Como, spara alla ex davanti alle figlie nel giorno in cui doveva essere arrestato per maltrattamenti
Ha sparato all’ex compagna davanti alle figlie nel giorno in cui doveva essere arrestato per maltrattamenti. Era un gesto premeditato quello di Maurizio Beghé, il 61enne che lo scorso venerdì 5 maggio si è tolto la vita dopo aver tentato di uccidere la ex nella loro vecchia casa di Cremnago, nel comasco.
A confermarlo è la lettera d’addio lasciato tra i vestiti delle figlie e diversi post sui social, dal tono sempre più allarmante. Lo scorso gennaio, il comportamento dell’uomo aveva spinto la compagna, con cui aveva due figlie di 6 e 8 anni, a lasciarlo. Da allora si erano susseguiti diversi episodi di violenza, fino a un giorno di fine aprile, quando aveva seguito la donna nel parcheggio di un supermercato e l’aveva malmenata e strattonata, sottraendole il cellulare e le chiavi dell’auto. Il 5 maggio, le forze dell’ordine avrebbero dovuto eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati dalla presenza delle figlie minori e lesioni.
Quello stesso giorno l’uomo era riuscito a introdursi nell’abitazione in cui prima viveva con la donna e le figlie, di cui non aveva più le chiavi di casa. Qui aveva sparato al volto della ex, colpita solo di striscio. Mentre la donna scappava dalle scale, rifugiandosi dai vicini, lui si barricava con le figlie in casa. Dopo essersi chiuso nella stanza da letto, ha rivolto contro di sé la pistola, una Beretta 6.35.
La donna ha poi trovato nell’armadio una lettera d’addio lasciata dal 61enne. “Il vostro papà vi vuole bene. Mamma e papà da lassù vi proteggeranno sempre”. Anche sui social, Beghé aveva preannunciato ad “amici e non, conoscenti e non” che “non mi vedrete più né su Facebook né da altre parti. Spero che alcuni ogni tanto mi ricorderanno”.