Il Gruppo Credem ha promosso una campagna di raccolta fondi aperta a tutti per essere a fianco di pazienti e personale sanitario nella lotta al Coronavirus. La raccolta supporterà la Protezione Civile su iniziative specifiche, come l’acquisto di ventilatori, respiratori polmonari e attrezzature per l’allestimento di sale per la terapia intensiva su tutto il territorio nazionale. L’iniziativa, che partirà il 14 aprile e sarà attiva fino al 30 aprile, vedrà una promozione sulla stampa nazionale e mezzi on line. Sarà possibile per chiunque partecipare con bonifici effettuati sia attraverso conti su altri istituti, sia attraverso versamenti da conti di banche del Gruppo (questi ultimi esenti da commissioni e spese). L’istituto raddoppierà l’importo complessivo proveniente da conti del Gruppo Credem, fino a un milione di euro. L’IBAN per la raccolta è IT84 Z030 6905 0201 0000 0066 387, intestato alla Protezione Civile con causale “Donazione con Gruppo Credem per lotta al covid 19”.
“Il valore della responsabilità guida da sempre tutte le scelte della nostra azienda”, ha dichiarato Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente Credem. “In questo momento essere responsabili significa fare la nostra parte per aiutare il Paese, e la comunità di cui facciamo parte, a superare la crisi più difficile del dopoguerra. Lo facciamo ogni giorno garantendo la continuità del servizio e salvaguardando la salute dei nostri clienti e delle nostre persone”. Nazzareno Gregori, Direttore Generale Credem ha aggiunto: “Con questa raccolta desideriamo sostenere la lotta al Coronavirus, andando oltre le nostre attività tipicamente bancarie e stando al fianco di chi ha bisogno attraverso un supporto concreto alla Protezione Civile, consapevoli della dedizione e dell’enorme sacrificio messo in campo ogni giorno da tutte le persone in prima linea”. “Siamo certi che solo insieme potremo superare questa fase e ci impegneremo con tutte le forze per continuare a promuovere iniziative ed azioni a supporto della clientela e delle persone del Gruppo”.
Credem ha prontamente attivato, sin dall’inizio della crisi, numerose attività destinate a imprese e famiglie e per tutelare la salute e la sicurezza delle persone del Gruppo e dei clienti:
· moratoria dei prestiti e delle linee di credito previste dal DL Cura Italia per micro, piccole e medie imprese;
· adesione all’Accordo per il Credito ABI per aziende PMI, esteso volontariamente dal Gruppo a tutte le aziende, anche di maggiori dimensioni;
· attivazione di un servizio a distanza per la raccolta delle richieste di sospensione di finanziamenti, mutui o prestiti previste dal DL Cura Italia o dall’Accordo ABI via email o PEC;
· stanziamento di un plafond di finanziamenti pre-deliberati per PMI per ottenere liquidità aggiuntiva per far fronte ai pagamenti, alle retribuzioni e ad altre esigenze del ciclo produttivo;
· adesione al fondo di solidarietà per titolari di mutui adibiti ad abitazione principale che consente di richiedere la sospensione, per un periodo massimo di 18 mesi, del pagamento delle rate del mutuo;
· stanziamento di un plafond di prestiti personali destinati a finanziare i consumi personali o familiari a condizioni personalizzate o concessione di linee di credito su carta di credito per soddisfare i bisogni di finanziamento di piccolo importo per la clientela privata;
· Credemassicurazioni, compagnia ramo danni (50% Gruppo Credem e 50% Reale Mutua Assicurazioni), ha ampliato le coperture a favore di 90 mila clienti sottoscrittori di polizze che prevedono l’indennità giornaliera da ricovero ospedaliero o l’indennizzo a forfait in caso di ricovero, estendendo, senza alcuna formalità da parte del cliente ed automaticamente la garanzia, anche al caso di quarantena presso la propria abitazione, imposta a seguito di test positivo al tampone Coronavirus (COVID-19), a partire dall’inizio dell’emergenza;
· lancio di quattro video interviste su come affrontare il periodo di emergenza Coronavirus, diffuse attraverso i canali social della banca, in cui psicologi, medici, economisti e manager dialogano sulla gestione dell’emotività, il lavoro da remoto, come affrontare le turbolenze dei mercati e le conseguenze dell’epidemia a livello sia medico sia economico;
· riduzione al minimo delle occasioni di contatto diretto tra clienti e personale di filiale gestendo le riunioni e gli incontri di consulenza attraverso strumenti digitali (ad esempio estendendo l’uso a tutta la clientela del servizio di videochiamata e web collaboration che permette di ricevere consulenza, sui prodotti e servizi, anche a distanza e con qualunque dispositivo);
· gli ingenti investimenti in tecnologia ed innovazione realizzati negli anni scorsi hanno consentito di ampliare considerevolmente l’accesso allo smartworking passando da 2 mila persone (oltre 30% dell’organico) a fine 2019 ad oltre 5.400 a fine marzo (oltre 85% dei dipendenti): è così che, in poche ore, migliaia di abitazioni private si sono trasformate in centri di governo della banca e di relazione con i clienti. Mediante l’Internet banking, il remote working, le videochiamate e il contact center sono stati assicurati a distanza tutti i servizi essenziali alla clientela, rendendo al contempo meno affollate e più sicure le filiali per le situazioni urgenti.
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