Coronavirus, nella fase 2 ipotesi drive-in per salvare il mondo del cinema
Difficilmente le sale cinematografiche o le arene estive riapriranno il 4 maggio, ovvero all’inizio della cosiddetta fase 2: ecco perché, per salvare il mondo del cinema, pesantemente danneggiato dall’epidemia di Coronavirus (leggi qui le ultime notizie), si pensa a riaprire i drive-in. L’idea, suggerita dal presidente dell’Anica Francesco Rutelli, sta prendendo sempre più piede tra gli esercenti. “Ne stiamo parlando a livello di associazione nazionale, drive-in e arene possono riportare la gente al cinema, essere un volano per tutta la filiera, fino a quando non riusciremo a riaprire noi, a settembre o ottobre” ha dichiarato all’Agi Pierluca Sforza, membro del direttivo di Anec Lazio e gestore di quattro sale cinematografiche a Roma.
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I drive-in permetterebbero di rispettare le norme sul distanziamento sociale volte a prevenire il contagio da Covid-19 e, al tempo stesso, salverebbero un settore, quello cinematografico, tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus, senza considerare che alle persone verrebbe concessa la possibilità di concedersi qualche ora di svago. I biglietti potrebbero essere acquistati online, operando, dunque, nella massima sicurezza ed evitando qualsiasi contatto che nelle sale cinematografiche tradizionali sarebbe difficile da evitare. L’Anec e il Mibact stanno lavorando a questa ipotesi e sono già in fase di individuazione alcune aree nelle grandi città. A Roma, ad esempio, si pensa ad alcune grandi aree, come Ponte Milvio, Caracalla o il laghetto dell’Eur dove per allestire i palchi e gli spazi necessari a ospitare le macchine. “Bisogna dislocarne 3 o 4 a Roma e poi replicare lo stesso progetto in tutta Italia” afferma ancora Sforza, il quale sottolinea però l’importanza di poter collaborare con il settore pubblico per portare avanti il progetto di riapertura dei drive-in.
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