Coronavirus cinese, caso sospetto a Bari: potrebbe essere il primo in Italia
Il coronavirus cinese continua a diffondersi anche in Europa e dopo i sospetti casi in Scozia e Francia adesso si teme anche per l’Italia. Nel tardo pomeriggio di oggi, giovedì 23 gennaio 2020, è stato segnalato infatti un caso sospetto a Bari. I primi riscontri, tuttavia, escluderebbero che si tratti del virus che finora ha ucciso 25 persone in Cina.
Secondo riferisce l’agenzia di stampa Ansa, i sanitari avrebbero individuato un’altra patologia. Le analisi sono però ancora in corso e i campioni sono stati inviati all’Istituto Spallanzani di Roma per la conferma definitiva.
La paziente in questione è una donna barese, rientrata in Italia dopo un viaggio proprio in Cina. Arrivata al pronto soccorso la donna, una cantante che nelle scorse settimane è stata impegnata in un tour in Oriente che ha fatto tappa anche nella città focolaio di Wuhan, presentava sintomi apparentemente influenzali come febbre e tosse. Gli stessi sintomi del virus 2019-nCoV, che in questi giorni sta spaventando la comunità internazionale data anche la natura patogena del coronavirus, che si trasmette da uomo a uomo.
Visto che la donna era appena rientrata dalla Cina, sono state attivate – in rispetto della circolare diramata dal ministero della Salute – tutte le procedure previste per prevenire la diffusione del virus. La paziente si trova al momento ricoverata al Policlinico di Bari, in isolamento nel reparto malattie infettive. A precisarlo, in una nota, la stessa struttura ospedaliera.
In attesa di accertare se la donna è stata davvero colpita dal coronavirus cinese, i suoi campioni biologici saranno inviati all’istituto Spallanzani di Roma per gli accertamenti, come richiesto specificatamente dal ministero.
Sono in tutto 25, fino a oggi, le vittime accertate a causa del coronavirus cinese, tutte provenienti dalla città di Wuhan. Centinaia invece i casi di contagio, anche in altri Paesi orientali (Singapore, Vietnam, Corea del Sud, Tailandia e Giappone), oltre che agli Stati Uniti e il Brasile.