Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
  • Cronaca
  • Home » Cronaca

    Chieti, riappare la scritta ‘Dux’ sulla montagna. Il sindaco: “È un’attrattiva per il paese”

    L'incisione è visibile nel frontone roccioso che sovrasta il comune di Villa Santa Maria

    Di Giovanni Macchi
    Pubblicato il 29 Lug. 2019 alle 11:03 Aggiornato il 29 Lug. 2019 alle 11:07

    Chieti, riappare la scritta ‘Dux’ sulla montagna. Il sindaco: “È un’attrattiva per il paese”

    Nella provincia di Chieti, a Villa Santa Maria, è riapparsa la scritta ‘Dux’ sulla montagna. E c’è chi pensa sia un modo per incentivare il turismo e chi, invece, la ritiene un inno a Benito Mussolini inaccettabile in un paese democratico. L’incisione, visibile nel costone roccioso che sovrasta Villa Santa Maria, fa scoppiare una polemica sul fascismo.

    L’incisione nella roccia risale agli anni Quaranta ed è tornata visibile dopo un intervento del Comune. Il primo cittadino Giuseppe Finamore ha inaugurato un’attività di ripulitura della montagna per i percorsi di arrampicata: i lavori, iniziati nel 2015 e costati 50mila euro ai fondi dell’amministrazione, hanno fatto riemergere la scalfitura nella roccia.

    È stato il deputato abruzzese del Pd Camillo D’Alessandro a sollevare il caso, finito in un’interrogazione parlamentare, accusando il primo cittadino, che si definisce un moderato di centro, di avere riesumato la scritta.

    D’Alessandro si è rivolto al ministro dell’Interno Matteo Salvini chiedendo al vicepremier di rimuovere “uno dei simboli fascisti inneggianti a Benito Mussolini, quale scelta consapevole di un paese democratico che non ammette il riemergere di simboli appartenenti ad un passato che non hanno nulla di storico, né meritano di essere rievocati, da giustificare la scelta dell’amministrazione comunale di Villa Santa Maria”.

    Ma il primo cittadino si oppone alla rimozione. “Quell’incisione è sempre stata lì. A fine anni ’90 era sta coperta dalla polvere dei lavori  di messa in sicurezza del costone, costati 3 miliardi e mezzo di  lire, ma le piogge acide l’avevano già in parte ripulita. Noi abbiamo un progetto di valorizzazione turistica per realizzare 52 vie di risalita per arrampicata su quella parete: dovevano essere ripuliti i cespugli, i rami ed è stata ripulita anche la scritta”, ha sottolineato Finamore.

    “Se serve da attrattiva per far venire gente nel mio paese va benissimo”, ha aggiunto. Netta la replica di D’Alessandro: “Il fascismo non è un’opinione, è un crimine. E come tale va trattato”.

    Leggi l'articolo originale su TPI.it
    Mostra tutto
    Exit mobile version