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    Colori Regioni, verso nuovi criteri. Speranza: “Peseranno di più i dati delle ospedalizzazioni”

    Credit: ANSA/Stefano Ambu
    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 17 Lug. 2021 alle 08:55 Aggiornato il 17 Lug. 2021 alle 09:14

    Il governo verso nuovi criteri per il cambio di colori delle Regioni

    Il governo si appresta a rivedere i criteri con cui vengono stabiliti i colori delle Regioni, dando un maggior peso alle ospedalizzazioni. A confermarlo è stato il ministro della Salute Roberto Speranza che ieri, alla riunione organizzata dalla nuova presidenza slovena con i ministri di Germania, Portogallo e Slovenia, ha dichiarato: “In una fase caratterizzata da un livello importante di vaccinazione è ragionevole che nei cambi di colore e nelle conseguenti misure di contenimento pesi di più il tasso di ospedalizzazione rispetto agli altri indicatori”.

    I contagi in Italia negli ultimi giorni sono tornati a crescere, spinti dalla diffusione della variante Delta. Con l’aumento dell’incidenza alcune regioni italiane (come Sardegna, Sicilia, Veneto, Lazio e Campania) si avvicineranno al giallo nelle prossime settimane. Proprio per questo, le Regioni hanno chiesto al governo un nuovo cambio di rotta sulla valutazione dei parametri.

    “Chiederemo al Governo di togliere l’incidenza dei positivi dai parametri che muovono zone e colorazioni perché il rischio è di decidere delle chiusure per gente positiva a casa, quando il sistema sanitario è pienamente efficiente”, hanno fatto sapere. Ma, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, il calcolo dell’incidenza dei positivi ogni centomila abitanti probabilmente resterà tra i parametri, pur perdendo la sua discrezionalità nel caso in cui l’occupazione di posti letto in terapia intensiva e nei reparti ordinari non superi le percentuali di rischio del 30 e 40 per cento. Non si esclude inoltre la possibilità di rivedere queste percentuali, mentre diventerà sempre più tassativa la necessità di eseguire un numero minimo di tamponi (in zona bianca 150 test ogni 100mila abitanti).

    Verso un nuovo decreto

    Il nuovo “decreto emergenza” che il governo si appresta a varare consentirà di rilasciare il green pass solo con la seconda dose, in linea con quanto accade in Ue. Il governo sembra inoltre orientato a seguire la linea francese dettata da Marcon, con la necessità del lasciapassare per accedere ad aerei, treni ed eventi, nonché ristoranti, palestre e piscine al chiuso.

    Per il Cts, che si riunità sul tema tra lunedì e martedì, occorre “dare maggiore significatività al green pass”. Una mediazione politica potrebbe essere quella di inserire la misura soltanto nelle Regioni fuori dalla zona bianca (forse già a partire dalla zona gialla), evitando chiusure pesanti in piena estate.

    Nel decreto sarà anche prevista la proroga dello stato di emergenza, che al momento termina il 31 luglio. La scadenza potrebbe arrivare a fine ottobre o a fine dicembre. Le vaccinazioni in Italia hanno raggiunto in queste ore quota 60 milioni di somministrazioni mentre sono quasi 26 milioni (il 48,12 per cento della popolazione over 12) gli italiani che hanno completato il ciclo vaccinale. Tra gli over 60 le persone non vaccinate sono due milioni e mezzo.

    Leggi anche: Variante Delta, aumenta il rischio in quasi tutte le Regioni. Iss: “Cresce il contagio tra i giovani”

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