Casal Bruciato denunce | È stato identificato chi ha insultato con frasi razziste la famiglia rom, al centro delle polemiche a Casal Bruciato, periferia est di Roma (qui cosa sappiamo finora sugli scontri a Casal Bruciato).
Ci sono quindi i primi denunciati per le proteste avvenute a partire dal 6 maggio a Casal Bruciato, contro l’assegnazione di una casa popolare ai nomadi.
Tra le denunce, ci sarebbe anche chi ha urlato la frase “Tr**a, ti stupro!”, al passaggio di Senada, la mamma rom con la bambina.
Inoltre, sono state identificate anche le persone che hanno inveito con frasi razziste contro la famiglia.
La tensione è molto alta nel quartiere. Mercoledì 8 maggio ci sono stati degli scontri durante il corteo antifascista in difesa dei rom, quando un militante di CasaPound ha oltrepassato il cordone della Polizia e si è spinta dalla parte della fazione opposta della manifestazione (qui il racconto e i video del corteo antifascista).
La questione è diventata un problema nazionale dopo la contestatissima visita della sindaca di Roma Virginia Raggi (qui il video della Raggi assediata). Il vicepremier pentastellato Di Maio si è dichiarato contrario alla scelta della Raggi di recarsi sul luogo.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha approfittato del particolare momento per ribadire la linea della Lega: “Prima gli italiani”.
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, si è schierato invece dalla parte della famiglia di origini bosniache: “Hanno avuto la casa attraverso una graduatoria, è un loro diritto stare lì”, ha detto il premier.
Tutto è iniziato lunedì 6 maggio 2019, quando l’assegnazione della casa popolare alla famiglia di nomadi ha fatto scoppiare delle proteste in strada.
La famiglia in questione proviene dal campo nomade La Barbuta ed è composta da 14 persone: il padre Imer di 40 anni, la madre Senada e 12 figli.
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