Caso Cucchi, parla il capo della polizia Gabrielli
Ad appena cinque giorni dalla sentenza di condanna dei carabinieri accusati del pestaggio di Stefano Cucchi il capo della Polizia Franco Gabrielli è intervenuto sul caso: “Credo che quanti, negli anni, hanno dato giudizi avventati sulla vicenda Cucchi dovrebbero oggi chiedere scusa ai familiari, ma vedo un approccio manicheo e giudizi espressi con l’emotività del momento”, ha dichiarato a margine di una cerimonia al Commissariato di Scampia a Napoli.
“La sentenza dovrà passare al vaglio dell’Appello e della Cassazione e tutti dovrebbero avere rispetto prima di fare affermazioni. Chi ha espresso giudizi avventati dovrebbe chiedere scusa. Ma l’enfasi contraria dovrebbe essere contrastata”, ha aggiunto.
Negli ultimi giorni c’è stato un duro botta e risposta tra la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, e il leader della Lega Matteo Salvini. Ilaria il 18 novembre ha annunciato su Facebook che depositerà una querela contro Matteo Salvini per il suo commento dopo la sentenza con cui la Corte d’Assise ha condannato i carabinieri per l’omicidio del fratello. Salvini aveva affermato che il caso del giovane geometra romano dimostrava “che la droga” facesse “male”.
Dopo la notizia della querela Salvini ha rincarato la dose: “Mi querela la signora Cucchi? Nessun problema, sono tranquillissimo, dopo le minacce di morte dei Casamonica e i proiettili in busta, non è certo una querela a mettermi paura. Spero che il Parlamento approvi subito la legge “droga zero” proposta dalla Lega, per togliere per sempre ogni tipo di droga dalle strade delle nostre città”.
A quel punto Ilaria Cucchi ha postato un lungo messaggio su Facebook di risposta: “Salvini mi paragona a Casamonica? Ai proiettili che gli hanno mandato? Insiste sul tema droga a commento della sentenza che condanna coloro che hanno pestato Stefano per omicidio preterintenzionale? Anch’io sono contraria alla droga come alle truffe ai danni dello Stato come alla Corruzione come ai rimborsi fasulli a spese dei cittadini normali come me che pagano le tasse e non hanno 80 anni per mettersi in pari. E non amo i diamanti”, ha scritto alludendo ai 49 milioni indebitamente incassati dalla Lega mediante i rimborsi elettorali per il triennio 2008-2010.