Claudia Alivernini, tra le prime infermiere a vaccinarsi domenica, risponde agli attacchi
“Non mi aspettavo tanta cattiveria, un odio così grande, tanto veleno e rabbia, ma io lo rifarei subito, lo rifarei mille altre volte ancora, per tutti i miei colleghi che sono morti per aiutare gli altri, per tutti coloro che hanno perso la vita stroncati dal Covid e io ne ho visti tanti, troppi, di pazienti andare via…”, così l’infermiera 29enne Claudia Alivernini, tra le prime a vaccinarsi domenica, in un’intervista al Messaggero, in cui ha risposto agli attacchi ricevuti sui social dai militanti No Vax dopo essersi sottoposta all’inoculazione.
“Vediamo quando muori” è stato solo uno degli insulti rivolti alla giovane operatrice sanitaria in prima linea durante l’emergenza. Che l’hanno spinta a chiudere i suoi profili social. L’infermiera è in servizio all’Istituto Spallanzani di Roma e a domicilio con le Usca-R, le unità mobili della Regione Lazio che assistono i pazienti Covid nelle loro case.
Ad esprimere solidarietà e sostegno verso Alivernini dopo gli insulti, anche il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Viola. “Ho incontrato stamattina Claudia per incoraggiarla dopo le varie fake news ed attacchi. Non ce n’è stato bisogno. Claudia sta bene, come tutti gli altri vaccinati. È di ottimo umore ed è sempre più convinta della sua scelta: atto d’amore per sé, per i suoi cari, per i pazienti, per il Paese”, ha dichiarato Viola.