Ciampino, sequestrata discarica andata in fiamme. Aperta inchiesta: “Rifiuti oltre il limite consentito”
Rifiuti oltre il limite consentito. È l’ipotesi su cui sta indagando la procura di Velletri dopo il sopralluogo del Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri nella discarica in cui lo scorso sabato 29 luglio è scoppiato l’incendio che ha costretto la regione a imporre misure di sicurezza in otto comuni della provincia di Roma.
Si tratta della seconda indagine aperta sulla discarica dai magistrati di Velletri, dopo le irregolarità che la polizia locale di Ciampino aveva già riscontrato a luglio 2022 nell’impianto della Eco logica 2000. Anche in quel caso, secondo quanto riporta La Repubblica, sarebbe emersa una quantità di rifiuti superiore a quella consentita.
Gli inquirenti hanno ascoltato come persone informate dei fatti i responsabili e gli operai della società che gestisce l’impianto di smaltimento dei rifiuti provenienti dalle isole ecologiche della provincia. Nella struttura era già scoppiato un incendio lo scorso 16 settembre, nella sezione in cui è custodita la carta. Il rogo della settimana scorsa è stato spento completamente ieri, come confermato dalla sindaca di Ciampino, Emanuela Colella durante la conferenza stampa.
Secondo le analisi dell’Arpa Lazio, la concentrazione di diossina è ancora superiore ai valor consentiti dalla legge. Il campione prelevato il primo agosto dalla centralina a 600 metri dal sito, ha evidenziato una sensibile riduzione del valore di concentrazione di diossina in aria, di poco superiore ai valori di riferimento, mentre la concentrazione del benzopirene è sceso al di sotto del valore di riferimento.
Nel territorio di otto comuni, tra cui quello di Ciampino, le autorità hanno chiesto ai cittadini di tenere chiuse porte e le finestre, di limitare l’uso dei condizionatori e di lavare frutta e verdura di produzione propria.
“La situazione è sotto controllo, l’Asl ha scritto ai comuni di Ciampino e Marino per dare la possibilità di far rientrare nelle proprie abitazioni i cittadini che vivevano in quelle palazzine dalle quali si erano dovute allontanare per motivi di sicurezza”, ha detto il presidente della regione Lazio Francesco Rocca.