e alcuni membri del governo in vista del Consiglio Europeo di oggi. Il Capo dello Stato ha espresso la sua soddisfazione per i passi fatti dal governo in ambito europeo, ma anche sottolineato che c’è la necessità di dare risposte concrete e in tempi rapidi all’impiego dei fondi europei. Leggi qui la notizia completa.
L’Oms attacca i tifosi del Napoli dopo i festeggiamenti per la Coppa Italia: “Sciagurati” – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è intervenuta nella polemica legata ai festeggiamenti di mercoledì sera dei tifosi del Napoli, che hanno esultato senza mascherine e assembrandosi clamorosamente nelle piazze della città per la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus. “Sciagurati, fa veramente male vedere queste immagini”, ha commentato Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Oms, intervistato da Agorà, su Rai 3.
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