Case a un euro al Sud: l’iniziativa promossa dal sindaco di Taranto
Torna il programma “Case a un euro”. Il sindaco di Taranto, per rilanciare la Fase 2, ha approvato l’atto di indirizzo relativo al programma tramite cui sono stati individuati degli immobili nella città vecchia da ripristinare. Gli immobili, di proprietà comunale, sono vuoti da tempo e verranno assegnati ai privati che vorranno candidarsi pagando una cifra simbolica – un euro – a patto che si facciano carico dei costi di ristrutturazione. Come ha spiegato il comune, l’iniziativa rientra tra le misure ideate all’interno di “Ecosistema Taranto”.
“Abbiamo individuato una prima rosa di edifici che verranno messi a bando già nei prossimi giorni, prediligendo quelli più centrali, al fine di far scattare la corsa al ripopolamento e alla valorizzazione del patrimonio anche privato”, ha spiegato l’assessora comunale al Patrimonio Francesca Viggiano, come riporta Repubblica. “Abbiamo notizia di parecchi investitori che stanno acquistando edifici in città vecchia e ciò ci fa ben sperare che nei prossimi mesi più cantieri partiranno nel borgo antico, con sicure ricadute positive anche sotto il profilo socio-economico”.
Case a un euro al Sud: quali sono le regole da rispettare
Il richiamo delle case a un euro ha attirato l’attenzione di tutto il mondo, dagli Stati Uniti alla Russia, e ancora Europa, Cina, Australia: in tanti hanno manifestato interesse per gli immobili di Taranto. “Taranto vuole rinascere e può finalmente farlo”, ha dichiarato il sindaco Melucci. “Nei prossimi giorni renderemo noti maggiori dettagli sugli edifici e sulle procedure di partecipazione già approntate dalla struttura complessa delle politiche abitative e patrimonio”. L’iniziativa dunque è nata per agevolare la riqualificazione e per far ripopolare il centro storico della città.
Quali sono gli obblighi per poter acquistare una casa a un euro? Sarà necessario avere la residenza nell’appartamento acquistato o trasformarlo in una casa vacanze. Le abitazioni non potranno essere rivendute e i lavori di ristrutturazione dovranno partire entro due mesi dalla cessione dell’immobile dal Comune al privato.
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