Cecilia Sala è libera: la giornalista arrestata in Iran è rientrata in Italia
Cecilia Sala è libera ed è rientrata in Italia. La giornalista italiana arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre è atterrata all’aeroporto di Ciampino intorno alle 16.15 di oggi, mercoledì 8 gennaio, accompagnata dal direttore dell’Aise (l’Agenzia dei Servizi segreti esteri) Giovanni Caravelli.
Ad accoglierla nello scalo romano, oltre ai suoi genitori e al suo compagno, c’erano la presidente del Consiglio Giorgia Meloni , il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri [Chi è Cecilia Sala].
La notizia del rilascio di Sala è arrivata a sorpresa poco prima delle 11.30, annunciata da una breve nota di Palazzo Chigi. La giornalista è rientrata in Italia a bordo di un aereo della Presidenza del Consiglio decollato da Teheran in mattinata.
Cecilia Sala libera: l’annuncio di Palazzo Chigi
“Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia”, si legge nel comunicato della Presidenza del Consiglio. La premier Giorgia Meloni, prosegue la nota, “esprime gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile il ritorno di Cecilia, permettendole di riabbracciare i suoi familiari e colleghi. Il presidente ha informato personalmente i genitori della giornalista nel corso di una telefonata”.
È in volo l’aereo che riporta a casa Cecilia Sala da Teheran.
Grazie a un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence, la nostra connazionale è stata rilasciata dalle autorità iraniane e sta rientrando in Italia. Ho informato personalmente i genitori della giornalista…— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) January 8, 2025
Cecilia Sala libera, la gioia dei genitori e del compagno della giornalista
“Sono felicissima”, si limita a dire Elisabetta Vernoni, la madre di Cecilia Sala, contattata dal programma tv L’Aria che Tira, su La7 [Chi è Elisabetta Vernoni, la madre di Cecilia Sala]. La donna ha ricevuto una telefonata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha anche espresso alla presidente del Consiglio Meloni i complimenti per il ritorno della giornalista in Italia.
“Sono orgoglioso di lei”, ha detto all’Ansa Renato Sala, il padre di Sala, dopo la notizia della liberazione della figlia: “Ho pianto soltanto tre volte nella mia vita. Credo che il governo del nostro Paese abbia fatto un lavoro eccezionale. Se mi sente la voce rotta, non vedevo l’orizzonte. È stato un lavoro di coordinamento straordinario. Confidavo nella forza di Cecilia” [Chi è Renato Sala, il padre manager di Cecilia Sala].
“Dirò a Cecilia che sono orgoglioso di lei e della capacità e la compostezza che ha avuto in questa vicenda. Nei suoi giorni di prigionia l’ho sentita tre volte”, ha aggiunto il padre. “In questo periodo ho avuto l’impressione di una partita a scacchi, ma i giocatori non erano soltanto due. A un certo punto la scacchiera si è affollata e questo ha creato forti timori in un genitore come me, che purtroppo ignora le mosse” [Il padre di Cecilia Sala: “Orgoglioso di lei, ho pianto solo 3 volte in vita mia. E Tajani è un amico”].
Anche Daniele Raineri, compagno di Sala, pure lui giornalista (scrive per IlPost), ha commentato la notizia del rilascio con l’Ansa: “L’ho sentita, mi ha detto: ci vediamo tra poco. Era emozionata e contentissima. Le ho risposto anche io: ci vediamo a Roma”, racconta.
L’arresto in Iran e le trattative per la liberazione
Cecilia Sala, 29 anni, inviata di Chora Media e del quotidiano Il Foglio, era stata arrestata in Iran lo scorso 19 dicembre per una non meglio precisata “violazione delle leggi della Repubblica islamica”. Era detenuta nel carcere di Evin, dove vengono custoditi dissidenti iraniani e cittadini stranieri.
La notizia dell’arresto era trapelata solo il 27 dicembre e fin da subito si è ipotizzato un collegamento con la vicenda di Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere svizzero-iraniano esperto di droni arrestato a Malpensa il 19 dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti con l’accusa di passare informazioni strategiche all’Iran.
Lo scorso 5 gennaio la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, ha fatto una visita a sorpresa a Mar-a-Lago, in Florida, nella residenza privata del presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump: durante il colloquio fra i due si è discusso anche del caso di Cecilia Sala. Tre giorni dopo è arrivata la notizia del rilascio della giornalista.
Abedini, come confermato dalla procuratrice generale di Milano Francesca Nanni, resta invece al momento detenuto nel carcere milanese di Opera.
Teheran: “Proteggiamo i diritti dei giornalisti stranieri”
“La politica del Ministero della Cultura e dell’Orientamento Islamico (dell’Iran) è sempre stata basata sull’accoglienza dei viaggi e delle attività legali dei giornalisti internazionali, sull’aumento della presenza dei media stranieri nel Paese e sulla protezione dei loro diritti legali e questo approccio viene seguito seriamente anche nel quattordicesimo governo (quello attualmente in carica, guidato dal presidente Masoud Pezeshkian, ndr)”, si legge in un comunicato del Ministero della Cultura iraniano sul rilascio di Cecilia Sala.
La nota sottolinea che l’Ambasciata italiana a Teheran è stata informata dell’arresto della giornalista e durante la detenzione è stata prevista la possibilità di accesso consolare e di contatti telefonici con la sua famiglia.
Cecilia Sala libera: le reazioni della politica italiana
“Diplomazia e lavoro di squadra: Cecilia Sala sta tornando a casa!”: così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commenta su X la notizia del rilascio di Cecilia Sala. Intervenendo alla Camera per un question tim, il ministro ha sottolineato che la liberazione è frutto di un “lavoro di squadra” e, intervistato dal Tg1, ha sottolineato che è stato lo stesso Governo iraniano a separare il caso della giornalista italiana da quello di Abedini.
Guido Crosetto, ministro della Difesa, parla di “immenso lavoro di Giorgia Meloni in primis e di tutta la squadra dell’Italia: Tajani, Mantovano, Palazzo Chigi, la Farnesina, i nostri servizi di sicurezza e chiunque potesse essere di aiuto”.
“Cecilia Sala liberata, è in viaggio per l’Italia, bentornata!”, esulta il vicepremier leghista Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporto.
Loda il Governo anche Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle: “Un plauso a tutta la nostra filiera: dal Governo, alla diplomazia, ai servizi che hanno reso possibile questo risultato”, scrive l’ex premier su X.
Plauso all’esecutivo anche da parte di Carlo Calenda, leader di Azione: “La notizia del rilascio di Cecilia Sala – osserva – è un enorme sollievo per tutti. Ed è doveroso riconoscere al Governo il merito per l’ottimo lavoro svolto in questo difficile caso”.
Sulla stessa linea il commento del numero uno di Italia Viva, Matteo Renzi: “Il rientro a casa di Cecilia Sala è la notizia più bella. Grazie al Governo, ai servizi, alla famiglia. Siamo commossi e felici: oggi festeggia tutto il Paese senza distinzioni e polemiche. Evviva”.
Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, co-leader di Alleanza Verdi e Sinistra, affermano in una nota congiunta: “Fin dal primo momento avevamo auspicato che la diplomazia e il governo del nostro Paese lavorassero per ottenere questo risultato. Grazie a tutti e a tutte coloro che hanno permesso la liberazione di Cecilia Sala dalle carceri del regime iraniano”.
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