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    Caso Sea Watch, il giorno dell’interrogatorio del comandante

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 21 Mag. 2019 alle 22:33 Aggiornato il 11 Set. 2019 alle 02:37

    Caso Sea Watch | News | 21 maggio

    L’interrogazione del comandante – Oggi, 21 maggio, è stato interrogato il comandante della Sea Watch 3, Arturo Centore, indagato dalla Procura di Agrigento per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina (qui la notizia completa sull’inchiesta della procura).

    > Il capitano Centore in procura
    > Il caso Sea Watch: cosa sappiamo finora

    Centore: “Rifarei tutto”: Uscito dal palazzo di giustizia di Agrigento, dopo 6 ore di interrogatorio, Centore ha dichiarato: “Rifarei tutto quello che ho fatto, per salvare vite umane in mare rifarei tutto. Non è un problema ideologico. Anche dopo lo sbarco dei primi migranti, per i 47 che restavano sulla nave non c’era altra scelta che portarli nel porto di Lampedusa”. Qui i dettagli.

    Unico indagato – Arturo Centore, unico iscritto finora nel registro degli indagati dopo il soccorso prestato ad un gommone carico di migranti trasportato a Lampedusa. “Al nostro comandante Arturo l’abbraccio e il sostegno dell’equipaggio e di tutta Sea-Watch. Salvare vite non è reato”, dice la ong tedesca.

    Sea Watch, dopo un interrogatorio di sei ore il comandante dichiara: “Rifarei tutto”

    Davanti ai magistrati – “Al momento ci risulta indagato soltanto il comandante”, ha dichiarato l’avvocato di Centore, Alessandro Gamberini. “Ci presenteremo dai magistrati per spiegare le nostre ragioni”.

    Verranno fatti in particolare accertamenti in particolare su due telefoni cellulari trovati ad uno degli immigrati. Uno sembra un satellitare e potrebbe essere quello fornito dai trafficanti per comuunicare la posizione.

    Salvare vite umane – Il comandante della nave Arturo Centore  spiegherà davanti alla procura come e dove ha salvato i 65 migranti presi a bordo e la rotta seguita fino alle coste di Lampedusa per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il titolo di reato classico di ogni sbarco, ma non per la violazione della direttiva Salvini.

    Nel Dl sicurezza c’è un l’articolo del codice della navigazione che impone l’obbedienza ad un ordine impartito da una nave militare, in questo caso la motovedetta della Guardia di finanza che al suo arrivo al limite delle acque territoriali italiane notificò al comandante della Sea Watch la diffida ad entrare.

    Caso Sea Watch news 21 maggio | Patronaggio contro Salvini

    Patronaggio contro Salvini – Il procuratore capo agrigentino, Luigi Patronaggio, ha spiegato che “si valuteranno le responsabilità della Ong”, che il 15 maggio che soccorso 65 migranti in difficoltà al largo delle coste libiche per poi dirigersi verso l’Italia [qui tutti gli ultimi aggiornamenti].

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