“Non lo abbiamo toccato”: l’interrogatorio ai quattro ragazzi accusati dell’omicidio di Willy
Questa mattina si è svolto presso il carcere romano di Rebibbia l’interrogatorio per la convalida del fermo dei quattro ragazzi accusati dell’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso a calci e pugni nella notte tra sabato e domenica a Colleferro. L’atto istruttorio presieduto dal gip di Velletri Giuseppe Boccarrato è durato quasi quattro ore, in cui tutti e quatto i ragazzi – Mario Pincarelli, di 22 anni, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, di 24 e 26 anni e Francesco Belleggia di 23 anni – hanno dichiarato di “non aver toccato il ragazzo” e di essere distrutti per l’accusa di un omicidio che non hanno commesso. Assistiti dagli avvocati Massimiliano e Mario Pica e da Vito Perugini, i 20enni hanno risposto di omicidio preterintenzionale. Alla convalida presente anche il pm della procura di Velletri Luigi Paoletti.
“I miei assistiti non hanno partecipato alla rissa. Sono scesi dalla loro auto per fare da paciere dopo aver visto alcuni loro amici coinvolti nella rissa. Al giudice hanno indicato i nomi di questi amici”, ha dichiarato l’avvocato Massimiliano Pica al termine dell’interrogatorio. “Si sono fermati per cercare di dividerli – ha spiegato il difensore – avranno anche sbracciato, ma non hanno partecipato”. E gli stessi ragazzi hanno negato di essere responsabili della morte del giovane Monteiro.
“Siamo arrivati lí perché chiamati da alcuni amici, ma non abbiamo preso parte alla rissa. Siamo intervenuti a rissa già in corso per fare da pacieri. Ma il ragazzo non lo abbiamo mai toccato. L’unica cosa che abbiamo fatto è stata di provare a intervenire per separare i litiganti che non conoscevamo. Quando ce ne siamo andati, non abbiamo visto il ragazzo a terra”, hanno dichiarato i presunti aggressori, aggiungendo: “Siamo dispiaciuti e distrutti perché accusati di un omicidio che non abbiamo commesso”, riporta Repubblica. Ora il giudice dovrà decidere se convalidare l’arresto e domani, mercoledì 9 settembre, conferirà l’incarico per l’autopsia.
Le difese depositeranno invece gli esiti di alcune prime indagini difensive: “Le testimonianze raccolte dalla procura sono spesso discordanti. Le nostre ricostruiscono l’episodio in maniera completamente diversa”, hanno dichiarato gli avvocati. “Si tratta di testimonianze che contraddicono in particolare chi ha detto che dall’auto sono scese cinque o sei persone. I fratelli Bianchi, inoltre, affermano di non avere visto Willy a terra, vittima del pestaggio”, ha continuato l’avvocato Pica. Secondo il difensore “le telecamere hanno ripreso solo l’arrivo e la partenza dell’auto dove a bordo erano presenti i fratelli Bianchi e una terza persona, ma non hanno ripreso la scena della rissa”. “Tutto sarebbe iniziato davanti al locale ‘Duedipicche’ tra due persone, è partito uno schiaffo per un apprezzamento a una ragazza e poi la lite si sarebbe protratta fino all’edicola dove poi è successo il fatto. I fratelli Bianchi sono arrivati dopo, erano stati chiamati dai loro amici per essere accompagnati a casa”, ha ribadito il legale.
LA CRONACA – 21enne interviene per difendere un amico: massacrato a morte dal branco / LA RICOSTRUZIONE – “Vi prego basta, non respiro più, così è morto Willy / LA BIO – “Sognava di diventare come Totti”: chi era Willy / I PROFILI – Dal culto per le arti marziali ai precedenti per spaccio: chi sono gli aggressori di Willy Monteiro
IL DETTAGLIO – Uno degli aggressori di Willy Monteiro insegnava arti marziali ai bambini / LE OPINIONI – Il vuoto politico e sociale produce i mostri inumani di Colleferro (di G.Gambino), Se a uccidere un bianco fossero stati 4 neri sarebbe scoppiato il finimondo (di G. Cavalli) e Quel gesto vigliacco e codardo: infierire sul corpo di Willy quando era già in terra (di Lara Tomasetta)