I 10 cibi più pericolosi venduti in Italia: la lista di Coldiretti
Più di uno scandalo alimentare al giorno nel 2019 in Italia. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti che ha pubblicato la classifica dei 10 cibi più pericolosi venduti nel nostro Paese.
Su un totale di 281 allarmi notificati a Bruxelles, 124 provenivano da altri Paesi dell’Unione Europea (44 per cento) e 108 da Paesi extra Ue (39 per cento). Tra gli alimenti più dannosi inseriti nella black list della più grande associazione del settore agricolo italiano troviamo il tonno e il pescespada spagnoli, lo sgombro francese e i pistacchi turchi.
L’analisi è stata rivelata al Forum Internazionale dell’agroalimentare a Cernobbio (Como) dove è stata imbandita la tavola dei cibi più pericolosi venduti in Italia nel 2019 sulla base delle elaborazioni del sistema di allerta Rapido (Rassf, Rapid Alert System for Food and Feed) relative ai primi 9 mesi.
“Il pesce spagnolo, come tonno e pescespada, con alto contenuto di mercurio – sottolinea la Coldiretti – e quello francese, sgombro in primis, per l’infestazione del parassita Anisakis, ma sul podio del rischio ci sono anche i materiali a contatto con gli alimenti (i cosiddetti «Moca»), per i quali si riscontra la cessione di sostanze molto pericolose per la salute del consumatore (cromo, nichel, manganese, formaldeide), in particolare per quelli importati dalla Cina”.
I 10 cibi più pericolosi venduti in Italia: la classifica
1. Pesce dalla Spagna (37 notifiche) principalmente per mercurio (31)
2. Pesce dalla Francia (19), principalmente per Anisakis (17)
3. Materiali a contatto con alimenti dalla Cina per cessione di metalli (18)
4. Pistacchi dalla Turchia per aflatossine (11)
5. Arachidi dall’Egitto per aflatossine (9)
6. Cozze dalla Spagna (7). Principalmente per Escherichia Coli (4)
7. Carni avicole dalla Polonia per Salmonella (6)
8. Pistacchi dagli Usa per aflatossine (6)
9. Carni avicole dall’Ungheria per Salmonella (6)
10. Mandorle dagli Usa per aflatossine (4)
Fonte: Elaborazioni Coldiretti su dati Rassf allarmi alimentari in Italia nei primi nove mesi del 2019