Una speranza sul fronte Coronavirus in Italia arriva da uno studio scientifico condotto da quattro importanti professori italiani: Enrico Bucci (Temple University), Giuseppe Di Nicolao (Università di Pavia), Giorgio Parisi (Lincei) e Enzo Marinari (Sapienza di Roma). Si tratta di uno dei numerosi studi che cerca di analizzare con modelli statistici e matematici l’andamento dei contagi nel nostro paese. Nello specifico, la ricerca prende in considerazione i dati fino al 12 marzo nelle regioni più colpite dall’epidemia: Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Marche.
Ciò che emerge, secondo quanto riferito dal professor Marinari all’Ansa, è “un primo rallentamento generale dei tempi di raddoppio del contagio, ovvero un aumento del numero di giorni in cui si raddoppiano ricoverati, ricoverati in terapia intensiva e morti: nelle fasi iniziali dell’epidemia era pari a circa 2,5 giorni, mentre ora è salito a 3-4 giorni”. Gli studiosi sottolineano come il contagio sembrerebbe rallentare soprattutto in Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte, meno in Lombardia, probabilmente a causa degli “effetti saturativi del sistema sanitario”, sottoposto a una pressione ormai quasi insostenibile.
“È troppo presto per dire che questo sia un effetto del lockdown – precisa Marinari – Appare piuttosto un risultato compatibile con l’inizio della presa di coscienza da parte della popolazione, che almeno in parte ha iniziato ad applicare misure di buon senso”. Vedremo se i dati dei prossimi giorni confermeranno le proiezioni degli studiosi.
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