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    “A casa Grillo dormivo, non ho partecipato a nessuno stupro di gruppo”: la versione di Francesco Corsiglia confermata dai tre amici

    Ciro Grillo, figlio di Beppe Grillo

    Ciro Grillo e i suoi tre amici, indagati dalla Procura di Tempio Pausania per violenza sessuale di gruppo, potrebbero chiedere il rito abbreviato

    Di Anna Ditta
    Pubblicato il 28 Apr. 2021 alle 08:15 Aggiornato il 28 Apr. 2021 alle 08:16

    All’indomani della notizia che Beppe Grillo avrebbe chiestoindagini conoscitive” su Silvia (nome di fantasia) la 19enne studentessa italo-svedese che ha denunciato di essere stata violentata la notte del 17 luglio 2019 dal figlio del comico, Ciro Grillo, e da tre suoi amici, emergono nuovi dettagli sulla vicenda del presunto stupro di gruppo avvenuto nella villa di Porto Cervo, in Sardegna.

    Il giovane Grillo e i suoi tre amici, indagati dalla Procura di Tempio Pausania, secondo quanto scrive l’Ansa, potrebbero chiedere il rito abbreviato nel caso in cui venissero rinviati a giudizio. Questa scelta consentirebbe un consistente sconto di pena, fino ad un terzo, e permetterebbe di celebrare il processo durante l’udienza preliminare, senza dibattimento, sulla base di quanto raccolto dal pm.

    Uno degli altri ragazzi, inoltre, avrebbe dichiarato di non aver partecipato a nessuna violenza di gruppo perché, dopo aver avuto un rapporto – da lui definito “consensuale” – con Silvia, si sarebbe addormentato. A riferire questa versione, secondo quanto riporta il Corriere della Sera è Francesco Corsiglia, indagato insieme a Ciro Grillo, Edoardo Capitta e Vittorio Lauria.

    Io dormivo, non ho partecipato a nessuno stupro di gruppo”: queste le parole del 22enne, riferite sin dal primo interrogatorio, avvenuto nell’estate del 2019. Una versione che è stata confermata dagli altri ragazzi anche nel corso degli ultimi interrogatori. “Raccontano anche loro che nella seconda parte di questa storia Francesco non c’era”, ha detto uno degli inquirenti al Corriere.

    La versione dei quattro, tuttavia, è in contrasto con quanto riferito da Silvia, che ha detto di aver sentito le voci di tutti i ragazzi, mentre la violentavano a turno. La ragazza, inoltre, ha dichiarato che non era consenziente né con Francesco né con gli altri tre.

    Secondo quanto emerso finora, Francesco Corsiglia non si vede nella scena in cui i ragazzi avrebbero costretto Silvia a bere vodka. Non comparirebbe nemmeno nel video di 24 secondi citato da Beppe Grillo nel filmato pubblicato sui social in cui prende le difese del figlio e degli amici di lui (“si vede che si stanno divertendo”).

    Francesco Corsiglia non sarebbe presente nemmeno nei selfie a sfondo sessuale scattati insieme all’amica della 19enne, Roberta (altro nome di fantasia), che si trovava insieme all’amica nella villa di Grillo. Per questo, mentre gli altri sono accusati sia dello stupro di gruppo sia degli abusi su Roberta che dormiva, Corsiglia è indagato solo per le violenze di gruppo. Spetterà ora agli inquirenti fare luce sul ruolo di ciascuno dei ragazzi. Silvia, dal canto suo, ha ribadito davanti agli inquirenti: “Non ero consenziente con nessuno di loro”.

    Insieme all’amica, aveva seguito i quattro genovesi nella villa dopo averli conosciuti durante la serata al Billionaire, la discoteca di Flavio Briatore. Fonti del locale hanno detto a Repubblica che Ciro Grillo “non era un cliente conosciuto”. Il figlio del fondatore del Movimento Cinque Stelle era “solo uno dei tanti ragazzi che prendono un tavolo e fanno serata”.

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