Coronavirus, il governatore della Lombardia Fontana dichiara: “Tamponi rimborsati in caso di positività”
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha dichiarato che i tamponi, effettuati dopo test sierologici risultati positivi, verranno rimborsati dalla Regione in caso di positività al Coronavirus. Nei giorni scorsi, infatti, aveva fatto discutere la decisione dell’ente regionale di affidare ai privati la gestione dei test sierologici, ma soprattutto quella dei tamponi. Secondo le direttive della Regione, infatti, qualora un soggetto fosse risultato positivo al test sierologico, avrebbe poi dovuto effettuare un tampone a pagamento per verificare se l’infezione fosse ancora in corso o meno. Dopo le critiche, però, ora Fontana sembra essere tornato sui suoi passi, dichiarando in un’intervista all’Italpress che in caso di positività la prestazione pattuita con il laboratorio privato verrà rimborsata.
Sul fatto che molti cittadini privati si stiano recando in massa presso i laboratori privati per effettuare i test sierologici, Fontana ha dichiarato: “Come chiarito dal ministero della Salute, i test sierologici sono utili per indagini epidemiologiche che ci consentono di verificare quanto ha circolato il virus in una zona specifica o dentro una comunità, residenze per anziani, ospedali. Allo stesso tempo ha precisato che questi non hanno alcuna valenza ai fini diagnostici, per i quali l’unico strumento efficace resta il tampone. Noi pertanto sconsigliamo al singolo di effettuarlo, perché se dovesse risultare positivo agli anticorpi dovrebbe comunque sottoporsi al tampone”.
“Non potendo impedire ai laboratori privati di effettuarli – continua Fontana – e anche per regolamentare una situazione che si stava già verificando sul territorio, abbiamo concesso l’autorizzazione, con la condizione che il laboratorio offra però anche la possibilità di effettuare il tampone, qualora il soggetto risultasse positivo agli anticorpi. Se anche il tampone dovesse risultare positivo, provvederemo a rimborsare la tariffa pagata per la prestazione. Con l’ultima delibera sulla sorveglianza sanitaria abbiamo dato la possibilità ai medici di famiglia di prescrivere il tamponi, nei casi sospetti o nei contatti di un caso positivo, anche se asintomatico. Abbiamo rafforzato la presenza del personale sanitario a disposizione, attraverso le USCA e gli operatori delle ASST, sarebbe meglio che il cittadino si rivolgesse, dunque, al proprio medico, anziché affidarsi al ‘fai da te'”.
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