Coronavirus, Fase 2: sì autocertificazione, no area condizionata in ufficio
La Fase 2 della lotta al Coronavirus in Italia, che dopo le parole del premier Giuseppe Conte di ieri alle Camere è certo che inizierà il 4 maggio, sarà caratterizzata da alcuni elementi portanti: riaperture uguali in tutta Italia (poche differenziazioni regionali e solo ritocchi in senso restrittivo), obbligo di mascherine, distanza di sicurezza che potrebbe essere portata persino a due metri, rigido controllo della curva epidemica per evitare ritorni del virus. Ma soprattutto, ancora, l’obbligo di portare con sé l’autocertificazione per gli spostamenti, sebbene questi saranno molto più liberi rispetto alla fase di lockdown. E non è tutto: per l’estate, pare che la task force guidata da Vittorio Colao voglia impedire l’accensione dell’aria condizionata negli uffici, perché potenzialmente potrebbe essere veicolo del virus.
Sebbene ieri mattina, nel suo post su Facebook, Conte abbia parlato di “piano differenziato per Regioni”, appare chiaro che le linee guida che saranno contenute nel prossimo Dpcm saranno nazionali. Non ci sarà spazio per iniziative estemporanee dei vari governatori, soprattutto quelli del Nord che tanto stanno spingendo per la riapertura, persino chiedendo di anticiparla al 27 aprile. Nelle discussioni in seno all’esecutivo, Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza sono i più prudenti da questo punto di vista. E pare che alla fine prevarrà la loro linea: i governatori potranno ritoccare il Dpcm solo in senso restrittivo, ad esempio istituendo zone rosse se necessario o ritardando aperture.
Per quanto riguarda le riaperture della Fase 2 di lotta al Coronavirus, come già è emerso ieri, le prime ad aprire saranno le attività produttive. Le fabbriche, dunque. Mentre tutte le altre attività commerciali, con grande probabilità, dovranno aspettare altri 14 giorni prima di riaprire i battenti. Le due settimane saranno utili agli esperti per studiare gli effetti della parziale riapertura sulla curva del contagio.
Ci sono poi altri due temi sul tavolo della task force e del Comitato tecnico scientifico. Il primo riguarda l’obbligo di autocertificazione per gli spostamenti. Come coniugare la ritrovata (seppur limitata) libertà dei cittadini di poter uscire da casa anche senza motivi di necessità e urgenza, anche solo per una passeggiata, e l’obbligo di giustificare quello spostamento? Il governo, al momento, vorrebbe che l’autocertificazione rimanesse obbligatoria. Ma soprattutto che vengano previsti orari appositi per permettere l’uscita di anziani e giovanissimi, per evitare sovraffollamenti.
Il secondo tema relativo alla Fase 2 di lotta al Coronavirus è quello dell’aria condizionata negli uffici. L’Istituto superiore di sanità ha fatto sapere che in alcuni impianti c’è il rischio di trasmissione del contagio. O meglio, si rischia che le goccioline emesse dai lavoratori vengano spostate più velocemente dall’aria condizionata. Se quel lavoratore è inconsapevolmente infetto, rischia dunque di contagiare più facilmente gli altri. Ecco perché, tra le varie alternative, c’è anche quella di vietare l’aria condizionata negli uffici. Sarà un’estate inedita, quindi, anche da quel punto di vista.
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