Coronavirus, la bufala del decalogo attribuito alla Johns Hopkins University – Il mondo ha a che fare con il Coronavirus ormai da tre mesi, il 12 marzo scorso l’Oms l’ha dichiarata una pandemia e sempre più Stati stanno cercando di far fronte a un’emergenza spesso per certi aspetti incontrollabile. Mancano i posti in terapia intensiva, non esiste una cura, la possibilità di realizzare un vaccino è ancora lontana.
Alcuni Paesi, come la Cina e la Corea del Sud, hanno limitato il contagio e sono riusciti ad eliminare i focolai autoctoni dell’epidemia nell’arco di circa due mesi. Altri, come l’Italia, la Spagna e gli Stati Uniti, sono in piena emergenza. Nel frattempo, tante voci circolano sui metodi migliori per prevenire la diffusione del virus, e gran parte della popolazione mondiale, ormai in quarantena, conosce bene quali sono le precauzioni da adottare: lavarsi le mani, mantenere la distanza di sicurezza, evitare gli assembramenti, non uscire di casa. Eppure circolano ancora voci e fake news sui metodi per “uccidere” il virus basati su false credenze.
Una di queste è il vademecum che sta circolando in queste ore su Whatsapp attribuito alla Johns Hopkins University, l’istituto di ricerca privato che tiene traccia del numero di contagi e vittime nel mondo in tempo reale, il quale riassume le caratteristiche del Coronavirus e offre alcune regole sui comportamenti da adottare per evitare il contagio. Eppure alcune delle informazioni contenute nel testo risultano scorrette, delle vere fake news, come la descrizione della natura stessa del virus (che sarebbe una molecola proteica che ha a che fare con.. il Dna).
La bufala sul Coronavirus attribuita alla Johns Hopkins University
Queste le regole contenute nel vademecum attribuito al prestigioso istituto.
– Il virus non è un organismo vivente, ma una molecola proteica (DNA) coperta da uno strato protettivo di lipidi (grassi) che, se assorbito dalle cellule della mucosa oculare, nasale o della bocca, modifica il loro codice genetico (mutazione) e li converte in cellule di moltiplicatori e aggressori.
– Poiché il virus non è un organismo vivente ma una molecola proteica, non viene ucciso, ma decade da solo. Il tempo di disintegrazione dipende dalla temperatura, dall’umidità e dal tipo di materiale in cui si trova.
– Il virus è molto fragile; l’unica cosa che lo protegge è un sottile strato esterno di grasso. Ecco perché qualsiasi sapone o detergente è il miglior rimedio, perché la schiuma ROMPE IL GRASSO (ecco perché devi strofinare così tanto: per almeno 20 secondi o più, e fare molta schiuma). Dissolvendo lo strato di grasso, la molecola proteica si disperde e si scompone da sola. Il CALORE scioglie il grasso; quindi usare acqua a temperatura superiore ai 25 gradi per lavarsi le mani, i vestiti e tutto il resto. Inoltre, l’acqua calda produce più schiuma e ciò la rende ancora più utile.
– L’alcool o qualsiasi miscela con alcool superiore al 65 per cento DISSOLVE QUALSIASI GRASSO, in particolare lo strato lipidico esterno del virus.
– Qualsiasi miscela con 1 parte di candeggina e 5 parti di acqua dissolve direttamente la proteina, la scompone dall’interno.
– L’acqua ossigenata aiuta molto dopo sapone, alcool e cloro, perché il perossido dissolve le proteine del virus, ma devi usarlo puro e fa male alla pelle. NIENTE BATTERICIDI. Il virus non è un organismo vivente come i batteri; non si può uccidere con gli antibiotici ciò che non è vivo, ma disintegrare rapidamente la sua struttura con tutto ciò che è stato detto.
– NON scuotere MAI abiti, lenzuola o indumenti usati o inutilizzati. Mentre è incollato su una superficie porosa, è molto inerte e si disintegra da solo in 3 ore (per quanto riguarda i tessuti), 4 ore (nel caso del rame, perché è naturalmente antisettico; e del legno, che rimuove tutta l’umidità e non la lascia staccare e si disintegra), 24 ore (cartone), 42 ore (metallo) e 72 ore (plastica). Ma se lo scuoti o usi uno spolverino, le molecole del virus galleggiano nell’aria per un massimo di 3 ore e possono depositarsi nel tuo naso. Le molecole virali rimangono molto stabili nel freddo esterno o artificiale come i condizionatori d’aria nelle case e nelle automobili. Hanno anche bisogno di umidità per rimanere stabili e soprattutto l’oscurità. Pertanto, ambienti deumidificati, asciutti, caldi e luminosi lo degraderanno più rapidamente. LA LUCE UV su qualsiasi oggetto che può contenerlo rompe la proteina del virus. Ad esempio, per disinfettare e riutilizzare una mascherina è perfetto. Fai attenzione, scompone anche il collagene (che è una proteina) nella pelle, causando infine rughe e cancro della pelle. Il virus NON può passare attraverso la pelle sana.
– L’aceto NON è utile perché non rompe lo strato protettivo di grasso. NIENTE ALCOLICI o VODKA. La vodka più forte contiene solo il 40 per cento di alcol e è necessario invece il 65 per cento. Più utile la LISTERINA (collutorio americano), perché contiene il 65 per cento di alcol.
– Più lo spazio è limitato, maggiore sarà la concentrazione del virus. Più aperto o ventilato naturalmente, sarà minore. Questo è già stato detto molte volte, ma devi lavarti le mani prima e dopo aver toccato mucosa, cibo, serrature, manopole, interruttori, telecomando, telefono cellulare, orologi, computer, scrivanie, TV, ecc. E quando si usa il bagno.
– Devi UMIDIFICARE LE MANI SECCHE, soprattutto se le lavi così spesso, perché le molecole possono nascondersi nelle microrughe o tagli. Più densa è la crema idratante, meglio è. Porta le UNGHIE CORTE in modo che il virus non si nasconda
Subito il virologo Roberto Burioni ha smascherato la bufala, scrivendo su Twitter: “Ecco l’ultima scemenza. ‘Il virus è una molecola proteica (DNA)’. Se uno studente mi dice che il DNA è una proteina è morto, se me lo dice parlando di un virus a RNA come il Coronavirus lo rianimo per ucciderlo una seconda volta. Altroché John Hopkins.
In effetti, la più grave inesattezza contenuta nel decalogo è quella relativa al DNA. Il Sars-CoV-2 appartiene a una famiglia di Coronavirus piuttosto complessi, e ciascuno ha all’interno un filamento di Rna, non di Dna, che costituisce il genoma. Intorno c’è un involucro proteico circondato da due strati di molecole chiamate lipidi. È vero che il sapone è un buon alleato per non permettere al virus di infettarci, ma perché agisce sui lipidi, dissolvendoli. Lavarsi le mani è importantissimo non perché “produce schiuma”, come sostiene il vademecum, ma perché acqua e sapone servono a ridurre la possibilità di fare entrare virus e batteri nel corpo passando fra naso, bocca, occhi etc. che tocchiamo con le mani.
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