Coronavirus in Italia, Governo pensa a fase 2 in due step
CORONAVIRUS IN ITALIA – “Fase 2” in due step. Sarebbe questo l’orientamento del Governo emerso nel corso del vertice tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i tecnici in vista della scadenza del Dpcm. Il primo, previsto dopo Pasquetta, riguarderebbe piccole aperture per le attività produttive; il secondo, in programma dopo il 4 maggio, interesserebbe tutti i cittadini, ma con regole ben precise e precauzioni. Date precise ad ora, comunque, non sarebbero state fissate: la linea ribadita sarebbe quella della “gradualità e prudenza” nelle riaperture.
Primo step fase 2
Primo step della “Fase 2” prevede, come detto, la minima apertura di alcune attività produttive. Il giorno dopo Pasquetta (il 14 aprile), se i dati si confermeranno, ci potrebbe dunque essere una qualche minima riapertura. Per riprendere a spostarsi e ad uscire di casa, ovviamente tra mille precauzioni, bisognerà attendere almeno l’inizio di maggio.
Nella prima fase, bisognerà comunque dare precedenza ove possibile allo smart working, mentre i negozi e gli uffici che verranno riaperti prevederanno turni alternati, divisi per orario o per fasce giornaliere, il rispetto tassativo del metro di distanza, ingressi scaglionati con code ordinate all’esterno dei locali. Nei settori che lo permettono (come ad esempio i parrucchieri) sarà obbligatoria la prenotazione dell’appuntamento, così che in stanza si sia soltanto in due: lavoratore e cliente.
Nelle prossime ore il premier Giuseppe Conte vedrà i rappresentanti delle imprese e dei sindacati, oltre alle Regioni, per decidere come allargare il novero delle attività consentite. Tra queste potrebbero esserci quelle connesse alle filiere alimentare, farmaceutica e sanitaria, l’agricoltura e le aziende meccaniche. Entro venerdì il presidente del Consiglio dovrebbe aver concluso gli incontri per poi procedere al nuovo Dpcm, probabilmente nella giornata di sabato.
Intanto, martedì 7 aprile – per il quarto giorno consecutivo – sono calati i pazienti ricoverati in terapia intensiva a causa del Coronavirus. Dati positivi evidenziati dal direttore delle malattie infettive dell’Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Rezza: “Finalmente sembra si inizi a vedere una diminuzione di nuovi casi: dopo una Fase di plateau, sembra esserci una discesa, la curva tende a flettere in basso – le sue parole -. Ma aspettiamo domani o dopodomani prima di tirare un sospiro di sollievo”.
Durante la settimana, inoltre, dovrebbe essere pronto lo studio sui test sierologici richiesto dal Governo e dai tecnici: verrà effettuato su un campione Istat della popolazione di circa 200mila persone. Test molto utile per avere ancora più chiara la situazione generale.
Secondo step fase 2
Il secondo step, a cui starebbe pensando il Governo per il post emergenza Coronavirus, prevede il “via libera” (con restrizioni e accortezze) ai cittadini per uscire di casa. Quando verrà consentito alla popolazione italiana di uscire di casa? Molto probabilmente non prima di inizio maggio, indicativamente il 4. Una data non casuale dettata dalla necessità di evitare un “esodo” nei weekend del 25 aprile e del 1 maggio. Insomma, meglio evitare rischi inutili. Anche perché il virus non è stato ancora battuto.
E le scuole? Nel solco di questo ragionamento, è altamente probabile che le scuole rimarranno chiuse fino a settembre. Riaprirle prima significherebbe movimentare oltre 12 milioni di persone tra studenti, insegnanti e altri addetti. Decisamente troppi in questa fase della pandemia.
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