Cesare Battisti, ergastolo confermato dalla Cassazione
Ergastolo confermato per Cesare Battisti, ex terrorista dei Pac: la prima sezione penale della Cassazione, dopo una camera di consiglio che ha avuto luogo martedì 19 novembre, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla difesa contro l’ordinanza con cui, il 17 maggio scorso, la Corte di Assise di appello di Milano aveva negato la commutazione della pena dell’ergastolo in quella di trent’anni di reclusione.
La difesa di Cesare Battisti, condannato per quattro omicidi compiuti alla fine degli anni Settanta, aveva depositato un ricorso alla Corte di Cassazione per chiedere di annullare la sentenza con cui, il 22 maggio scorso, la Corte d’Assise d’Appello di Milano aveva confermato la pena definitiva dell’ergastolo per l’ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo (Pac), arrestato dopo 37 anni di latitanza.
I giudici avevano respinto la richiesta di commutare la pena in 30 anni di reclusione sulla base degli accordi bilaterali tra Italia e Brasile, Paese in cui non è previsto il carcere a vita, a differenza che in Bolivia dove Battisti si trovava al momento della cattura nel gennaio di quest’anno. La Cassazione ha dato ragione alla Corte d’Assise di appello milanese.
Chi è Battisti
Cesare Battisti è stato un terrorista italiano nel periodo degli anni di piombo. Latitante da anni in Brasile, il 13 gennaio 2019 è stato catturato in Bolivia dall’Interpol in un blitz con agenti italiani: il presidente brasiliano Bolsonaro ha fatto sapere che Battisti sarà estradato in Italia.
L’ex terrorista italiano era ricercato dal 2018, quando aveva fatto perdere le sue tracce dopo che un giudice federale brasiliano aveva emesso un ordine di cattura nei suoi confronti.