Coronavirus, il piano di Borrelli per fermare l’emergenza in Italia
Per far fronte all’avanzare del Coronavirus il governo italiano ha nominato Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile, come commissario straordinario (qui il suo profilo). Dopo i due casi conclamati a Roma di una coppia di cinesi ricoverati allo Spallanzani, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato lo stato d’emergenza per 6 mesi in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili, stanziando 5 milioni di euro.
È la prima volta che l’Italia decreta lo stato d’emergenza in conseguenza di un rischio sanitario legato alla diffusione del virus. Come ulteriore misura precauzionale si è deciso per la chiusura del traffico aereo da e per la Cina.
Ma qual è esattamente il piano di Borrelli per fermare l’epidemia?
Coronavirus, cosa può fare Borrelli da commissario straordinario
Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus potrà requisire hotel o strutture ricettive in caso ci fosse la necessità di alloggiare cittadini di nazionalità cinese attualmente in Italia.
Il compito di Borrelli è quello di gestire i 5 milioni che il governo ha deciso di stanziare per affrontare la prima fase dell’emergenza. Le regole riguardano i controlli da effettuare negli aeroporti, l’allertamento per le Asl, l’eventuale potenziamento delle forze dell’ordine per le verifiche, le norme di comportamento in caso di malore.
Gli aeroporti
L’ordinanza stabilisce la durata della chiusura dei voli da e per la Cina e gli eventuali altri divieti legati al traffico aereo e sancisce le regole da seguire all’arrivo dei passeggeri provenienti dalla Cina, ma anche il protocollo da seguire per chi fa scali intermedi.
Con lo stato d’emergenza vengono individuate aree all’interno dei terminal dove si farà il primo screening – misurazione della temperatura, visite in caso di sintomi influenzali – e poi la destinazione di chi presenta una situazione sospetta.
Gli ospedali
L’ordinanza della protezione civile prevede un’allerta per tutte le Regioni e le Asl che dovranno individuare gli Ospedali che diventeranno presidio per eventuali situazioni critiche. Una sorta di “centro di raccolta”dove individuare reparti “dedicati” se la situazione attuale dovesse peggiorare.
Con il picco di influenza previsto per i prossimi giorni è infatti possibile che aumenti il numero delle persone da ricoverare per accertamenti. Lo Spallanzani di Roma rimane il centro dove far confluire i malati e dove effettuare le analisi di verifica dei casi sospetti.
Le mascherine
Lo stato di emergenza consente di snellire le procedure saltando una serie di passaggi per l’acquisto e l’approvvigionamento del materiale.
E dunque – qualora ce ne fosse necessità – di rifornire con procedura d’urgenza tutte le strutture che avranno bisogno di mascherine, siringhe e tutto il resto del materiale necessario a gestire la situazione. Questo vale anche per le scorte dei farmaci che dovranno essere sempre al massimo livello.
Coronavirus in Italia: l’allerta è massima
La gravità della situazione era stata messa in chiaro già da giovedì scorso quando il ministro della salute Roberto Speranza aveva annunciato che in Cina “il nuovo virus, pur essendo per il momento classificato come di tipo B quanto a pericolosità (al pari di quelli della Sars, dell’Aids e della polio), viene gestito come se fosse appartenente alla classe A (la stessa del colera e della peste)”.