Coronavirus: l’arrivo del picco e la fine dell’epidemia in Italia in nell’analisi di Daniele Sesini
Quando è previsto l’arrivo del picco di casi positivi in Italia? E quando terminerà l’epidemia di Coronavirus? E ancora, a quanto ammonterà il numero di contagiati e morti una volta scemata l’ondata di infezione di Covid-19 nel nostro Paese? Sono domande che ci facciamo da quando le nostre abitudini quotidiane sono cambiate a causa dell’arrivo del virus. Domande che si è posto anche un esperto, l’ingegnere aeronautico Daniele Sesini, il quale ha deciso di trovare delle risposte, elaborando, così, il trend italiano del Coronavirus e proiettando una stima di evoluzione del contagio.
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Esperto di marketing, Daniele Sesini, ex Direttore Generale di IAB Italia e attuale Direttore Commerciale Corporate di Urban Vision, ha elaborato una serie di grafici, che possono darci senza dubbio un’indicazione su ciò che avverrà nelle prossime settimane in Italia. Le stime dell’esperto si basano sui “dati dichiarati dal ministero della Sanità (nuovi casi giornalieri, positivi alla data, guariti e deceduti, totale contagiati dal giorno 1)” i quali sono stati poi “proiettati nelle settimane a venire basandomi anche sulle curve di contagio registrate nella provincia di Wuhan che, a mio avviso, ha avuto diverse analogie con la nostra situazione”.
Ci sono da fare alcune doverose premesse per comprendere al meglio i numeri proposti di seguito. La stima delle guarigioni ha una progressione più lenta nel tempo perché, come spiega Sesini “nella metropoli di Wuhan vi era sostanzialmente un unico grande focolaio, mentre noi ne abbiamo registrati diversi. Inoltre, nelle varie regioni e province della Penisola gli italiani sono stati costretti a stare in casa in tempi diversi e i ritardi hanno ampliato i focolai”. Daniele Sesini, inoltre, ci tiene a precisare che le proiezioni potrebbero ovviamente cambiare qualora, a causa dei comportamenti scriteriati di qualcuno, scoppiassero altri focolai in Italia, cos’ come i numeri potrebbero essere diversi se, contrariamente a quanto fatto finora, il governo decidesse di fare tamponi a pioggia anziché mirati.
Coronavius: l’evoluzione dell’epidemia in Italia
La curva relativa a Wuhan, epicentro dell’epidemia in Cina, andrebbe anticipata di 51 giorni, dal momento che i primi casi certificati sono stati registrati a partire dal 3 gennaio. Daniele Sesini, però, ha deciso di sovrapporla a quella italiana proprio per proporre un confronto tra le due curve. Queste le informazioni più importanti elaborate dall’esperto e visibili nel grafico.
- Numero di contagi totali: In Italia si raggiungeranno circa 90mila casi di contagi complessivi (con il nostro Paese che diverrebbe, almeno momentaneamente, il Paese più colpito dal Covid-19 sia per numero di contagi che di morti).
- Numero dei morti: Il numero dei morti continuerà ad aumentare fino a raggiungere quota 9mila.
- Picco di casi positivi: Questa settimana il numero di casi positivi totali raggiungerà il suo picco massimo con oltre 55mila casi (tutti i casi positivi alla data, al netto dei guariti e deceduti).
- Numero guariti: Intorno al 7 aprile il numero dei guariti (guariti a casa + dimessi dagli ospedali) supererà quello
delle persone ancora ammalate (in ospedale + isolamento domiciliare). - Fine dell’epidemia: entro fine aprile si fermeranno i decessi, con pochissimi casi nell’ultima settimana del mese; i pochi positivi che rimarranno, circa 2/3mila, saranno guariti entro i primi di maggio.
Coronavirus: picco dei nuovi casi giornalieri in Italia e lento ritorno alla “normalità”
Nel secondo grafico, è proposta la proiezione dei nuovi casi di Covid-19 giornalieri registrati nel nostro Paese. Come evidenzia il grafico, e come anticipato dal grafico precedente, questa settimana è previsto il picco massimo di casi di persone positive al Coronavirus in Italia. Poi, lentamente la curva inizierà a scendere. Alla luce di questi trend, quindi, secondo Daniele Sesini “Saremo sicuramente chiamati a stare in casa fino alla fine di aprile”. Agli inizi di maggio, ci potrebbe essere un lento e graduale ritorno alla normalità con alcune indicazioni da seguire, come ad esempio, continuare ad uscire solo indossando la mascherina e limitando comunque le relazioni sociali per evitare di riaccendere focolai tardivi.
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