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    La Procura di Verona indaga su Chico Forti: “Voleva assoldare la ‘Ndrangheta per zittire Travaglio e Lucarelli”

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 5 Lug. 2024 alle 10:29

    La Procura di Verona ha aperto un fascicolo di indagine su Chico Forti, l’italiano condannato negli Stati Uniti per omicidio e detenuto da oltre un mese nel carcere del capoluogo scaligero dopo l’estradizione concessa dalle autorità Usa.

    L’inchiesta si basa su quanto riferito da un altro detenuto del penitenziario, secondo il quale Forti gli avrebbe chiesto di contattare qualche ‘ndranghetista per mettere a tacere i giornalisti Marco Travaglio, Selvaggia Lucarelli e una terza persona.

    Secondo quanto riportano Il Fatto Quotidiano e il Corriere della Sera, Forti gli avrebbe promesso in cambio un aiuto futuro non appena riottenuta la libertà.

    Il capo della Procura veronese Raffaele Tito ha confermato l’apertura del fascicolo: “Abbiamo già avvertito le istituzioni e sentito tutti i possibili protagonisti. Per noi naturalmente non è una fesseria ma non aggiungo altro”, ha dichiarato il magistrato.

    La Procura ha sentito tre testimoni, fra i quali anche un secondo detenuto che ha assistito all’incontro di Forti con colui che avrebbe dovuto prendere contatto con la ‘Ndrangheta. Al momento il fascicolo è contro ignoti perché non è stato ancora individuato il reato.

    L’ex surfista avrebbe messo nel mirino Travaglio e Lucarelli per le loro posizioni critiche verso il trattamento “da star” riservatogli dal Governo italiano, benché si tratti di un condannato all’ergastolo.

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