Fratelli d’Italia organizza una cena su Mussolini nel luogo di un eccidio nazista
Fratelli d’Italia ha organizzato una cena a tema Mussolini per celebrare la Marcia su Roma. Succede ad Acquasanta Terme, cittadina nelle Marche in provincia di Ascoli Piceno e a riportarlo è Fanpage.
In quei luoghi, nel marzo del 1944, nazisti e fascisti uccisero a fucilate 42 persone, compresa una bambina di 11 mesi che venne bruciata viva davanti alla madre.
È lì che lunedì 28 ottobre è stata organizzata dal partito di Giorgia Meloni una cena di nostalgici del fascismo per il 97esimo anniversario della Marcia su Roma. All’evento ha partecipato anche il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, con tanto di locandina e busto di Benito Mussolini, nel luogo in cui è stata compiuta una delle più efferate stragi nazifasciste delle Marche, l’eccidio di Pozza-Umito.
La cena si è svolta al ristorante Le Terme di Acquasanta Terme, borgo duramente colpito dal terremoto del 24 agosto 2016 che ha pagato a caro prezzo la dittatura fascista.
Luigi Capriotti, coordinatore provinciale di FDI descrive così l’iniziativa: “Si è trattato di una normalissima cena tra amici che organizziamo ogni anno. E’ passato per un saluto anche il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, che per me è come un figlio. È rimasto un po’ insieme a noi poi se n’è andato”.
Il deputato marchigiano di Fratelli D’Italia Francesco Acquaroli prende invece le distanze: “La realizzazione del menù presente alla cena di ieri sera ad Acquasanta Terme, in provincia di Ascoli Piceno, è un’iniziativa che non ha nulla a che fare con Fratelli d’Italia e che è stata presa senza averla condivisa con il partito. Noi non ne eravamo a conoscenza”.
Sulla cena non si è fatto attendere il commento dell’ANPI, che tramite il suo presidente Pietro Perini ha inviato una lettera al Prefetto di Ascoli Piceno: “Il Comitato provinciale ANPI di Ascoli Piceno chiede la verifica della legittimità di quanto accaduto, il richiamo al rispetto delle Istituzioni Repubblicane, della Memoria storica della Repubblica e soprattutto l’osservanza delle leggi che sanciscono come reato l’apologia di fascismo”.