L’esame ritenuto farsa dalla Procura della Repubblica di Perugia nelle immagini catturate dalle telecamere degli investigatori. Luis Suarez, calciatore uruguaiano che quest’estate sarebbe dovuto passare alla Juventus, vuole ottenere la cittadinanza italiana per agevolare il passaggio. Per farlo deve ottenere un certificato B1 di lingua italiana. Un certificato Celi che l’Università per stranieri di Perugia è abilitata a rilasciare.
Secondo l’accusa, l’esame viene accomodato, preparato ad hoc con con domande e risposte condivise con il candidato che deve ottenere il certificato in uno spazio temporale ridottissimo e non può certo fallire. L’inchiesta che è scaturita dalle indagini vede indagati gli allora vertici della Stranieri, la docente che ha preparato Suarez, uno degli esaminatori, e una legale della Juventus.
Gli sms
Intanto, ieri la notizia di un sms rintracciato sul telefonino del dirigente della Juventus Fabio Paratici inviato il 3 settembre per dare conto di quanto stava accadendo per risolvere la “pratica” relativa alla cittadinanza di Suarez: “Siamo la Juve e non ci riceve la prefettura”. Nello smartphone ci sono anche messaggi con l’allora ministra dei Trasporti Paola De Micheli, sua amica da anni, che lo stava aiutando nella procedura. Sono decine le chat WhatsApp, la mail e gli sms allegati agli atti dell’inchiesta della magistratura di Perugia che svelano i contatti tra i protagonisti di quella vicenda che si concluse con l’esame farsa del giocatore presso l’Università per stranieri di Perugia. Il 7 settembre Paratici parla sempre via messaggio con un altro manager della Juventus: “Se riesci 16,15 vieni al jtc che ti parlo di Sarri e Higuain… magari ci colleghiamo anche con Gabasio”. “Sì si vengo così ci allineiamo su Suarez… 5 minuti e sono lì… Cesare non risponde… Credo abbia qualcosa con Eca… io ce l’ho domani dalle 10 alle 14”.
In una chat l’avvocatessa della Juve, Turco, annuncia: “Hanno deliberato la sessione esame del 17 come sdoppiamento di quella del 22 per evitare assembramenti. Pertanto la sessione non sarebbe solo per il ragazzo. È quindi chiaro che se non si presenta in quanto non va in porto il tesseramento non ci sono problemi. Mi sta per chiamare la responsabile dei corsi. Lo organizzo facendo mandare la richiesta dall’avvocato spagnolo in nome e per conto del calciatore. Vi aggiorno. M.”.
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