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    Chi rema contro il referendum sulla Cannabis

    Credit: emanuele fucecchi

    Con la legalizzazione delle droghe leggere, case farmaceutiche e produttori di alcolici perderebbero milioni di euro di fatturato: ecco perché lavorano per affossarla

    Di Elisa Serafini
    Pubblicato il 30 Set. 2021 alle 17:02 Aggiornato il 1 Ott. 2021 alle 18:04

    Una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Pain ha evidenziato come circa il 45 per cento dei consumatori di cannabis scelga il prodotto come alternativa ad un farmaco. Gli effetti sui consumi sono immediati: dove la cannabis viene legalizzata, tendono a diminuire le prescrizioni di farmaci calmanti, antidepressivi e angelsici, una riduzione calcolata, dall’Università della Georgia, in circa -10 per cento.

    Non sorprende, quindi, che tra gli oppositori alla legalizzazione della cannabis, ci sia anche una parte di questa industria. Un riscontro immediato di questa teoria è l’incidenza di donazioni, da parte di case farmaceutiche, verso la “causa proibizionista”. La più significativa venne fatta, tre anni fa, da Insys, produttrice di farmaci oppioidi sintetici, che finanziò la campagna proibizionista dell’Arizona con 500mila dollari…
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