Chico Forti scrive a Di Maio: “Realizzata un’impresa impossibile”
Chico Forti ha scritto una lettera al ministro degli Esteri Luigi Di Maio in seguito alla notizia del suo rientro in Italia. Forti, detenuto negli Stati Uniti da 21 anni, nelle prossime settimane verrà trasferito in un carcere del nostro Paese, a conclusione di una lunghissima battaglia per ottenere giustizia contro una sentenza di condanna per omicidio estremamente controversa e da molti ritenuta ingiusta.
Questo esito è stato possibile grazie ad inchieste giornalistiche che hanno riacceso i riflettori sulla vicenda e all’intenso lavoro diplomatico del Governo italiano. In passato Forti e la sua famiglia avevano tentato più volte di portare il caso all’attenzione dei vari governi che si sono succeduti, ma a parte la breve parentesi di Giulio Terzi alla Farnesina, nessun ministro degli Esteri aveva mai davvero intrapreso un’iniziativa diplomatica con gli Stati Uniti.
Da qui la lettera di ringraziamento di Forti a Di Maio: “Con voi l’Italia è cambiata o siamo diventati delle persone migliori, perché uniti siamo riusciti a realizzare un miracolo, diplomatico ed umano. Non esiste una remunerazione monetaria che possa equiparare la gioia nel mio cuore”, scrive l’ex imprenditore trentino.
“Avete realizzato un’impresa dai più considerata impossibile – prosegue Forti nella sua missiva – Alla fine ha prevalso il valore degli italiani. Sono orgoglioso, sono fiero, di non aver mai smesso di credere nella mia Terra. Il mio sole, la mia luna, la mia alba. L’Italia, unita ai miei cari, come regalo di Natale mi ha restituito con gli interessi gli anni persi”.
La battaglia diplomatica del Governo italiano
Il trasferimento in Italia di Chico Forti è stato possibile dopo che il governatore della Florida, Ron De Santis, ha accolto la sua richiesta di avvalersi dei benefici previsti dalla Convenzione di Strasburgo. È stato però proprio il paziente lavoro diplomatico del governo italiano a rendere possibile questo esito. Una trattativa lunga e faticosa, in cui Di Maio e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro hanno dovuto coinvolgere non solo il governatore della Florida, ma anche il segretario di Stato Usa Mike Pompeo e lo stesso presidente Donald Trump.
Il caso Chico Forti
Chico Forti è stato condannato nel 2000 per l’omicidio di Dale Pike, avvenuto due anni prima a Miami. La vittima era il figlio di Anthony Pike, proprietario di un famoso hotel di Ibiza che lo stesso Forti stava acquistando in quei giorni. Le indagini che portarono alla condanna di Forti furono estremamente lacunose: pochissime le prove raccolte, tanti invece i dubbi e le contraddizioni.
Anche per questo, negli ultimi anni era stata la stessa famiglia di Dale Pike a chiedere il rilascio dell’ex imprenditore trentino. Le inchieste giornalistiche hanno smosso una consistente fetta di opinione pubblica nel nostro Paese. Sono nati comitati e associazioni a sostegno di Chico Forti, migliaia di persone hanno chiesto al Governo italiano di intervenire attraverso appelli e raccolte di firme. Una richiesta che non è rimasta inascoltata.
Una volta rientrato in Italia, si aprirà per Chico Forti un altro capitolo della sua vicenda giudiziaria: appare molto probabile infatti la richiesta di grazia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In questa direzione si stanno già muovendo diversi parlamentari, che hanno annunciato di voler sostenere Forti in quest’ultima battaglia per riconquistare la libertà.
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