Covid Italia, Conte valuta nuove misure: verso dpcm nel week end
“La situazione è molto grave, state a casa“. È il monito lanciato oggi dall’Istituto Superiore della Sanità a fronte del nuovo balzo dei contagi di Coronavirus in Italia. I nuovi casi sono 19.143 con 182 mila tamponi (record), 91 i morti. E più di mille pazienti in terapia intensiva. Con questi numeri il governo valuta ulteriori misure restrittive ed è infatti atteso un nuovo Dpcm nel weekend. “Dobbiamo scongiurare un secondo lockdown generalizzato, per questo rimaniamo vigili e pronti a intervenire dove necessario”, ha detto oggi il premier Giuseppe Conte.
Tra le ipotesi sul tavolo una stretta sugli spostamenti, il coprifuoco in tutte le regioni, la serrata delle attività non essenziali. Il governo è dunque al bivio. L’ala rigorista punterebbe a restrizioni più severe, come la possibilità di prevedere già dalle 18 o dalle 21 una chiusura, salvaguardando solo scuola e lavoro, mentre altri ministri vorrebbero il limite delle 23 o delle 24, come stabilito già da diversi governatori.
A rischio palestre, centri estetici, la partecipazione del pubblico agli eventi ma al momento le valutazioni per il nuovo Dpcm sono ancora in corso. Possibile dunque anche una stretta sugli spostamenti tra le regioni e le aree maggiormente a rischio, un incremento dello smart working e un maggior ricorso alla didattica a distanza per le scuole superiori.
L’ipotesi di un lockdown per un paio di settimane al momento non è in campo, anche se c’è chi vorrebbe anticipare la serrata già alle 18. Di certo c’è la spinta ad agire al più presto da parte degli scienziati che hanno scritto al presidente della Repubblica Mattarella, del ministero della Salute e anche di forze della maggioranza come il Pd. Spinta che arriva anche dalle regioni.
L’invito che rivolgerà il governo è quello a non muoversi da casa, se non per ragioni comprovate. Oggi intanto il partito del Nazareno è tornato a chiedere una svolta vera sulle misure da prendere per il diffondersi del contagio. Non sarà pero’ un lockdown generalizzato, non siamo nelle condizioni di marzo, il “refrain” all’interno dell’esecutivo, i dati della Spagna e della Francia sono peggiori dei nostri.
Ma sulla necessità di varare norme ancora più stringenti si sarebbe convinto anche il premier Conte che nel pomeriggio ha incontrato il commissario all’Emergenza Domenico Arcuri. A preoccupare è il dato delle terapie intensive, il numero dei contagi in alcune regioni e soprattutto nelle grandi città. Da qui la necessità di andare, probabilmente già nel week end, oltre le misure adottate.