Civitanova, l’autopsia su Alika: “Morto per schiacciamento, forse soffocato”
La morte di Akila Ogorchukwu sarebbe dovuta allo “schiacciamento del corpo” subito durante la violenta aggressione di venerdì scorso nel pieno centro di Civitanova Marche. Lo confermano i primi risultati dell’autopsia eseguita sulla salma del del 39enne nigeriano, secondo cui le cause della morte sarebbero compatibili con lo schiacciamento del corpo, “da cui sarebbe probabilmente scaturito anche un soffocamento”. All’esame, eseguito dal medico legale nominato dalla procura di Macerata, era presente un consulente di parte, nominato dai parenti della vittima.
L’esame è iniziato poco dopo le 11 di ieri ed è stato preceduto dal riconoscimento della salma da parte della moglie, Charity Oriachi, che ha voluto vedere il marito per l’ultima volta. “Un momento straziante, di profonda disperazione”, ha riferito Francesco Mantella, avvocato che tutela i familiari della vittima.
Filippo Ferlazzo, il 32enne che venerdì scorso ha pestato a morte Ogorchukwu, è stato definito un soggetto “violento e con elevata pericolosità sociale” nell’ordinanza con cui il giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia in carcere. Il gip ha fatto riferimento a un “disturbo bipolare” per il 32enne che dovrà essere approfondito. Claudio Rastrelli, il sostituto procuratore di Macerata che sta indagando sulla vicenda, ha inoltre dichiarato che dovrà valutata la posizione dell’amministratore di sostegno di Ferlazzo, ovvero la madre, e sul perché si trovasse a così tanta distanza dal giovane, sempre tenendo presente quali fossero gli effettivi compiti del suo ruolo. Secondo Rastrelli, è stato inoltre eslcuso per Ferlazzo Il profilo dell’aggravante razziale.