Blitz di Salvini al Pilastro, aperta indagine sul carabiniere che ha messo in contatto la signora con la Lega
Il blitz di Salvini nel quartiere periferico di Bologna, il Pilastro, continua a far discutere. A una settimana dalla “citofonata” del Leader della lega all’abitazione privata del presunto spacciatore di 17 anni in diretta Facebook, i carabinieri hanno aperto un’indagine interna sul maresciallo che, secondo quanto raccontato dalla signora che ha indicato a Salvini la casa del ragazzo, ha telefonato alla donna per avvisarla dell’arrivo della Lega e organizzare il tour.
Intervistata da TPI il giorno dopo l’accaduto, la signora Anna Rita Biagini ha confessato che era stata proprio la Lega a contattarla nel pomeriggio per incontrarla la sera stessa, e accertarsi in anticipo su quali fossero le persone da “disturbare”.
“È stato Salvini a interpellare me ieri mattina”, ha dichiarato la donna a TPI. “Ieri a mezzogiorno, i suoi segretari. Hanno trovato il mio contatto su Facebook, io ho tante amicizie. Hanno contattato me perché sanno che io possiedo foto di loro che spacciano. E le ho fatte vedere ai carabinieri e anche alla polizia”, ha confessato.
Sempre ai microfoni di TPI, il leader della Lega ha negato quanto dichiarato da Biagini, ma nel frattempo è spuntata la pista del carabiniere.
La signora Biagini ha raccontato in un’intervista a La Stampa del momento precedente a quello della telefonata da parte della Lega, quando un maresciallo dei carabinieri, che lei conosceva, l’ha chiamata per metterla in contatto con gli esponenti del Carroccio, in particolare con il segretario provinciale di Bologna, presente quella sera durante il blitz di Salvini.
Per questo motivo l’arma ha deciso di aprire un’indagine interna, e capire a che titolo un carabiniere telefoni a una normale cittadina per metterla in collegamento con la Lega.
Secondo quanto riportato da Repubblica Bologna, l’uomo sarebbe già sotto i riflettori per un’altra vicenda: è indagato con un collega per stalking nei confronti di un avvocato e per depistaggio. A fine anno il tribunale del Riesame ha stabilito per entrambi la sospensione (provvedimento al momento in stand-by in attesa dell’esito del ricorso). Il militare, inoltre, il giorno del tour non era in servizio per motivi personali, aspetto che dovrà essere valutato nel corso dell’indagine.
La procura, al momento, non ha aperto alcun fascicolo su quanto avvenuto al Pilastro, ma intanto il video del blitz di Salvini è stato rimosso da Facebook per “incitamento all’odio” dopo le segnalazioni di diversi utenti sul social.
Nel frattempo un parlamentare del Pd, Andrea De Maria, ha deciso di presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per capire se Salvini abbia “compiuto un atto evidentemente molto discutibile e anche foriero di generare conflitti e tensioni, alla presenza di numerosi operatori delle forze dell’ordine”.