Un vaccino per il Coronavirus potrebbe arrivare già in estate. O almeno, in estate potrebbero arrivare i primi test. Il consorzio europeo costituito tra le aziende ReiThera di Pomezia (Roma), Univercells di Bruxelles e Leukocare di Monaco stanno lavorando per iniziare la sperimentazione clinica sull’uomo di un vaccino anti Covid-19 già nella stagione estiva in Italia.
In una nota del consorzio si legge che “attualmente ReiThera sta svolgendo le attività preparatorie per iniziare la sperimentazione clinica di fase 1/2 in Italia durante l’estate 2020. La produzione su larga scala verrà avviata subito dopo”.
Sono quasi 80 le linee di sviluppo di un vaccino contro Sars Cov 2 in tutto il mondo. Anche in Italia si lavora per questo e come ripetono gli esperti i tempi che la ricerca richiede perché il composto sia efficace e sicuro sono molto lunghi. Ma il numero di contagi e di morti in Italia e nel mondo impone un’accelerazione per arrivare ai test clinici sull’uomo già in estate e, potenzialmente, alla produzione su larga scala in autunno. È questo l’obiettivo del neonato consorzio europeo.
Per raggiungere l’obiettivo di “uno sviluppo efficiente e ultra-rapido del vaccino”, le tre aziende biotech hanno quindi deciso di unire le forze, mettendo insieme le competenze di ReiThera nella generazione e lo sviluppo di vaccini basati su vettori di adenovirus, quella di Leukocare nella formulazione di vaccini basati su vettori virali al fine di garantirne la stabilità a lungo termine, e di Univercells nella manifattura su larga scala di vettori virali utilizzando tecnologie innovative. In parallelo allo sviluppo clinico, il consorzio intende sviluppare una formulazione del vaccino che permetta di stabilizzarlo per lunghi periodi e ne faciliti quindi la distribuzione; intende inoltre mettere a punto una tecnologia di produzione innovativa per consentire alla produzione di passare in tempi rapidi da decine di migliaia ai milioni di dosi. I virus mutano e anche se Sars Cov 2 appare abbastanza stabile non si sa come potrà evolvere.
Il candidato vaccino ha come bersaglio la proteina Spike che il Coronavirus SarsCov2 utilizza per aggredire le cellule umane e utilizza un virus animale, un adenovirus degli scimpanzé che viene reso inoffensivo e trasformato in una navetta che trasporta al suo interno la sequenza genetica che corrisponde alla proteina Spike, ossia l’arma che il nuovo Coronavirus utilizza per invadere le cellule umane. Si tratta di un vaccino preventivo che, iniettato per via intramuscolare, stimolerebbe la produzione di anticorpi e l’attività delle cellule immunitarie. “Vaccini simili, basati su vettori adenovirali umani o di primati, sono stati sperimentati in studi clinici di fase 1 e 2 – si legge nella nota – e hanno dimostrato di essere sicuri e immunogenici in migliaia di volontari sani”.
Il vaccino “è il modo migliore per sconfiggere il Coronavirus”: lo aveva detto pochi giorni fa il ministro della Salute britannico Matt Hancock che a Londra aveva annunciato “ogni sforzo possibile” del governo per sostenere la ricerca e lo sviluppo di un vaccino anti Covid-19.
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