Coronavirus Basilicata, surreale intervista al portavoce del governatore Bardi
“Tutte le notizie sulla Basilicata verranno fornite dal presidente della Regione Vito Bardi e dal direttore della sanità Ernesto Esposito, per il tramite del capo ufficio stampa o direttamente”. Recita così un comunicato della regione Basilicata. Provo dunque a chiedere un’intervista sulla grave situazione della gestione dell’emergenza Coronavirus in Basilicata (due persone sono decedute dopo che per giorni era stato loro negato il tampone) e il portavoce del presidente Bardi Massimo Calenda mi spiega che le domande posso farle a lui.
Mi dica che riferisco, lui sta con Boccia. Vuole parlare della persona che è prematuramente scomparsa?
Sta succedendo che abbiamo il numero più basso di casi rispetto alla popolazione residente e a parte questi due scomparsi che ha citato, anche il più basso numero di morti.
No, oggi è scomparsa solamente una persona.
Certo, è un dolore per la famiglia. Ma allora a Bergamo, a Milano, in Emilia Romagna, in Liguria, lì cosa si dovrebbe fare?
E anche di morti.
Ma chi l’ha detto che non si fanno i tamponi alle persone che stanno male?
Su quella vicenda c’è un’indagine della magistratura e una interna voluta dal presidente Bardi.
In tutta Italia ci sono vicende così, è pieno di persone che chiedevano tamponi e poi sono morte.
Sono di due mesi fa.
Non è vero. Un mese mezzo fa.
Non è possibile.
Vabbè. Ma quello era un paziente ritenuto erroneamente positivo, che era stato ospedalizzato, invece era asintomatico positivo. E’ andato a casa.
Leone voleva dire che il paziente era positivo, ma stava a casa. Non ha sottovalutato.
Vuole che le ricordo le dichiarazioni degli scienziati che dicevano in quel periodo che era meno di un’influenza?
Burioni? Io le ho citato Burioni? Non me ne sono accorto. Gli scienziati, le ripeto, in quel periodo dicevano altro.
Ho capito, ma allora se è per questo c’era il signore del Pd che si andava a fare l’aperitivo a Milano.
E quello era il presidente della Regione. O parliamo di quell’altro, del sindaco di Milano?
Non ha dato nessuna colpa ai medici, ma quando mai.
Ma questo è quello che ha detto lui.
Lo stesso presidente dell’Ordine dei medici ha ammesso che nella prima fase della malattia i medici lucani non sono stati pronti come avrebbero dovuto.
Ha corretto il tiro dopo, la verità è più complessa.
Bisogna capirsi, il tampone li fanno i medici, non Bardi.
Eh, appunto, non per l’emergenza sanitaria.
Ma il tampone non gli compete, compete ai medici.
Chi fa le indagini.
Lei ha il brutto vizio della categoria dei giornalisti di non essere informata. Le ho detto che lui non fa tamponi, se i medici dicono che un paziente è asintomatico e al pronto soccorso lo mandano via, è colpa loro, parlo italiano?
Quello di far funzionare il sistema.
Ah.. ma lei…come dire…. ma se lei sa già tutto, inutile che parliamo.
Anche su questo c’è un’inchiesta in corso.
No, abbiamo migliaia di malati che vengono curati e non fanno notizia.
Appunto, li abbiamo curati tutti.
Lo deciderà l’indagine interna, quando avrò i risultati glielo dico.
Perché evidentemente il medico avrà seguito le procedure, avranno avuto sintomi.
Comunque senta, mi sta facendo questa intervista per due casi in tutto per cui c’è un’indagine in corso.
11.
Bah, sarà più o meno…
Se ne parla perché sono diventati casi mediatici.
Non è così, ma si tenga le sue dolci convinzioni.
Come in tutte le altre parti di Italia. Il presidente del Consiglio ci aveva detto “non vi preoccupate” e invece abbiamo comprato tutto nei mercati secondari, distribuendo quello che abbiamo comprato, mentre la Protezione civile non manda nulla.
Presso la sanità pubblica e i medici si stanno andando ad approvvigionare.
Presso… presso le aziende. Vuole gli indirizzi? Non so, mi dica lei se glieli devo far avere.
Tutto, mascherine, guanti, quello che serve. Credo abbiano diritto a… a memoria… non lo so. Comunque noi abbiamo 10 squadre Covid che vanno a trovare i malati a casa col saturimetro.
Non ho letto, non ho tempo, io lavoro. Se la dottoressa ha avuto 3 mascherine, vada a recuperare il resto alla Asl. E poi questo è quello che dice una parte, vada da più fonti, questo post l’ha scritto il figlio, non il dottore.
Il figlio è un consigliere del Pd.
No, me lo sta dicendo lei.
No, è che quel nome lo conosco, mica abito a Parigi io.
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