Coronavirus, torna dal Nord e scopre di essere infetta dopo 20 giorni: il sindaco di Acerra lo annuncia su Facebook
Un altro caso di contagio al Sud da chi è tornato dal Nord. Una ragazza è rientrata ad Acerra (Campania) e, dopo 20 giorni, ha scoperto di essere positiva al Coronavirus. Il sindaco ha prontamente avvertito su Facebook del contagio di altri due concittadini di Acerra e nel quartiere si è subito scatenato il putiferio: bidoni della spazzatura rovesciati in mezzo alle strade e una piccola folla radunata in cerca di tutele dal Coronavirus.
Come riporta Il Messaggero, tra i cittadini si è diffusa la richiesta di allontanare la ragazza infetta, che risulta essere asintomatica. La ragazza in questione avrebbe poi diffuso un video via Facebook dove spiegava, con toni accesi, di aver seguito tutte le procedure di legge e di voler persino denunciare il sindaco Lettieri per diffamazione. “Il sindaco non è stato informato correttamente. Io lavoravo a Livigno, quando sono tornata ad Acerra lo scorso 9 marzo ho informato i vigili ed il mio medico curante e sono stata sempre stata in casa mia, non sono mai uscita dalla mia cameretta. Poi dopo numerosi tentativi finalmente mercoledì scorso hanno praticato il tampone sia a me che a mio padre. Ed è così che solo ieri sera ho saputo di essere positiva”. Il video, però, è stato poi rimosso.
Coronavirus, torna al Sud ed è positiva: l’appello del sindaco di Acerra
Il sindaco Raffaele Lettieri avrebbe invece dichiarato su Facebook: “Abbiamo un altro caso di Coronavirus ad Acerra. Una ragazza tornata dal nord in città il 9 marzo, solo oggi 29 marzo questa persona ha saputo che è positiva al coronavirus. Vi faccio un esempio, se questa persona per 20 giorni non ha rispettato rigorosamente la quarantena ha incontrato altre persone, che a loro volta hanno incontrato altri. Insomma basta un’unica persona che non rispetta le regole che si verifica il contagio incontrollato del territorio, vanificando tutto ciò che stiamo facendo per arginare il diffondersi dell’epidemia. Dovete restare in casa. Questo è il momento di stare isolati. Se non c’è una coscienza civica e il rispetto della legge, non si arriverà lontani. Questi comportamenti irresponsabili non sono più tollerati. Questa è l’unica soluzione per limitare i danni”. Com’è evidente, il sindaco non ha mai fatto il nome della ragazza in questione, ma è subito partita una caccia alle streghe.
La ragazza coinvolta ha concluso il suo appello sui social cercando solidarietà: “Vi chiedo di non allarmarvi, di avere solidarietà, io ho seguito tutte le cautele del caso, state tranquilli che continuerò a farlo”.
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