Cassazione asilo migranti – La Cassazione ha vietato i giudici di merito – che dovrebbero valutare le richieste d’asilo dei profughi – di utilizzare fonti internazionali che attesterebbero l’assenza di conflitti nei paesi di provenienza dei migranti.
Le norme che disciplinano la richiesta di protezione sono regolate a livello comunitario dal cosiddetto Regolamento Dublino II.
Inoltre si esorta i magistrati a non utilizzare formule stereotipate nelle valutazioni delle condizioni necessarie per concedere il diritto d’asilo. La richiesta è dunque quella di specificare le fonti esatte dalle quali siano state prese le informazioni aggiornate sui paesi d’origine.
Nel frattempo è stato accolto il ricorso di un pakistano, Alì S. al quale era stata negata la richiesta d’asilo dal Tribunale di Lecce nel 2017.
Alì è stato difeso dall’avvocato Nicola Lonoce che ha sottolineato che la decisione era stata presa su basi generiche in merito alla situazione interna in Pakistan. Inoltre l’avvocato ha sottolineato che non sono state tenute completamente in considerazione le prove disponibili.
Per questo la Cassazione ha sottolineato che il giudice “è tenuto a un dovere di cooperazione che gli impone di accertare la situazione reale del Paese di provenienza mediante l’esercizio di poteri-doveri officiosi di indagine e di acquisizione documentale”
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