Colleferro: dopo la morte di Willy Gabriele Bianchi pubblica un video umoristico su Fb
Dopo la morte per pestaggio di Willy Monteiro Duarte (qui un suo profilo), a Colleferro (Roma), Gabriele Bianchi, uno dei quattro aggressori arrestato insieme al fratello Marco con l’accusa di omicidio preterintenzionale, ha pubblicato un video umoristico sulla sua pagina Facebook. L’indiscrezione è trapelata in ambienti investigativi ma trova conferma dall’orario vergato sul post della pagina social dello stesso Bianchi.
Il video social postato da Bianchi risale a domenica 6 settembre alle 6.39, il pestaggio letale del 21enne di origini capoverdiane, intervenuto per sedare una rissa in cui era coinvolto un amico, è avvenuto nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre. Il contenuto social (che non ha nulla a che vedere con l’omicidio) è una stand up comedy condivisa dalla playlist “Fulvio e il tossico” e ha come protagonista una coppia di scimmie corredate dall’emoticon che piange dalle risate.
Il video postato poche ore dopo la morte di Willy Monteiro Duarte scatena la rabbia sui social. “Cioè tu pubblichi un video alle 7 di mattina quando già quel povero ragazzo non c’è più!”, scrive un utente. “Tra il 5 e il 6 settembre hai ammazzato un ragazzino innocente, sono quasi le 3 del 17 settembre e 19 ore fa stavi postando su Facebook come se niente fosse? Non te lo meriti un cuore nel petto, lo schifo che provo non ha parole adeguate”, commenta un’altra.
Decine i messaggi di insulto rivolti ai quattro aggressori ed ai loro familiari. Marco e Gabriele Bianchi hanno un terzo fratello, Alessandro, che oggi attraverso i microfoni ha cercato di prendere le distanze esprimendo parole durissime nei confronti dei propri congiunti. Ma ciò non gli ha evitato le risposte di fuoco del popolo di Facebook: “Fai attenzione a chi frequenti, soprattutto perché hai una figlia”, si legge in un post. Un messaggio inquietante che si va ad unire ad un altro dove i due fratelli arrestati sono assieme alla madre. Una foto ricordo di qualche anno fa sotto la quale non sono mancati commenti di offesa e minaccia. I quattro arrestati sono rinchiusi nel carcere di Rebibbia e seppur in isolamento vengono guardati a vista.