Coronavirus, il primo risveglio di un paziente dalla terapia intensiva a Cremona
Sono giorni molto difficili all’ospedale di Cremona: i reparti di terapia intensiva sono strapieni a causa dell’emergenza Coronavirus e l’umore non è dei migliori. Eppure ieri, domenica 22 marzo 2020, medici e infermieri hanno potuto tirare un sospiro di sollievo. Il primo, da quando è iniziato l’incubo Covid-19: per la prima volta, infatti, si è assistito al risveglio di una paziente dalla terapia intensiva.
La donna, Margherita, ha 52 anni e al Corriere della Sera ha raccontato con emozione la gioia che ha provato quando ha capito di essere sopravvissuta. “Ricordo una paura terribile. Scolpite nella mente, ho le parole del medico che mi dice che sarei stata intubata di lì a poco. Se chiudo gli occhi rivedo l’ansia di quel momento: io che penso alla mia famiglia a Crema, il timore di non farcela, di morire”, ha detto la signora. Il giorno in cui le sue condizioni sono peggiorate, Margherita è finita in coma farmacologico. Ma ieri, finalmente, si è risvegliata: “E’ un sogno – ha raccontato -, il peggio adesso è passato”.
Il risveglio di Margherita è stato accolto con grande entusiasmo all’ospedale di Cremona. I medici non avevano ancora provato la gioia di vedere un paziente riaprire gli occhi e respirare autonomamente dopo aver rischiato seriamente la morte. “Vedere una paziente senza i tubi – ha detto al Corriere della Sera la capo sala della terapia intensiva di Cremona, Carla Maestrini – guardare con i miei occhi qualcuno respirare autonomamente, è stata un’emozione indescrivibile: non è mai successo qui da noi. Il nostro rammarico, fino a ieri, è stato quello di non aver mai visto una persona sveglia: è qualcosa che ti distrugge dentro, che ti porti a casa la sera. Di fronte a quella scena abbiamo pianto, significa che qualcosa di positivo lo abbiamo fatto”.
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