Cassazione: “Rapina aggravata se con mascherina”. Ma il ladro protesta: “Era obbligatoria”
Stava solo rispettando l’obbligo di legge. È quanto sosteneva un ladro di 44 anni in un ricorso arrivato di fronte alla corte di Cassazione, dopo aver ricevuto una condanna per furto aggravato per aver indossato una mascherina anti-covid in una rapina avvenuta durante la prima ondata.
Una tesi che la Cassazione non ha accolto, stabilendo in una recente sentenza che il reato di rapina è aggravato anche se compiuto indossando la mascherina.
Secondo l’avvocato difensore, durante il furto il suo assistito aveva osservato “un comportamento imposto dalla legge che non potrebbe essere anche considerato come aggravante del delitto”.
Di diverso avviso la seconda sezione penale della corte di Cassazione, secondo cui “il travisamento (…) risulta essere stato materialmente collegato alla commissione del delitto e comunque idoneo a rendere difficoltoso il riconoscimento dell’autore del fatto”.
Nella sentenza numero 1712, depositata il 17 gennaio, i giudici affermano inoltre che una situazione eccezionale come quella del reato “esclude che l’utilizzo della mascherina possa essere considerata una condotta di adempimento del dovere, ma sia invece finalizzata al compimento del reato”.