Avvelenamento da pesticida. È questa l’ipotesi che sta emergendo sulle cause della morte di Gerardina Corsano, la 46enne di Ariano Irpino, che per due volte aveva fatto ricorso all’ospedale Frangipane manifestando vomito e dolori addominali ma i medici non l’avevano ricoverata.
Poi quando si era ripresentata la mattina del 31 ottobre la situazione era già precipitata e l’intervento dei sanitari non servì a scongiurare il tragico epilogo.
Stamane nella chiesa Santissima Addolorata di Difesa Grande di Ariano Irpino, i funerali della donna officiati da Padre Paul Gumala, a cui ha partecipato anche il marito Angelo Menino, che è riuscito a salvarsi dopo il ricovero al Cotugno di Napoli. Funerali strettamente privati. “Gli inquirenti – sostengono in una nota gli avvocati della famiglia Corsano – stanno lavorando celermente per fare chiarezza ed individuare le cause dell’accaduto. I familiari, increduli per il decesso di Gerardina, vivono in modo composto e riservato il proprio dolore”.
A fare chiarezza sulle cause della morte della donna i risultati degli esami dell’Istituto superiore di sanità previsti per la giornata di domani. Sono già risultate negative al botulino le analisi sui campioni biologici prelevati al Cotugno sul marito. Si indaga ora su alcuni prodotti chimici per l’agricoltura che sono presenti nell’azienda del commerciante arianese, che inizialmente aveva attribuito al cattivo sapore dell’olio piccante utilizzato sulla pizza mangiata in un locale di Ariano la causa dell’intossicazione alimentare. Un’ipotesi botulino già smentita dal dg dell’Istituto zooprofilattico di Portici Antonio Limone il quale aveva ricordato che “la tossina killer del botulino è inodore, incolore e insapore”. Anche per questo la Procura di Benevento già nei giorni scorsi aveva dissequestro il locale finito al centro dell’inchiesta.