Coronavirus Italia: i posti in terapia intensiva stanno finendo. I dati
I dati di domenica 8 marzo presentano un aumento considerevole di casi positivi di Covid19, con 1.492 nuovi contagiati. I medici che lavorano in Lombardia segnalano anche molti pazienti giovani, di 30-40 anni, intubati con polmoniti gravissime, che combattono tra la vita e la morte. Le terapie intensive in Lombardia sono al collasso e tutti ospedali pubblici e convenzionati stanno convertendo interi reparti in unità di terapia intensiva. In tutta Italia sono 5mila i posti in unità di terapia intensiva, di cui 1.800 tra Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Questi reparti vengono utilizzati per sostenere pazienti che hanno difficoltà respiratorie, sono stati coinvolti in gravi incidenti, o si trovano in condizioni critiche a seguito di operazioni chirurgiche o gravi patologie.
Coronavirus Italia: le proiezioni sui possibili contagi
L’aver sottovalutato la diffusione del Covid19 potrebbe portare ad un vero e proprio collasso del sistema sanitario, che impatterebbe su tutti i cittadini. Vediamo i diversi scenari, stimati attraverso un calcolo effettuato per TPI da da Matteo Miotto, impegnato in un progetto di ricerca in un laboratorio patogeni virali dell’Ospedale San Raffaele di Milano. In uno scenario “ucronistico”, nel quale le misure di sicurezza stringenti fossero state promulgate dieci giorni fa, avremmo potuto avere tra 7 giorni 9.250 contagiati in tutta Italia, di cui 7.700 nelle tre regioni più colpite Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Tra 14 giorni sarebbero diventati 13.000 in tutta italia, di cui 11.000 nelle regioni citate.
In uno scenario di incremento lineare, che tiene conto delle misure varate due settimane fa e dei loro effetti nei prossimi giorni, nel quale il valore assoluto nella crescita di casi rimane invariata (quindi circa 1.200 casi al giorno), avremmo tra 7 giorni, 16.100 contagiati in tutta Italia, di cui 14.500 nelle tre regioni più colpite Lombardia, Veneto, Emilia Romagna. Tra 14 giorni diventerebbero 25.000 in tutta italia, di cui 23.800 nelle regioni citate. Di questi, circa il 10 per cento avrebbe bisogno delle terapia intensiva, i cui posti si stanno già saturando in Lombardia.
Coronavirus: lo scenario “apocalittico” sui contagi
In uno scenario “apocalittico”, stimato in una condizione nella quale non vi sono misure di sicurezza, potremmo avere, tra 7 giorni, 47.000 contagiati in tutta Italia, di cui 37.500 in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, in 14 giorni potrebbero diventare 302.000 in tutta Italia, di cui 219.000 nelle tre regioni. Con la possibilità di dover ospitare oltre 30.000 pazienti in terapia intensiva, cosa assolutamente non possibile. La fuga dal nord e l’atteggiamento di sottovalutazione del rischio che i cittadini hanno avuto nelle scorse settimane, potrebbe far sì la previsione di incremento lineare sia sottostimata e non di poco. Con le nuove disposizioni emanate, fra 14 giorni si prevede un quasi annullamento di nuovi casi in Lombardia e nelle zone rosse. L’attuale situazione non permette alcun nuovo errore. Il nostro sistema sanitario è al collasso, e a pagare gli errori di istituzioni e cittadini, saranno tutti i pazienti. È il momento di rispettare le disposizioni del decreto.
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